I numeri del settore sono preoccupanti. La crisi che, a partire dal 2008, ha colpito l'editoria italiana (in Europa la situazione non è tanto differente) è evidente. Anche perché la pubblicità è da tempo in flessione (-21,8% per i quotidiani a fine luglio e -40,8% per i periodici) e da anni l'online ha eroso importanti quote di mercato.

Così, periodicamente, scrive Milano Finanza, torna sul mercato la voglia, o meglio la necessità, di aggregare. Un processo collegato anche ai piani di ristrutturazione già definiti. E se per oltre vent'anni il dualismo è stato quello tra Silvio Berlusconi, proprietario di Mediaset e Mondadori, e Carlo De Benedetti ( Cir-Gruppo L'Espresso), adesso la sfida diretta, nel mondo della carta stampata, è quella tra John Elkann e Urbano Cairo.

Il primo, espressione della famiglia di Torino che controlla Exor, Fca, Ferrari, Cnh e Juventus, ha sempre avuto, come il nonno Giovanni Agnelli, l'interesse e la passione per l'editoria. Non per nulla, a lungo, hanno avuto un ruolo preponderante nel Corriere della Sera. Casa editrice e quotidiano che dall'agosto del 2016, dopo una lunga battaglia con Andrea Bonomi e i soci dell'ex salotto buono di Piazzetta Cuccia, è controllata da Urbano Cairo che è anche il proprietario dell'altra squadra di calcio di Torino. In questo mercato si muovono altri attori quali Francesco Gaetano Caltagirone (Messaggero, Mattino, Gazzettino e altri quotidiani), Andrea Riffeser Monti (Resto del Carlino, Nazione e Giorno) presidente della Fieg e gli Angelucci (Libero, Tempo e il network Corriere).

red/lab

MF-DJ NEWS

0508:31 ott 2020

 

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