La crisi immobiliare cinese spaventa Tiffany che riduce il suo store di Shanghai
Lo storico marchio di alta gioielleria è pronto a ridimensionare il flagship store di oltre 12mila piedi quadrati nel centro finanziario cinese a causa di prospettive futuro poco rosee per le vendite
Autore: Annalisa Lospinuso, ADVFN Italia News
06/09/2024
L’iconico brand di gioielleria di lusso Tiffany & Co, ora di proprietà del gruppo francese Lvmh, starebbe pianificando di ridurre le dimensioni del suo flagship store di oltre 12mila piedi quadrati a Shanghai. Lo riporta Bloomberg citando fonti a conoscenza della questione. Una scelta probabilmente connessa con il rallentamento della Cina e con la crisi dell’immobiliare che ha portato molti marchi del lusso a rivedere le loro stime per i mesi futuri. Bloomberg riporta anche che Tiffany ha intenzione di aprire altri negozi in Cina nel 2025.
IL MEGA STORE DI SHANGHAI
La storica gioielleria del film “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn aveva aperto un negozio su due piani nell’Hong Kong Plaza di Shanghai, inaugurato con una cerimonia in grande stile alla fine del 2019. Il negozio ospita anche il primo Blue Box Café di Tiffany in Cina. Ora avrebbe deciso di rinunciare a circa metà dello spazio, entro la fine del mese. Secondo le fonti di Bloomberg il proprietario sarebbe già in trattative con potenziali nuovi inquilini.
GLI EFFETTI DELLA CRISI IMMOBILIARE CINESE
Il ridimensionamento di Tiffany nel centro finanziario cinese è segno del periodo grigio vissuto dai marchi di lusso, vittime del rallentamento dell’economia di Pechino e del crollo del mercato immobiliare che ha pesato sulla ripresa post Covid 19. Dalle fonti riportate sempre da Bloomberg, Tiffany avrebbe chiesto a Lai Fung, la holding proprietaria dell’affitto dell’immobile, di abbassare la mensilità del suo flagship di Shanghai.