(di Luca Gualtieri, Milanofinanza.it)

Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone dovrebbero partecipare con quota piena all'assemblea annuale di Mediobanca prevista per domani. Secondo quanto appreso da Milanofinanza.it, alla scadenza di lunedì 25 i due imprenditori avrebbero depositato la totalità dei propri pacchetti azionari per prendere parte all'assise: Del Vecchio per il 18,9% e Caltagirone per il 3% (a settembre quindi il costruttore romano non avrebbe esercitato l'ultima tranche di contratti di opzione per salire al 4,9%). A questo punto sarà interessante vedere come i due grandi azionisti, che non hanno presentato domande scritte, si esprimeranno sui diversi punti all'ordine del giorno. L'assemblea sarà infatti chiamata a votare, oltre che sul bilancio e sulle remunerazioni, sulle modifiche alla governance proposte nelle scorse settimane dal board di Mediobanca.

I fatti. Alla fine di settembre Delfin ha proposto di eliminare il requisito statutario secondo cui tre amministratori devono essere dirigenti di Mediobanca da almeno tre anni e di alzare il numero dei consiglieri di minoranza, con la previsione che più liste possano concorrere alla nomina di tali figure. Le richieste sono state esaminate dal board di piazzetta Cuccia che ha risposto con una controproposta: l'eliminazione del vincolo sui tre dirigenti e l'aumento della rappresentanza destinata alle minoranze (fino a un massimo di tre consiglieri) con un posto riservato ai rappresentanti degli istituzionali.

Dopo la mossa del cda, Delfin ha ritirato le proprie richieste "al fine di semplificare il processo assembleare evitando la possibile confusione che potrebbe essere creata dalla presenza di due proposte parzialmente divergenti". La manovra di disturbo è insomma riuscita soltanto a metà e non ha fatto breccia tra i proxy advisor che si sono schierati a favore del cda. Iss, Frontis e Glass Lewis si sono infatti espressi con una serie di pareri favorevoli, suggerendo agli investitori istituzionali di votare a favore dei punti all'ordine del giorno. Per Glass Lewis per esempio "il cambiamento proposto garantirà agli azionisti e al consiglio" di Mediobanca "una maggior flessibilità e una base più ampia nel considerare e selezionare i candidati per il board".

Il passo indietro di Delfin e l'apparente coesione dei fondi non privano però di interesse l'appuntamento di domani. Alla luce della parziale convergenza avvenuta nelle scorse settimane, difficilmente Del Vecchio potrà esprimere un voto contrario sulle modifiche. Più arduo è prevedere le mosse di Caltagirone. L'imprenditore preferisce per ora mantenere un profilo molto basso sulle vicende societarie di Mediobanca di cui pure detiene il 3% (la quota potenziale nell'estate scorsa si spingeva in prossimità del 5%). "La nostra partita rimane solo quella su Generali", hanno più volte ribadito negli ultimi mesi fonti vicine al gruppo romano.

cce

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2716:39 ott 2021

 

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