Retelit, in riferimento alle uscite stampa di questi giorni in cui si annuncia l'avvio di un'inchiesta da parte della Commissione Europea per dumping sui cavi in fibra ottica importati dalla Cina, specifica di non essere un importatore di cavi in fibra ottica.

In termini più generali, la società precisa che, per le attività di ampliamento della propria rete in fibra ottica, si affida a operatori specializzati con i quali stipula contratti di "fornitura in opera".

Nell'ambito di tali rapporti, Retelit non acquista la fibra ottica, ma quest'ultima è acquistata dalle imprese terze di volta in volta incaricate della fornitura in opera.

Retelit si limita a indicare all'impresa appaltatrice le caratteristiche e le specifiche tecniche della fibra ottica da utilizzare, lasciando che sia l'impresa incaricata della fornitura in opera a scegliere autonomamente il fornitore dal quale acquistare la fibra, e controllando il lavoro svolto esclusivamente sotto il profilo della conformità alle specifiche tecniche indicate.

Pertanto, di norma, Retelit non è a conoscenza né della marca né del Paese di provenienza della fibra.

Inoltre Retelit non ritiene che l'esito di questa inchiesta possa avere alcuna ripercussione sulla società, né in relazione alle attività di gestione e ampliamento della propria rete in fibra ottica, né in relazione alle modalità di approvvigionamento e alla qualità della fibra ottica utilizzata, in ragione del fatto di poter comunque contare su un elevato numero di fornitori altamente affidabili.

alb

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September 25, 2020 12:31 ET (16:31 GMT)

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