Energia: nessun extra profitto per Enel (MF)
12 Gennaio 2022 - 8:27AM
MF Dow Jones (Italiano)
No, Enel non si sente più chiamata in causa ora che il
presidente del Consiglio, Mario Draghi, afferma che contro il
caro-bollette «occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da
questo aumento del prezzo del gas, di condividerli con il resto
della società».
C'è il precedente del premier spagnolo Pedro Sanchez, che aveva
minacciato la stessa misura, salvo poi fare dietro-front perché,
almeno sul fronte delle utility elettriche, questi extra profitti
non si sono trovati. Risparmiata la controllata Endesa, Enel in
Italia conta perciò sulla stessa equazione: prezzi del gas più alti
uguale extra costi anche per le utility elettriche, certo non super
profitti. A spiegarlo a MF-Milano Finanza è Nicola Lanzetta, da
poche settimane a capo di Enel Italia.
«Il presidente del Consiglio, rispetto alle dichiarazioni
precedenti, ieri (lunedì, ndr) ha parlato chiaramente di profitti
derivanti dal gas, e questa per noi è una precisazione importante,
perché la tempesta perfetta che si è abbattuta sul mercato deriva
proprio dall'aumento sproporzionato di questa commodity. Dal
momento che oltre il 50% della generazione elettrica italiana si
regge ancora sul gas, che l'Italia importa per il 90%, ne deriva
che questi aumenti non avvantaggiano ma semmai colpiscono chi, come
Enel, utilizza anche il gas per produrre energia, nonostante la
quota crescente di fonti rinnovabili». Su quest'ultima strada non
si torna indietro. Anzi, Enel ha scelto di rilanciare. «Oggi è
chiaro che le rinnovabili sono la scelta più efficace non solo dal
punto di vista della sostenibilità, ma anche per scongiurare
aumenti shock dei prezzi», conferma Lanzetta. «Qualche numero per
fare chiarezza: con una quota maggiore di produzione da fonte
rinnovabile, vicina al 70% che è l'obiettivo per il 2030, il costo
dell'energia sarebbe stato inferiore di oltre il 35%. Ma già oggi,
che in Italia la quota di produzione green è ancora inferiore al
50%, le rinnovabili hanno contenuto i rincari di almeno un 10%».
Per Enel il percorso è chiaro: quella della transizione ecologica è
«una scelta obbligata, che avrà benefici per tutto il sistema
Paese, perché l'Italia si renderebbe autonoma dalle importazioni.
Ci sono le tecnologie, ci sono i capitali, non è un sogno ma un
obiettivo realistico, a patto di accorciare i tempi delle
autorizzazioni», afferma Lanzetta. Rispetto alle dichiarazioni
della Bce sulla greenflaction, l'inflazione verde, sostenuta cioè
dal costo della transizione ecologica, la replica di Enel, perciò,
non può che sostenere l'opposto: «più investiamo in rinnovabili,
maggiori saranno le possibilità di abbassare il costo dell'energia,
e quindi dell'inflazione, che innegabilmente è trainata dai prezzi
dell'energia, e del gas in particolare».
fch
(END) Dow Jones Newswires
January 12, 2022 02:12 ET (07:12 GMT)
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