Lavoro: Confcommercio, da effetto Covid -40.000 liberi professionisti
03 Novembre 2021 - 11:13AM
MF Dow Jones (Italiano)
Non sono iscritti ad ordini professionali, lavorano per il 98,9%
nei servizi di mercato, rappresentano il segmento più dinamico
dell'occupazione ma anche il più fragile che ha risentito
fortemente dell'effetto pandemia: è l'esercito dei 429.000 liberi
professionisti che, dal 2008 al 2019, sono cresciuti dell'89%.
Questi i principali dati che emergono dall`indagine dell`Ufficio
Studi di Confcommercio realizzata per Confcommercio Professioni
presentata stamattina nell`ambito del convegno "Professioni
Restart: la ripartenza fra opportunità e criticità". Per apprezzare
queste dinamiche conviene ricordare che nello stesso arco di tempo
l'occupazione complessiva del sistema Italia è cresciuta del 1,2%.
Un tasso di incremento straordinariamente elevato, confermato anche
dal +10% del 2019 rispetto al 2018, a cui però il Covid ha messo
sicuramente un freno considerando che, tra liberi professionisti
ordinistici e non ordinistici - nel 2019 in totale rappresentavano
oltre 1 milione e 400 mila lavoratori - se ne sono persi per strada
almeno 40 mila.
Se non riprende questa componente, largamente la più colpita
ovunque, come si vede, sarà difficile tornare ai livelli
occupazionali pre-crisi: c'è, quindi una simmetria tra dimensione
settoriale e per tipologia occupazionale della crisi: meno servizi,
meno lavoro indipendente- sono questioni da sanare. Crescono quindi
di numero ma non crescono i loro redditi: infatti, se il reddito
complessivamente generato da queste professioni cresce di oltre il
40% nel periodo 2009-2019, quello pro capite diminuisce di oltre il
25% fermandosi a poco più di 15.900 euro.
Stiamo parlando di professionisti del settore ambiente e
sicurezza, amministratori di condominio, wedding planner,
professionisti dell'ICT, designer, consulenti aziendali, formatori,
professionisti del wellness, optometristi e guide turistiche. Più
della metà della categoria svolge attività scientifiche e tecniche
ad elevata specializzazione che tra il 2008 e il 2019 sono
cresciute del 71,6%. Tuttavia, a registrare i più forti incrementi
nello stesso periodo sono le attività complementari dei servizi
alla persona, dall'istruzione +237,7% all'assistenza sociale +139%,
al tempo libero +119%. Per questi professionisti Confcommercio
Professioni chiede, in via prioritaria, l'equo compenso per le
prestazioni professionali e, per uscire dall'emergenza della
pandemia, la rateizzazione straordinaria del complessivo debito
fiscale accumulato, politiche attive mirate per la riqualificazione
professionale, un welfare su misura che permetta anche una maggiore
conciliazione dei tempi vita-lavoro.
"Per ripartire dopo la pandemia occorrono innanzitutto politiche
su misura per i professionisti che con le loro competenze sono
protagonisti dell'attuazione del Pnrr. In particolare, va
introdotto l'equo compenso per le prestazioni professionali anche
per le professioni non ordinistiche e soprattutto nei confronti
della Pubblica amministrazione, vanno previste più consistenti
agevolazioni per la transizione 4.0", ha detto Anna Rita Fioroni,
presidente di Confcommercio Professoni.
alu
fine
MF-DJ NEWS
0310:57 nov 2021
(END) Dow Jones Newswires
November 03, 2021 05:58 ET (09:58 GMT)
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