"Oggi dobbiamo concentrarci sull'emergenza sanitaria. Non è possibile pensare ad altro. Abbiamo intrapreso un percorso che mi pare l'unico possibile e che può produrre risultati solo con una rigorosa coscienza collettiva".

Lo ha detto al Corriere della Sera il patron di Brembo, Alberto Bombassei, bergamasco. "La dimensione di questa tragedia mi ha toccato da

molto vicino. Oggi, ancor più che in passato, sono orgoglioso di essere bergamasco", ha aggiunto.

Alla domanda se ritenga necessario uno sforzo di riconversione verso componenti medicali, "certo ma poche realtà sono nelle condizioni di farlo -ha spiegato- Questo deve fare riflettere sulle filiere di quei prodotti indispensabili nella gestione delle emergenze e che oggi fatichiamo a reperire. È un discorso che riguarda il grande tema della globalizzazione, non dovremo dimenticarcene, da italiani e da europei".

Quanto al fatto che la catena delle donazioni non funziona sempre bene, "ho proposto venerdì durante il consiglio straordinario di Brembo di destinare un milione di euro all'Ospedale Papa Giovanni XXIII, a From e all'istituto Mario Negri che lo utilizzeranno per specifiche attività di ricerca. Spero che altri imprenditori ci seguano. Il professor Remuzzi sostiene che se si comprenderanno a fondo le modalità attraverso le quali si innesca la letale polmonite che questo virus provoca, sarà possibile trovare una soluzione farmacologica. La speranza è che l'obiettivo non sia così lontano. La ricerca è il nostro modo di fare impresa e ci è sembrato giusto applicarlo anche a questa drammatica situazione".

Alla domanda se sia preoccupato per la filiera dell'auto, "nella prima settimana di blocco non dormivo la notte. Poi anche i nostri clienti hanno chiuso gli stabilimenti. Dall'Europa agli Stati Uniti il mercato dell'auto è fermo. Certo, le conseguenze per la filiera dell'automotive potrebbero essere gravissime. È un'industria che stava già attraversando una fase di radicale cambiamento e di giganteschi investimenti per la spinta all'ibrido e all'elettrico".

Sulla speranza di una ripartenza veloce guardando Pechino, Bombassei ha detto di aver "seguito la gestione dell'emergenza in Cina dove abbiamo 5 stabilimenti. Il governo ha prolungato la chiusura delle fabbriche per il capodanno cinese di due settimane. Poi hanno ricominciato dimostrando che è possibile riprendere in tempi ragionevoli le attività".

Quanto al fatto che questa volta si fa o muore l'Europa, "lo vedo nell'auto, dovrebbe essere Bruxelles a coordinare le scelte dell'industria e invece andiamo in ordine sparso. Lo dico da tempo, buttare via una tecnologia europea molto evoluta, anche dal punto di vista ambientale, come il motore diesel, mi sembra una scelta scellerata.

Questa crisi dovrà far riemergere la convinzione che davvero abbiamo un destino comune, anche una politica industriale comune. Se in una situazione così difficile prevarranno gli egoismi, il destino delle istituzioni comunitarie potrebbe essere a rischio, compresa la moneta comune".

Brembo ha congelato il dividendo nel 2020 e rivisto i budget. "Abbiamo fondamentali molto solidi, ma è chiaro che ora sono saltate tutte le previsioni. Torneremo a produrre quando sarà possibile, tutelando, come abbiamo sempre fatto, la sicurezza di tutti i nostri lavoratori", ha precisato.

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March 25, 2020 03:43 ET (07:43 GMT)

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