Energia: blackout da siccità (Mi.Fi.)
27 Giugno 2022 - 8:31AM
MF Dow Jones (Italiano)
Milano, Trieste, Adria, Maranello, Ravenna, Treviso, e l'elenco
potrebbe continuare. Sono le prime città colpite dai blackout
d'inizio estate, imputati ai troppi condizionatori accesi,
evidentemente con i termostati ben oltre i 25 gradi imposti dal
governo negli uffici pubblici, e raccomandati per tutti
dall'Agenzia internazionale dell'energia. Ma il caldo, oltre a
incoraggiare l'uso dei climatizzatori, ha effetti anche sulle linee
elettriche, persino quelle interrate. «La persistente ondata di
caldo, o più concretamente il perdurare nei prossimi 10 giorni di
temperature superiori ai 35 gradi», spiega una fonte tecnica a
MF-Milano Finanza, «potrebbero compromettere la sicurezza del
sistema elettrico e generare blackout come nel 2003». La morsa del
caldo, intanto, sta prosciugando i bacini idrici.
Il Lago Maggiore presenta un calo del 20% del volume, mentre il
livello del Lago di Como è sceso del 16%. Piemonte, Lombardia,
Veneto ed Emilia Romagna sono solo alcune delle regioni messe alle
strette dalla siccità, che ha abbassato drasticamente il livello di
fiumi e laghi, arrivando a far emergere i fondali del Po, e
determinando il fermo di alcune centrali elettriche. Il distretto
intorno al fiume è in forte sofferenza. L'Osservatorio permanente
sugli idrici nell'ultima riunione di emergenza ha stabilito una
serie di misure straordinarie da assumere per questi ultimi giorni
di giugno: per non far mancare l'acqua potabile nelle province di
Ferrara, Ravenna e Rovigo, è stata decisa la riduzione del 20% dei
prelievi per irrigazione a livello distrettuale rispetto ai valori
medi dell'ultima settimana, così da sostenere le portate del Po,
che in molto casi sono ai minimi storici. Il Lazio, intanto è
entrato in stato di calamità naturale, mentre in Friuli Venezia
Giulia è stata dichiarata la condizione di sofferenza idrica.
La mappa delle centrali spente per siccità. La fotografia più
fedele di quello che sta succedendo arriva dall'Entsoe, il network
europeo dei gestori dei sistemi di trasmissione di energia
elettrica. La piattaforma Trasparenza registra il funzionamento
delle centrali in ogni Paese europeo. E stavolta per il parco
produttivo italiano non ci sono soltanto i fermi per avarie e
manutenzioni. Ostiglia (Mantova, EP Produzione, 373 Mw), per
esempio, è ferma per «basso livello fiume», Sermide (Mantova, A2A,
385 Mw) per «causa maggiore siccità», e così Moncalieri (Torino,
Iren, 373 MW) per «scarsità di portata acqua sul Po». Poca acqua
infatti, significa anche impossibilità di raffreddamento delle
centrali termiche. Rischiano di essere messe in pausa, inoltre,
anche le centrali di Piacenza (A2A), La Casella (Piacenza, Enel),
Chivasso (Torino, A2A), Turbigo (Milano, Iren) e di Tavazzano
(Lodi, Ep) per ben 4.800 MW di produzione. Verrebbero a mancare
all'appello oltre 6 GW di potenza, e a quel punto sarebbero
problemi seri per la tenuta del sistema elettrico nazionale.
red/mcn
fine
MF-DJ NEWS
2708:15 giu 2022
(END) Dow Jones Newswires
June 27, 2022 02:16 ET (06:16 GMT)
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