BORSA: commento di chiusura
21 Giugno 2018 - 6:05PM
MF Dow Jones (Italiano)
Piazza Affari archivia la seduta in deciso calo in una clima
negativo per tutte le borse europee in scia alle crescenti tensioni
sul fronte del commercio internazionale.
Milano, la peggiore in Europa, a fine giornata cede il 2,02% con
lo spread che chiude a quota 240 bps.
Male soprattutto il comparto auto dopo che Daimler ha lanciato
un profit warning a sorpresa, dicendo che i dazi introdotti per
ritorsione dalla Cina sui veicoli importati dagli Usa potrebbero
colpire le vendite e i profitti generati dai suv che la casa
automobilistica costruisce nella fabbrica in Alabama.
In questo scenario Milano ha pagato anche i timori degli
investitori sul fronte politico con lo spread che è tornato ad
allargarsi anche,
segnalano alcuni operatori, a causa dell'elezione di due
esponenti
euroscettici della Lega, Alberto Bagnai e Claudio Borghi,
rispettivamente
alle presidenze delle Commissioni Finanze del Senato e Bilancio
della
Camera.
Per quanto riguarda le banche da segnalare pure, come scrive
oggi MF, che l'intesa di Meseberg tra Germania e Francia presenta
molte insidie per l'Italia. Una delle piú rilevanti riguarda
proprio gli istituti di credito. La cancelliera tedesca Angela
Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron, scrive MF,
vogliono introdurre un "obiettivo" di riduzione dei crediti
deteriorati lordi al 5% e di quelli netti al 2,5% dei prestiti
totali (gli istituti italiani sono rispettivamente all'11 e al
6%).
Sul fronte macro da segnalare negli Usa che le richieste
settimanali di sussidi di disoccupazione (dato destagionalizzato)
sono diminuite di 3.000 unitá a quota 218.000 (220.000 unitá il
consenso degli
economisti contattati dal Wall Street Journal).
L'indice sull'attivitá manifatturiera regionale elaborato dalla
Fed di
Filadelfia si è attestato invece a giugno a 19,9 punti, in netto
calo dai
34,4 di maggio, nettamente al di sotto dei 29 attesi dal
consenso.
A Milano male appunto Fca (-4,17%) in un comparto auto in forte
ribasso in tutta Europa sul tema dazi. Per Mediobanca Securities,
comunque, l'impatto in Cina per il Lingotto dovrebbe essere limato
visto che i volumi venduti nella regione Apac sono pari solo al 2%
del totale di gruppo e l'azienda ha una produzione in loco.
Pesanti i bancari: Banco Bpm -1,75%, Bper -2,94%, Intesa
Sanpaolo -1,97%, Ubi B. -3,74%, Mediobanca -1,01% e Unicredit
-3,24%.
Giù, tra le altre blue chip, Prysmian (-3,93%), Italgas (-3,63%)
e S.Ferragamo (-3,12%) mentre hanno registrato perdite contenute
Moncler (-0,18%) e Atlantia (-0,45%). Invariata Tenaris.
Nel resto del listino bene Mondadori (+5,91%) in scia
all'upgrade di Equita, Ovs (+6,25%) dopo la pubblicazione dei
numeri del primo trimestre, Servizi I. (+5,42%) e Visibilia E.
(+8,52%).
In ascesa pure B.Sistema (+4,88%). La banca stima un incremento
di circa 150 punti base sul Cet1 se Parlamento, Consiglio e
Commissione Ue dovessero approvare le proposte di emendamento al
Regolamento Ue 575/2013 noto come 'Ccr' avanzate dalla Commissione
Problemi Economici e Monetari presso il Parlamento Europeo.
fus
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June 21, 2018 11:50 ET (15:50 GMT)
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