a cura del team strategico di DJE Kapital AG

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 21 gen - Molti operatori del mercato si aspettano che le banche centrali taglino i tassi di interesse nel 2024, in alcuni casi rapidamente. A nostro avviso, queste aspettative sono probabilmente troppo ottimistiche. Il 2024 sarà più probabilmente un anno di incertezza (economica) relativamente elevata, anche a causa delle numerose elezioni politiche, comprese quelle presidenziali statunitensi a novembre. In termini di sentiment (eccessivo ottimismo), i mercati sembrano stanchi nel breve termine. Non prevediamo tuttavia un forte crollo, soprattutto perché la crescita è ora guidata da molte più aziende oltre alle "Magnifiche Sette".

Sul fronte azionario, riteniamo che un portafoglio difensivo focalizzato su situazioni particolari sia il più adatto alla situazione attuale. Anche sul fronte obbligazionario siamo prudenti, ovvero non riteniamo opportuno un aumento della duration, poiché le obbligazioni hanno registrato ottime performance a novembre e dicembre 2023. L'oro rimane un'aggiunta interessante.

Opportunità

--Obbligazioni investment grade con scadenze medie e anche obbligazioni selezionate (governative) a più lunga scadenza. Obbligazioni selezionate dei mercati emergenti (anche in valute locali come il peso messicano)

--Azioni di aziende il cui modello di business è ampiamente indipendente dall'economia e presenta margini elevati (e idealmente hanno anche un certo potenziale di riduzione dei costi)

--Anche situazioni particolari come l'intelligenza artificiale (AI) dovrebbero avere un vantaggio nel 2024: il Nord America prospera grazie ad un'autentica trasformazione digitale; le principali aziende tecnologiche continueranno a investire massicciamente nell'intelligenza artificiale quest'anno

--Settore assicurativo: visibilità relativamente buona in termini di crescita degli utili, performance storicamente buona a sei e a dodici mesi dopo l'ultimo aumento dei tassi di interesse

--Beni di consumo di prima necessità e settore sanitario: anche in questo caso performance storicamente buona a sei e a dodici mesi dopo l'ultimo aumento dei tassi d'interesse. Questo settore presenta attualmente uno sconto di valutazione relativamente elevato; recentemente si sono verificati molti acquisti privilegiati nel settore sanitario

Rischi

--Le aspettative del mercato riguardo ai tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve americana (Fed) nel 2024 appaiono troppo ottimistiche

--Recessione profonda e prolungata in Germania e in Europa. Ciò pesa sui titoli che dipendono fortemente dal consumo interno tedesco ed europeo; il vecchio modello di business tedesco (energia a basso costo, forza lavoro qualificata, buoni mercati di esportazione) rimane sotto pressione

--Settore industriale: la situazione dell'acquisizione degli ordini e quindi l'occupazione potrebbe peggiorare nel 2024

--Settore automobilistico: la concorrenza dei fornitori cinesi continuerà ad aumentare nel 2024

Indicatori fondamentali

L'economia statunitense è rimasta relativamente resiliente: anche il sentiment dei consumatori dovrebbe essere abbastanza buono, poiché sia i mercati immobiliari (i prezzi sono aumentati nonostante gli alti tassi di interesse) sia il mercato azionario hanno registrato un rialzo nel 2023. Se l'economia statunitense rimanesse stabile come è attualmente, è improbabile che i tassi di interesse di riferimento vengano abbassati in tempi brevi.

Prevediamo che lo sviluppo economico in Europa sarà significativamente più debole rispetto a quello degli Stati Uniti. In termini economici, i tassi di interesse di riferimento in Europa dovrebbero scendere prima che negli Stati Uniti. È probabile che l'economia tedesca rimanga sotto maggiore pressione nel 2024.

La situazione della domanda sul mercato energetico resterà buona anche nel 2024. Anche nel medio termine difficilmente verrà raggiunto il picco del petrolio. Tuttavia, attualmente sul mercato c'è abbondanza di petrolio e gas, il che sconsiglia un forte aumento dei prezzi. A lungo termine, è positivo per il settore che attualmente ci sia poca ricerca di nuovi giacimenti petroliferi e che le grandi aziende si concentrino maggiormente sul consolidamento e sulla riduzione dei costi. A nostro avviso, se i prezzi scendessero strutturalmente al di sotto dei 70 dollari al barile, il settore potrebbe trovarsi in difficoltà, poiché è probabile che vengano riacquistate meno azioni.

Per il momento in Cina non prevediamo una grande ripresa economica. Il Paese si trova ad affrontare un grande cambiamento strutturale e i prezzi immobiliari dovrebbero rimanere sotto pressione anche nel 2024. Nel settore automobilistico è prevedibile un'aggressiva strategia di esportazione da parte dei produttori cinesi di auto elettriche. A nostro avviso è necessaria una selezione titoli mirata invece di scommettere sull'ampio mercato cinese.

Indicatori monetari

Grazie agli aumenti dei tassi di interesse più massicci e rapidi della storia, la Fed e la BCE sono riuscite a riportare l'inflazione sotto controllo. In una prospettiva di breve termine, i tassi core (escludendo le componenti energetiche e alimentari più volatili) dovrebbero essere solo del 2% in Europa e del 3% negli Stati Uniti. Tuttavia, ridurre l'inflazione negli USA dal 3% al livello target del 2% sarà probabilmente più difficile che ridurla dal 10% al 3% (il cosiddetto "problema dell'ultimo miglio"). Riteniamo improbabile un taglio dei tassi negli Stati Uniti già a marzo. Inoltre, a novembre verrà eletto il prossimo presidente degli Stati Uniti. Storicamente, la Fed non agisce molto negli anni elettorali per evitare di essere sospettata di interferenze politiche.

Indicatori tecnici di mercato

L'aspetto positivo è che recentemente l'ampiezza del mercato si è ampliata in modo significativo. Mentre nel 2023 il mercato azionario è stato trainato principalmente dalle "Magnifiche Sette" -- i titoli delle sette principali aziende tecnologiche statunitensi -- la crescita si sta gradualmente diffondendo altrove. Il 90% dei titoli S&P 500 sono attualmente scambiati al di sopra della linea dei 200 giorni. In una tale costellazione, in passato l'indice è sempre salito nell'arco dell'anno successivo.

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