Il mercato immobiliare residenziale nel primo semestre del 2012 ha risentito in modo rilevante del contesto macroeconomico generale. La domanda aggregata di mutui ipotecari ha subito infatti un sensibile calo, con una flessione del 44% rispetto ai primi 6 mesi del 2011.

Tra gli elementi piu' significativi, informa una nota dell'ufficio studi Gabetti, la difficolta' di accesso al credito e' il problema principale, che ha creato un gap tra la richiesta di abitazioni e l'effettiva capacita' di acquisto. Nell'attuale contesto, il sentiment per il 2012 e' di un ulteriore calo dei volumi di compravendita.

La domanda di abitazioni, nonostante la nuova imposizione fiscale, si mantiene comunque elevata, ma una delle condizioni principali per la ripresa delle compravendite, soprattutto per quelle categorie per cui la domanda ora rimane insoddisfatta, sara' l'aumento della propensione delle banche a concedere mutui e la parallela riduzione degli spread applicati.

Si conferma inoltre l'interesse per l'immobiliare quale forma di investimento in grado di proteggere il patrimonio e per il mercato turistico delle seconde case.

Per quanto riguarda i prezzi, secondo le rilevazioni operate presso le agenzie delle reti Gabetti, Professionecasa e Grimaldi, nel primo semestre del 2012 si sono registrate flessioni comprese tra l'1% e il 5% per le grandi citta', mentre i capoluoghi secondari mostrano situazioni molto differenziate, da prezzi stabili a flessioni fino al 10% circa. Una caratteristica di questo semestre e' il fatto che i cali sono generalizzati a livello geografico su una media tra il 3% e il 4%.

Le compravendite, dopo la lieve ripresa del volume degli scambi residenziali che ha caratterizzato il 3* e il 4* trimestre del 2011 (rispettivamente +1,4% e +0,6%), nel primo trimestre del 2012, hanno mostrato un tasso tendenziale negativo del 19,6%, per un totale di 110.021 transazioni. La flessione nel numero di compravendite e' diffusa in tutte le aree geografiche. Il Sud e il centro hanno perso rispettivamente il 20,4% e il 20% delle transazioni, mentre il Nord ha subito una contrazione del 18,9%.

Un'altra caratteristica di questa fase di mercato e' costituita dall'aumento dei tempi medi di esposizione degli immobili sul mercato: circa 7 mesi in media, ma si arriva anche oltre l'anno per l'offerta di minore appeal. In linea generale hanno tenuto maggiormente, in termini di quotazioni e di compravendite, le aree centrali e le soluzioni immobiliari di maggiore livello qualitativo, mentre e' stata piu' in difficolta' l'offerta di scarsa qualita' in contesti periferici. com/bca

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