Recordati da chiuso il 1* semestre con un utile netto, pari a 196,9 milioni di euro, è in crescita del 13% rispetto al primo semestre del 2019, grazie al miglioramento del risultato operativo e alla minore incidenza degli oneri finanziari e fiscali con un'incidenza sui ricavi del 25,9%. L'utile netto rettificato, parametro aggiuntivo introdotto questo anno al fine di fornire una informativa in linea con le best practice del settore è pari a 225,6 milioni, in crescita del 16,8% rispetto al primo semestre del 2019, con un'incidenza sui ricavi del 29,7%.

I ricavi consolidati, pari a 760,2 milioni, sono in crescita del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I ricavi internazionali crescono del 4%.

L'Ebitda è pari a 311,1 milioni, in crescita dell'11,4% rispetto al primo semestre del 2019, con un'incidenza sui ricavi del 40,9% rispetto a 37,6% nel primo semestre del 2019. L'Ebitda esclude costi non ricorrenti di 4 milioni relativi all'emergenza epidemiologica da COVID-19, prevalentemente costituiti da donazioni agli ospedali.

L'utile operativo è pari a 261,5 milioni, in crescita del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un'incidenza sui ricavi del 34,4%.

La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2020 evidenzia un debito netto di 922,4 milioni che si confronta con un debito netto di 902,7 milioni al 31 dicembre 2019. Nel periodo sono stati pagati 80 milioni a Novartis a seguito dell'autorizzazione alla commercializzazione di Isturisa in Europa e negli Stati Uniti d'America, sono state acquistate azioni proprie per un esborso totale, al netto delle vendite a seguito di esercizi di stock options, di 22,5 milioni e sono stati pagati dividendi per un esborso totale di 110,4 milioni. Al netto di questi effetti la generazione di cassa è stata di circa 189 milioni. Il patrimonio netto è pari a 1.242,0 milioni.

"Nonostante il primo semestre sia stato impattato dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, i ricavi netti sono in crescita e sia il risultato operativo sia l'utile netto sono in significativa crescita e in linea con le aspettative grazie al contributo positivo dei nuovi prodotti e al contenimento delle spese," ha dichiarato Andrea Recordati, Amministratore Delegato. "Il secondo trimestre del 2020 è stato segnato dall'intensificarsi degli impatti della pandemia da COVID-19 in tutte le aree geografiche in cui opera il Gruppo. Sono state via via rafforzate le restrizioni alla mobilità delle persone, ai trasporti, alla produzione e al commercio. Per quanto riguarda l'industria farmaceutica, seppure sia stato consentito il proseguimento delle attività per assicurare la disponibilità di medicinali alla popolazione, queste restrizioni hanno inevitabilmente impattato anche i nostri mercati di riferimento, in particolare per effetto delle minori visite di pazienti presso i medici curanti e accertamenti diagnostici, della riduzione di interventi chirurgici minori e della riduzione di alcune patologie infettive a seguito della minore mobilità e aggregazione delle persone," ha proseguito Andrea Recordati. "Nel rispetto di tutte le disposizioni volte ad assicurare la sicurezza sanitaria dei nostri dipendenti, Recordati ha continuato senza interruzione le proprie attività produttive e distributive, adottando misure atte a garantire la continua disponibilità sul mercato delle proprie specialità medicinali e consentendo la continua crescita del Gruppo".

Infine, Andrea Recordati ha evidenziato che "sulla base di un previsto graduale ritorno ad una normalità operativa ci attendiamo per l'intero anno 2020 di realizzare ricavi di circa 1.500 milioni, inferiori alle stime di inizio anno, un Ebitda tra 580 e 590 milioni e un utile netto rettificato compreso tra 408 e 418 milioni, in linea con le stime di piano, confermando quindi una crescita dei margini di profittabilità sull'anno precedente. Infine, sulla base dei primi riscontri di mercato delle iniziali vendite di Isturisa, principalmente negli Usa, stimiamo che questo prodotto possa raggiungere, a regime, vendite totali tra 300 e 350 milioni con un ulteriore potenziale derivante dall'estensione dell'indicazione a sindrome di Cushing negli Usa ed espansione in nuovi mercati, e quindi si conferma la sua importanza per il nostro sviluppo futuro".

alb

 

(END) Dow Jones Newswires

July 30, 2020 08:22 ET (12:22 GMT)

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