I prezzi del petrolio sono saliti dopo il danneggiamento di un petroliera iraniana, oggi, in prossimità delle coste dell'Arabia Saudita. Secondo Teheran potrebbe essersi trattato di un attacco missilistico.

Il greggio è arrivato a salire fino al 2%.

La National Iranian Tanker Co., proprietaria della petroliera Sabiti, ha affermato che l'imbarcazione si trovava a 60 miglia dal porto saudita di Jeddah, quando probabilmente è stata colpita da dei missili che ne hanno danneggiato le cisterne principali.

"Abbiamo visto una reazione improvvisa del benchmark europeo", ha detto Edward Marshall, commodities trader del Global Risk Management. "Nonostante l'attacco di un vascello in una rotta importante del commercio globale, però, c'è stata una certa apatia a proposito".

L'incidente è l'ennesimo picco di tensione nel Medio Oriente, dopo che Washington e Riad avevano accusato Teheran di essere colpevole dell'attacco al complesso petrolifero saudita di Abqaiq e Khurais che ha provocato un drastico calo della produzione nazionale.

"Ovviamente l'aumento odierno è meno significativo di quello che abbiamo visto successivamente all'attacco alle installazioni saudite", ha affermato Tamas Varga, analista di Pvm Oil Associates. "Ciononostante, l'episodio ci ricorda che il Medio Oriente è tutt'altro che una regione stabile e pacifica e la reazione dei mercati è giustificabile", ha aggiunto l'esperto.

Nel frattempo, sia l'Opec sia l'Agenzia internazionale dell'energia hanno ridimensionato le loro previsioni sulla crescita della domanda di greggio, a causa di un rallentamento dell'economia globale.

Le previsioni dell'Aie di quest'anno saranno le più basse dal 2016, "a seguito di prove che evidenziano una diminuzione dei consumi in alcune regioni e Paesi tra i quali Europa, India, Giappone, Corea e Stati Uniti", sostiene l'analista.

"Nel corso della note il premio sul rischio geopolitico è salito", afferma Varga.

L'incidente di oggi arriva dopo mesi di escalation delle tensioni tra l'Iran e i suoi vicini e dopo il cambio di rotta statunitense che ha visto il ritiro di Washington dall'accordo sul nucleare del 2015 e la reintroduzione delle sanzioni volte ad azzerare le esportazioni di greggio iraniane.

Gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita hanno accusato Teheran di essere responsabile degli attacchi alle strutture saudite ma la Repubblica islamica ha negato ogni suo coinvolgimento nella vicenda.

Inoltre, l'Iran ha abbattuto un drone militare Usa e sequestrato una nave battente bandiera britannica tra la primavera e l'estate scorsa, come apparente contromisura per la cattura di una sua petroliera nel territorio inglese di Gibilterra.

Durante la riunione di Vienna, che si terrà il prossimo 5 dicembre, l'Opec terrà sicuramente in considerazione la volatilità geopolitica al fine decidere se estendere o aumentare i continui tagli alla produzione.

Il Segretario generale, Mohammed Barkindo, ha affermato che l'organizzazione prenderà decisioni "forti e risolute" per sostenere i prezzi del greggio e si è detto aperto a qualsiasi soluzione.

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October 11, 2019 10:28 ET (14:28 GMT)

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