Assicurazioni: polizze vita, chi verserà al fondo (MF)
03 Novembre 2023 - 8:53AM
MF Dow Jones (Italiano)
ROMA (MF-NW)--I numeri sono necessariamente provvisori. A inizio
2024 bisognerà rifare i calcoli prendendo a riferimento i risultati
del 2023 e nel frattempo anche la Legge di Bilancio, ora all'esame
delle Camere, potrebbe subire qualche ritocco modificando le
percentuali sui prelievi. Ma sulla base del testo attuale si può
comunque iniziare a fare le prime valutazioni su quale sarà
l'impatto sulle singole compagnie del nuovo «Fondo di garanzia
assicurativo sui rami Vita» previsto dall'ultima manovra. Impatto
che dalle prime analisi appare significativo.
Per Intesa Sanpaolo Vita, scrive MF-Milano Finanza, prima
compagnia del mercato, lo sforzo complessivo potrebbe infatti
superare gli 800 milioni, seguita da Poste Vita con 660 milioni e
da Generali Italia con 300 milioni. Mentre Unipol potrebbe essere
chiamata a versare 160 milioni e Allianz Italia 120 milioni. Tali
impegni andranno spalmati su un arco temporale di dieci anni, fino
dicembre 2033, ma in ogni caso appaiono rilevanti. Dopo il caso
Eurovita, che è stato risolto con un'operazione di sistema
volontaria che ha visto in campo le primi cinque big del settore
(Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz), il
governo ha deciso del resto che anche per il comparto assicurativo
c'era bisogno di un fondo di garanzia in grado di proteggere i
clienti in caso di nuove difficoltà.
Era stato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ad
annunciare la novità a inizio ottobre e a distanza di qualche
settimana il fondo di garanzia per le polizze Vita si è
concretizzato nella manovra. Il disegno di Legge di Bilancio
prevede in particolare che il fondo abbia una «dotazione
finanziaria proporzionata alle proprie passività e comunque pari ad
almeno lo 0,5% dell'importo delle riserve tecniche dei rami Vita»
calcolato secondo le regole di Solvency II. A livello di sistema la
somma complessiva in gioco supera quindi i 3,5 miliardi
considerando che alla fine del 2022 le riserve tecniche Vita
complessive erano 720 miliardi di euro. Nel primo anno di
applicazione i contributi dovuti dalla imprese sono pari allo 0,5
per mille delle riserve tecniche Vita. Per Intesa Sanpaolo Vita,
che a dicembre 2022, secondo il report di Solvency II, aveva
riserve tecniche complessive per 168 miliardi, l'impegno iniziale
sarà quindi 84 milioni circa per arrivare a 840 milioni nei dieci
anni. Per Poste Vita, che a fine 2022 aveva riserve tecniche Vita
per 132 miliardi, l'impegno per il primo anno sarebbe invece di
circa 66 milioni per arrivare a 660 milioni nel 2033.
Segue Generali, che alla fine dello scorso anno aveva riserve
tecniche Vita Solvency per 61 miliardi e che dovrebbe versare circa
30 milioni il primo anno, per arrivare a 300 milioni nel decennio,
e Unipol che con 32,9 miliardi di riserve dovrebbe contribuire con
16 milioni il primo anno e 160 milioni al 2033. Mentre Allianz
Italia (24,5 miliardi di riserve) contribuirebbe con 12 milioni il
primo anno e con 120 milioni in totale. Per la precisione va notato
che queste potrebbero essere spalmante su 12 anni anziché su dieci,
considerando che la norma prevede che la scadenza di dicembre 2033
possa essere prorogata «fino a un massimo di due anni con decreto
del ministero dell'Economia». A questi numeri bisogna poi
aggiungere l'impegno richiesto agli intermediari, primi tra tutti
Poste o le banche ma anche grandi agenti e broker (che
intermediario oltre 50 milioni di premi), potranno contribuire al
fondo di garanzia fino a un quinto del totale, con lo 0,1 per mille
dei premi intermediati in fase iniziale e con lo 0,4 per mille a
regime.
Anche sulle percentuali che riguardano le compagnie, come detto,
la partita non è però chiusa. Le imprese stanno chiedendo di
versare meno il primo anno e di tenere conto della diversa
rischiosità dei portafogli. Si osserva per esempio che le polizze
unit linked, le qualil trasferiscono il rischio al cliente, non
dovrebbero richiedere lo stesso impegno di un portafoglio fatto di
gestioni separate in cui la compagnia garantisce il capitale.
Queste richieste però si scontrano con la necessità del governo di
chiudere rapidamente la manovra.
alu
fine
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0308:36 nov 2023
(END) Dow Jones Newswires
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