Banche: attente a quel debito (Mi.Fi.)
27 Dicembre 2021 - 9:00AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il debito privato promette di essere uno dei fronti caldi del
2022. Con la scadenza delle misure di sostegno messe in campo dal
governo, molte aziende dovranno gestire le passività accumulate in
questi ultimi anni, normalizzando la leva finanziaria. Per Enrico
Chiapparoli, country manager di Barclays per l'Italia, il tema -
scrive Milano Finanza - andrà gestito con attenzione anche se
almeno un paio di elementi giocano a favore delle imprese:
l'interesse degli investitori stranieri per il mercato italiano e
la solidità del sistema bancario che negli ultimi anni ha fatto
progressi importanti.
Domanda. Chiapparoli, che segnali sta raccogliendo dall'economia
italiana in queste ultime settimane dell'anno?
Risposta. Il livello di ripresa dell'attività economica è ben
rappresentato dal tasso di crescita del pil che dovrebbe restare
molto buono 'anno prossimo. Bankitalia a dicembre ha tagliato le
stime passando dal 4,4 al 4%, mentre l'Ocse si mantiene ancora al
4,6%. Rispetto agli zero-virgola che abbiamo registratodal 1990 al
2020 restano percentuali di rispetto, attribuibili al rimbalzo
congiunturale e all'effetto del Pnrr. Ci sono ancora elementi di
incertezza, come la recrudescenza invernale della pandemia, la
salita dell'inflazione e la carenza di semiconduttori, ma nel
complesso il quadro mi sembra positivo.
D. Il contesto favorevole si è tradotto in un maggiore volume di
transazioni per Barclays in Italia?
R. Nel 2021 le nostre attività di investment banking in Italia
hanno registrato il fatturato più alto di sempre. Il balzo maggiore
si è avuto nel m&a grazie a un'euforia del mercato che ha fatto
del 2021 uno degli anni migliori in assoluto. Bene sono andate
anche le attività del debito investment grade con livelli molto
alti di rifinanziamento e del debito high yield. Meno vivace si è
rivelato invece l'equity, che pure ha dato risultati
rispettabili.
D. Sul m&a che ruolo hanno avuto gli investitori
internazionali?
R. A livello di settori abbiamo registrato un ottimo livello di
attrattività del Paese sia sulle infrastrutture sia sulle società
industriali, con molti investitori stranieri disposti a investire.
Gli esempi non mancano; abbiamo per esempio lavorato con Macquarie
per l'acquisto della quota Enel in OpenFiber. Ardian ha stretto
un'alleanza con A2A nell'ambito della transizione energetica, a
testimonianza della grande attenzione che le strategie green stanno
assumendo per i gruppi internazionali. Pensiamo anche all'acquisto
di Reno de Medici da parte di Apollo, altro deal nel quale Barclays
ha giocato un ruolo di primo piano e che ha visto nell'economia
circolare uno dei punti di forza. Ma se molti soggetti hanno deciso
di investire in Italia, non sono mancati casi di imprese italiane
che hanno approfittato della congiuntura favorevole per espandersi
sui mercati esteri. Basti citare l'acquisto del brand canadese
Catelli Dry Pasta da parte di Barilla o quello di Cnh
sull'americana Raven Industries, leader nelle tecnologie per
l'agricoltura di precisione.
red/cce
MF-DJ NEWS
2708:44 dic 2021
(END) Dow Jones Newswires
December 27, 2021 02:45 ET (07:45 GMT)
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