WALL STREET: rimbalza dopo cali post Powell, male petrolio
28 Febbraio 2018 - 5:03PM
MF Dow Jones (Italiano)
Wall Street continua a trattare in rialzo dopo i netti cali di
ieri dovuti ai commenti da falco del neo presidente della Federal
Reserve, Jerome Powell.
Il Dow Jones avanza dello 0,53%, l'S&P 500 dello 0,53% e il
Nasdaq Composite dello 0,62%. Male invece i prezzi del petrolio che
hanno accelerato al ribasso e che lasciano sul terreno lo 0,8%
circa dopo che le scorte settimanali di greggio Usa sono risultate
pari a 423,498 mln di barili, in aumento di 3,019 mln di barili
rispetto alla settimana precedente (+2 mln il consenso).
"Quando gli è stata posta la domanda da un milione di dollari su
tre o quattro rialzi dei tassi di interesse" nel 2018, il numero
uno della Fed "è stato rapido a evidenziare i miglioramenti
nell'economia e il suo ottimismo sul fatto che l'inflazione
raggiungerá l'obiettivo del 2%. Una risposta che può essere
descritta coma da falco, che per molti ha segnalato come quattro
aumenti del costo del denaro possano essere una possibilitá",
commenta Jasper Lawler, head of research di London Capital
Group.
L'esperto evidenzia che "i commenti di Powell hanno scatenato"
nell'immediato "un'ondata di ansia", ma durante la notte i
rendimenti dei Treasury sono calati e i future trattano in leggero
rialzo. Ciò "potrebbe suggerire che gli operatori si stanno,
lentamente, rilassando sulla prospettiva di un ulteriore
inasprimento della Fed".
"La tanto attesa testimonianza di Powell che gli operatori si
attendevano sostanzialmente in linea con l'impostazione della
Yellen, ha invece riservato una sorpresa. Il neo presidente ha
infatti inserito la propria visione personale, affermando che
l'economia è migliorata da dicembre e sottolineando che quelli che
prima erano venti contrari, ora soffiano a favore", ribadiscono gli
strategist di Mps Capital Services, facendo notare che
"l'indicazione è risultata in linea con il tono piú ottimista
emerso recentemente anche da diversi membri Fed votanti, aprendo lo
spazio per un quarto rialzo da parte della Fed nel 2018".
Nel frattempo, sul fronte macroeconomico, la crescita del Pil
Usa del 4* trimestre del 2017 è stata rivista, in linea alle
attese, dal 2,6% al 2,5% t/t. La spesa dei consumatori è stata
confermata al +3,8% t/t e il deflatore core, sempre del periodo tra
ottobre e dicembre, è stato confermato al +1,9% t/t.
Inoltre l'indice Napm di Chicago, basato su un'indagine condotta
sui direttori d'acquisto del settore manifatturiero, è calato a
febbraio a 61,9 punti dai 65,7 di gennaio. Il dato ha deluso il
consenso degli economisti, che si aspettavano un ribasso piú
contenuto a 64 punti.
L'indice pending home sale Usa elaborato dalla National
Association of Realtors è poi sceso del 4,7% a livello mensile a
gennaio attestandosi a 104,6 punti. Il dato fa riferimento alla
vendita di case esistenti per le quali è stato sottoscritto un
contratto preliminare ma non ancora quello definitivo. E'
considerato un indicatore della situazione economica e della
sicurezza delle famiglie rispetto ai propri mezzi finanziari.
Sul fronte societario infine Amazon sale dello 0,82% dopo aver
acquisito Ring, produttore di videocitofoni, per circa 1 miliardo
di dollari, nel tentativo di consolidare la sua influenza nel
segmento della home security, secondo quanto riferito da alcune
fonti. L'acquisizione, che dovrebbe essere la seconda per
dimensioni dopo quella da 13,5 miliardi di dollari di Whole Foods,
conferma il desiderio di Amazon di diventare sempre più dominante
nel segmento dei dispositivi per "smart home".
Sul valutario il cambio euro/usd tratta a 1,2193 con minimo a
1,2187 e massimo a 1,2241, mentre sull'obbligazionario il
rendimento del Treasury biennale, piú sensibile alle mosse della
Fed, viaggia al 2,27% e quello del decennale al 2,888%.
alb/fpc
alberto.chimenti@mfdowjones.it
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February 28, 2018 10:48 ET (15:48 GMT)
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