La seconda stagione calcistica disputata in epoca pandemica
evidenzia una netta flessione delle performance economiche dei club
campioni dei principali campionati europei: Inghilterra, Francia,
Germania, Spagna, Italia, Olanda, Portogallo e Turchia.
È quanto emerge dallo studio 'The European Champions Report' di
KPMG Football Benchmark, giunto quest'anno alla sua sesta edizione,
che revisiona e compara i principali indicatori di business
perfomance dei campioni delle sei leghe più importanti nella
stagione 2020/2021.
In particolare, con ricavi totali registrati dalla maggior parte
dei club ancora inferiori ai numeri pre-Covid, in un settore
caratterizzato da una struttura dei costi prevalentemente rigida,
la maggior parte dei campioni ha registrato perdite rilevanti
nell'esercizio terminato a maggio/giugno 2021.
Il Bayern Monaco è stato l'unico club, tra quelli analizzati, a
chiudere in utile, sebbene le cifre in valore assoluto siano
leggermente inferiori rispetto alla scorsa stagione. Risultato
comunque eccezionale, se si considera che questo è il 29° anno
consecutivo chiuso con un profitto netto. Il club bavarese ha
registrato ricavi per 597,5 milioni di euro (-2%), chiudendo la
stagione con un utile di 1,8 milioni di euro (rispetto ai 5,9
milioni della stagione precedente). Il Manchester City ha
registrato i ricavi più alti tra i club presi in considerazione:
664 milioni di euro, un risultato che supera il record del club
dell'ultima stagione prima della pandemia (pari a 548 milioni di
euro).
In crescita (+19% anno su anno) anche i ricavi totali dell'Inter
pari a 347 milioni di euro, che tuttavia fanno registrare una
perdita netta di 245,6 milioni di euro (la più alta mai registrata
da una squadra di calcio italiana). Pesano la crescita dei costi
operativi, i ricavi legati alle presenze allo stadio in occasione
delle partite e i bassi ricavi da player trading, che fanno
registrare una perdita netta di 245,6 milioni di euro (la più alta
mai registrata da una squadra di calcio italiana).
Crolla, invece, la redditività dell'Atletico Madrid, che
registra una perdita di 111,7 milioni di euro, una variazione
negativa netta rispetto allo scorso anno, dovuta principalmente
all'assenza di ricavi connessi alle grandi cessioni registrate nel
corso dell'anno precedente.
Sebbene ci siano delle eccezioni, la tendenza più comune
osservata è stata che i ricavi operativi - duramente colpiti da una
quasi totale perdita degli incassi da botteghino e sia pure
parzialmente mitigata da ricavi radiotelevisivi e commerciali
stabili o in aumento- non sono riusciti a compensare i costi del
personale generalmente elevati e la flessione dei redditi connessi
alla compravendita dei cartellini dei giocatori. È importante
evidenziare, inoltre, che i dati sulla crescita dei ricavi sono per
lo più correlati alle entrate dei diritti tv incassati in ritardo
per le partite posticipate della precedente stagione 2019/20 a
causa del COVID.
A causa delle restrizioni causate dalla pandemia di COVID-19,
che hanno vietato o limitato fortemente la presenza dei tifosi
negli stadi in occasione delle partite, i ricavi da botteghino sono
stati quasi completamente azzerati per tutti i club analizzati.
Queste perdite sono state solo parzialmente compensate dalle
entrate dei diritti tv delle partite posticipate nel momento di
maggiore pericolo di contagio da coronavirus, sia per quanto
riguarda i campionati, che per le coppe europee, giocate a ridosso
della stagione successiva.
In calo anche i ricavi dovuti alla compravendita dei cartellini
dei calciatori, che hanno visto una riduzione dei valori a causa
della crisi che ha colpito le società. La differenza è piuttosto
evidente tra le squadre che militano nelle leghe principali
(Manchester City, Atletico Madrid, Inter e Bayern Monaco), che
molto spesso acquistano i cartellini di calciatori già affermati a
costi elevati, e quelle che partecipano a tornei minori, che
puntano, invece, sulle giovani promesse da rivendere sul mercato.
Infatti, il Manchester City ha sostenuto nelle ultime quattro
stagioni la spesa più alta per l'acquisto di nuovi giocatori
(complessivamente 294 milioni di euro). Atlético Madrid e Bayern
Monaco hanno sostenuto una spesa netta complessiva per
trasferimenti nelle ultime quattro stagioni ciascuno pari a oltre
100 milioni di euro. L'Inter, invece, tra le squadre analizzate è
quella che ha ridotto maggiormente nelle ultime due stagioni la
spesa per l'acquisto di calciatori.
Anche il valore dei cartellini dei calciatori ha subito
l'impatto del COVID-19. L'Inter, ad esempio, ha visto ridursi del
12% il valore della propria rosa: questo a causa della scarsa
disponibilità economica sul mercato, che ha deprezzato il player
trading, ma anche della cessione di alcuni elementi importanti la
scorsa estate. Il Manchester City è il club che vanta la rosa più
costosa (1,237 miliardi di euro, unico insieme a Chelsea e
Manchester United a superare il miliardo di valore); Bayern Monaco,
Lille, Sporting CP e Besiktas sono riusciti, nonostante le
difficoltà, ad incrementare il valore dei calciatori tesserati.
Per quanto riguarda la presenza sui social, il Bayern Monaco è
il club che vanta la maggiore popolarità sui social tra quelli
analizzati (104 milioni di follower), seguito dal Manchester City
(98 milioni). Entrambi restano comunque lontani da Barcellona (282
milioni) e Real Madrid (279 milioni), le squadre più seguite in
assoluto.
Andrea Sartori, Global Head of Sports di KPMG commenta così le
evidenze del report: "Lo sconvolgimento causato dalla pandemia di
COVID-19 nel calcio è chiaramente dimostrato dalle ingenti perdite
- una perdita netta complessiva di quasi mezzo miliardo di euro -
registrate dalle otto squadre campioni delle più importanti
divisioni europee prese in considerazione nella nostra analisi.
Mentre da un lato la riapertura degli stadi e alcuni importanti
accordi commerciali firmati di recente possono portare un po' di
ottimismo per la stagione attuale e quelle future, dall'altro la
pandemia ha amplificato i problemi di sostenibilità finanziaria e
la fragilità dell'ecosistema calcistico nel suo complesso. Anche
per questo si è giunti all'iniziativa della Super League
europea.
Il progetto è stato presto interrotto, ma le preoccupazioni
emerse sono ancora sul tavolo, comprese le riforme tanto necessarie
per quanto riguarda i calendari delle competizioni, le misure di
controllo dei costi, le modifiche al sistema economico e la
governance delle competizioni europee o il tema dei trasferimenti
dei calciatori".
com/lab
MF-DJ NEWS
1211:27 gen 2022
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January 12, 2022 05:29 ET (10:29 GMT)
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