DJE Kapital: Il mercato azionario cresce oltre le Magnifiche Sette - PAROLA AL MERCATO
21 Gennaio 2024 - 11:57AM
MF Dow Jones (Italiano)
a cura del team strategico di DJE Kapital AG
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 21 gen - Molti
operatori del mercato si aspettano che le banche centrali taglino i
tassi di interesse nel 2024, in alcuni casi rapidamente. A nostro
avviso, queste aspettative sono probabilmente troppo ottimistiche.
Il 2024 sarà più probabilmente un anno di incertezza (economica)
relativamente elevata, anche a causa delle numerose elezioni
politiche, comprese quelle presidenziali statunitensi a novembre.
In termini di sentiment (eccessivo ottimismo), i mercati sembrano
stanchi nel breve termine. Non prevediamo tuttavia un forte crollo,
soprattutto perché la crescita è ora guidata da molte più aziende
oltre alle "Magnifiche Sette".
Sul fronte azionario, riteniamo che un portafoglio difensivo
focalizzato su situazioni particolari sia il più adatto alla
situazione attuale. Anche sul fronte obbligazionario siamo
prudenti, ovvero non riteniamo opportuno un aumento della duration,
poiché le obbligazioni hanno registrato ottime performance a
novembre e dicembre 2023. L'oro rimane un'aggiunta
interessante.
Opportunità
--Obbligazioni investment grade con scadenze medie e anche
obbligazioni selezionate (governative) a più lunga scadenza.
Obbligazioni selezionate dei mercati emergenti (anche in valute
locali come il peso messicano)
--Azioni di aziende il cui modello di business è ampiamente
indipendente dall'economia e presenta margini elevati (e idealmente
hanno anche un certo potenziale di riduzione dei costi)
--Anche situazioni particolari come l'intelligenza artificiale
(AI) dovrebbero avere un vantaggio nel 2024: il Nord America
prospera grazie ad un'autentica trasformazione digitale; le
principali aziende tecnologiche continueranno a investire
massicciamente nell'intelligenza artificiale quest'anno
--Settore assicurativo: visibilità relativamente buona in
termini di crescita degli utili, performance storicamente buona a
sei e a dodici mesi dopo l'ultimo aumento dei tassi di
interesse
--Beni di consumo di prima necessità e settore sanitario: anche
in questo caso performance storicamente buona a sei e a dodici mesi
dopo l'ultimo aumento dei tassi d'interesse. Questo settore
presenta attualmente uno sconto di valutazione relativamente
elevato; recentemente si sono verificati molti acquisti
privilegiati nel settore sanitario
Rischi
--Le aspettative del mercato riguardo ai tagli dei tassi
d'interesse da parte della Federal Reserve americana (Fed) nel 2024
appaiono troppo ottimistiche
--Recessione profonda e prolungata in Germania e in Europa. Ciò
pesa sui titoli che dipendono fortemente dal consumo interno
tedesco ed europeo; il vecchio modello di business tedesco (energia
a basso costo, forza lavoro qualificata, buoni mercati di
esportazione) rimane sotto pressione
--Settore industriale: la situazione dell'acquisizione degli
ordini e quindi l'occupazione potrebbe peggiorare nel 2024
--Settore automobilistico: la concorrenza dei fornitori cinesi
continuerà ad aumentare nel 2024
Indicatori fondamentali
L'economia statunitense è rimasta relativamente resiliente:
anche il sentiment dei consumatori dovrebbe essere abbastanza
buono, poiché sia i mercati immobiliari (i prezzi sono aumentati
nonostante gli alti tassi di interesse) sia il mercato azionario
hanno registrato un rialzo nel 2023. Se l'economia statunitense
rimanesse stabile come è attualmente, è improbabile che i tassi di
interesse di riferimento vengano abbassati in tempi brevi.
Prevediamo che lo sviluppo economico in Europa sarà
significativamente più debole rispetto a quello degli Stati Uniti.
In termini economici, i tassi di interesse di riferimento in Europa
dovrebbero scendere prima che negli Stati Uniti. È probabile che
l'economia tedesca rimanga sotto maggiore pressione nel 2024.
La situazione della domanda sul mercato energetico resterà buona
anche nel 2024. Anche nel medio termine difficilmente verrà
raggiunto il picco del petrolio. Tuttavia, attualmente sul mercato
c'è abbondanza di petrolio e gas, il che sconsiglia un forte
aumento dei prezzi. A lungo termine, è positivo per il settore che
attualmente ci sia poca ricerca di nuovi giacimenti petroliferi e
che le grandi aziende si concentrino maggiormente sul
consolidamento e sulla riduzione dei costi. A nostro avviso, se i
prezzi scendessero strutturalmente al di sotto dei 70 dollari al
barile, il settore potrebbe trovarsi in difficoltà, poiché è
probabile che vengano riacquistate meno azioni.
Per il momento in Cina non prevediamo una grande ripresa
economica. Il Paese si trova ad affrontare un grande cambiamento
strutturale e i prezzi immobiliari dovrebbero rimanere sotto
pressione anche nel 2024. Nel settore automobilistico è prevedibile
un'aggressiva strategia di esportazione da parte dei produttori
cinesi di auto elettriche. A nostro avviso è necessaria una
selezione titoli mirata invece di scommettere sull'ampio mercato
cinese.
Indicatori monetari
Grazie agli aumenti dei tassi di interesse più massicci e rapidi
della storia, la Fed e la BCE sono riuscite a riportare
l'inflazione sotto controllo. In una prospettiva di breve termine,
i tassi core (escludendo le componenti energetiche e alimentari più
volatili) dovrebbero essere solo del 2% in Europa e del 3% negli
Stati Uniti. Tuttavia, ridurre l'inflazione negli USA dal 3% al
livello target del 2% sarà probabilmente più difficile che ridurla
dal 10% al 3% (il cosiddetto "problema dell'ultimo miglio").
Riteniamo improbabile un taglio dei tassi negli Stati Uniti già a
marzo. Inoltre, a novembre verrà eletto il prossimo presidente
degli Stati Uniti. Storicamente, la Fed non agisce molto negli anni
elettorali per evitare di essere sospettata di interferenze
politiche.
Indicatori tecnici di mercato
L'aspetto positivo è che recentemente l'ampiezza del mercato si
è ampliata in modo significativo. Mentre nel 2023 il mercato
azionario è stato trainato principalmente dalle "Magnifiche Sette"
-- i titoli delle sette principali aziende tecnologiche
statunitensi -- la crescita si sta gradualmente diffondendo
altrove. Il 90% dei titoli S&P 500 sono attualmente scambiati
al di sopra della linea dei 200 giorni. In una tale costellazione,
in passato l'indice è sempre salito nell'arco dell'anno
successivo.
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