Petrolio: barile in rialzo dopo esplosione petroliera iraniana
11 Ottobre 2019 - 4:43PM
MF Dow Jones (Italiano)
I prezzi del petrolio sono saliti dopo il danneggiamento di un
petroliera iraniana, oggi, in prossimità delle coste dell'Arabia
Saudita. Secondo Teheran potrebbe essersi trattato di un attacco
missilistico.
Il greggio è arrivato a salire fino al 2%.
La National Iranian Tanker Co., proprietaria della petroliera
Sabiti, ha affermato che l'imbarcazione si trovava a 60 miglia dal
porto saudita di Jeddah, quando probabilmente è stata colpita da
dei missili che ne hanno danneggiato le cisterne principali.
"Abbiamo visto una reazione improvvisa del benchmark europeo",
ha detto Edward Marshall, commodities trader del Global Risk
Management. "Nonostante l'attacco di un vascello in una rotta
importante del commercio globale, però, c'è stata una certa apatia
a proposito".
L'incidente è l'ennesimo picco di tensione nel Medio Oriente,
dopo che Washington e Riad avevano accusato Teheran di essere
colpevole dell'attacco al complesso petrolifero saudita di Abqaiq e
Khurais che ha provocato un drastico calo della produzione
nazionale.
"Ovviamente l'aumento odierno è meno significativo di quello che
abbiamo visto successivamente all'attacco alle installazioni
saudite", ha affermato Tamas Varga, analista di Pvm Oil Associates.
"Ciononostante, l'episodio ci ricorda che il Medio Oriente è
tutt'altro che una regione stabile e pacifica e la reazione dei
mercati è giustificabile", ha aggiunto l'esperto.
Nel frattempo, sia l'Opec sia l'Agenzia internazionale
dell'energia hanno ridimensionato le loro previsioni sulla crescita
della domanda di greggio, a causa di un rallentamento dell'economia
globale.
Le previsioni dell'Aie di quest'anno saranno le più basse dal
2016, "a seguito di prove che evidenziano una diminuzione dei
consumi in alcune regioni e Paesi tra i quali Europa, India,
Giappone, Corea e Stati Uniti", sostiene l'analista.
"Nel corso della note il premio sul rischio geopolitico è
salito", afferma Varga.
L'incidente di oggi arriva dopo mesi di escalation delle
tensioni tra l'Iran e i suoi vicini e dopo il cambio di rotta
statunitense che ha visto il ritiro di Washington dall'accordo sul
nucleare del 2015 e la reintroduzione delle sanzioni volte ad
azzerare le esportazioni di greggio iraniane.
Gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita hanno accusato Teheran di
essere responsabile degli attacchi alle strutture saudite ma la
Repubblica islamica ha negato ogni suo coinvolgimento nella
vicenda.
Inoltre, l'Iran ha abbattuto un drone militare Usa e sequestrato
una nave battente bandiera britannica tra la primavera e l'estate
scorsa, come apparente contromisura per la cattura di una sua
petroliera nel territorio inglese di Gibilterra.
Durante la riunione di Vienna, che si terrà il prossimo 5
dicembre, l'Opec terrà sicuramente in considerazione la volatilità
geopolitica al fine decidere se estendere o aumentare i continui
tagli alla produzione.
Il Segretario generale, Mohammed Barkindo, ha affermato che
l'organizzazione prenderà decisioni "forti e risolute" per
sostenere i prezzi del greggio e si è detto aperto a qualsiasi
soluzione.
frc
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October 11, 2019 10:28 ET (14:28 GMT)
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