Covid: da Regioni spinta per aprire, ma Dpcm slitta a Natale (Mess)
17 Novembre 2020 - 8:49AM
MF Dow Jones (Italiano)
I contagi aumentano. La curva non è più esponenziale ormai da
qualche giorno ma il ministro della Salute Roberto Speranza
sostiene che il picco dei contagi arriverà solo la prossima
settimana o a fine mese. L'appuntamento, scrive Il Messaggero,
resta quindi quello del 4 dicembre quando la Cabina di regia,
istituita presso il ministero della Sanità, farà il punto su
contagi, ricoveri e terapie intensive per poi valutare eventuali
allentamenti.
La corsa dei presidenti di regione per arrivare a quella data
con le carte in regole, scrive Il Messaggero, è iniziata da qualche
giorno. La spinta dei governatori torna a farsi sentire e per oggi
hanno ottenuto una nuova riunione straordinaria della conferenza
stato-regioni. Obiettivo di molti presidenti è avere la certezza
che gli sforzi chiesti a cittadini ed imprese possano essere in
qualche ripagati in vista del Natale e che risalire dall'inferno
della zona rossa con lo stesso tempo in cui ci si è finiti.
A premere più che la voglia di cenone delle famiglie è la
pressione delle categorie produttive particolarmente penalizzate
dalle chiusure e che alle spalle hanno le chiusure della prima
ondata e una stagione turistica inesistente. Commercianti e
ristoratori sono sul piede di guerra e premono ovunque, in Friuli
come in Lombardia. Fedriga e Fontana, ma anche Giani e il ligure
Toti non vogliono restare fuori da possibili e futuri allentamenti.
Il meccanismo del dpcm in vigore prevede infatti che servono due
settimane per valutare se le misure previste dalla fascia rossa o
arancione hanno prodotto il loro effetto.
Quindi, secondo le norme, venerdì prossimo solo Piemonte,
Lombardia, Calabria e Valle d'Aosta possono sperare in un
allentamento, mentre l'Abruzzo, per evitare forse di dipendere
dalle scelte del governo, in zona rossa ci si è messo da solo sino
al 3 dicembre. Anche se il ministro Speranza definisce "lunare"
interrogarsi sul Natale, nel governo c'è chi ha iniziato a mettere
in fila le misure di allentamento che potrebbero scattare dal 4
dicembre. Da subito nelle regioni più virtuose e più a ridosso del
Natale nelle altre. Per far ripartire i consumi occorre tenere
aperti i negozi magari sino a tarda sera non solo nelle regioni
gialle ma anche in quelle arancioni. Orari differenziati per fasce
di età potrebbero essere introdotti o con il nuovo decreto o con
ordinanze regionali sul modello della Liguria.
Gli spostamenti tra regioni, per favorire i ricongiungimenti
familiari, saranno possibili ovunque e non solo nelle regioni
gialle. Un allungamento dell'orario del coprifuoco sarà possibile
forse già dopo il 4 dicembre per le regioni gialle e sparirà nei
giorni di Natale e Capodanno. Resteranno vietate le feste nei
locali e negli alberghi. Chiuse le discoteche e i locali da ballo,
ma nelle case ci si limiterà alle raccomandazioni, nelle piazze dei
centri storici delle città verranno posti dei limiti agli accessi e
nei ristoranti il numero dei commensali potrebbe salire qualora si
tratti di congiunti.
Ovviamente tutto è condizionato da dati sulla circolazione del
virus più confortanti degli attuali, anche se al ministero della
Sanità c'è la consapevolezza che con gli allentamenti qualcosa alla
fine si concederà all'indice Rt e che poi forse andrà ripagato con
il mese di gennaio. Il decreto di Natale non toccherà le tre fasce:
"la speranza", sostiene la sottosegretaria Sandra Zampa è che "le
misure siano meno restrittive e la situazione meno drammatica di
quanto non lo sia oggi". Una cautela che fa i conti con la
pressione crescente e con la consapevolezza di non riuscire a
reggere eventuali e clamorose differenze tra territori e
regioni.
Al Natale "sobrio e responsabile" nel quale si devono evitare
gli errori estivi, molte categorie produttive arrivano stremate e
la promessa che non faremo un nuovo lockdown come accade ora in
Austria potrebbe non bastare.
vs
(END) Dow Jones Newswires
November 17, 2020 02:34 ET (07:34 GMT)
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