Wall Street continua a trattare in rialzo dopo i netti cali di ieri dovuti ai commenti da falco del neo presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.

Il Dow Jones avanza dello 0,53%, l'S&P 500 dello 0,53% e il Nasdaq Composite dello 0,62%. Male invece i prezzi del petrolio che hanno accelerato al ribasso e che lasciano sul terreno lo 0,8% circa dopo che le scorte settimanali di greggio Usa sono risultate pari a 423,498 mln di barili, in aumento di 3,019 mln di barili rispetto alla settimana precedente (+2 mln il consenso).

"Quando gli è stata posta la domanda da un milione di dollari su tre o quattro rialzi dei tassi di interesse" nel 2018, il numero uno della Fed "è stato rapido a evidenziare i miglioramenti nell'economia e il suo ottimismo sul fatto che l'inflazione raggiungerá l'obiettivo del 2%. Una risposta che può essere descritta coma da falco, che per molti ha segnalato come quattro aumenti del costo del denaro possano essere una possibilitá", commenta Jasper Lawler, head of research di London Capital Group.

L'esperto evidenzia che "i commenti di Powell hanno scatenato" nell'immediato "un'ondata di ansia", ma durante la notte i rendimenti dei Treasury sono calati e i future trattano in leggero rialzo. Ciò "potrebbe suggerire che gli operatori si stanno, lentamente, rilassando sulla prospettiva di un ulteriore inasprimento della Fed".

"La tanto attesa testimonianza di Powell che gli operatori si attendevano sostanzialmente in linea con l'impostazione della Yellen, ha invece riservato una sorpresa. Il neo presidente ha infatti inserito la propria visione personale, affermando che l'economia è migliorata da dicembre e sottolineando che quelli che prima erano venti contrari, ora soffiano a favore", ribadiscono gli strategist di Mps Capital Services, facendo notare che "l'indicazione è risultata in linea con il tono piú ottimista emerso recentemente anche da diversi membri Fed votanti, aprendo lo spazio per un quarto rialzo da parte della Fed nel 2018".

Nel frattempo, sul fronte macroeconomico, la crescita del Pil Usa del 4* trimestre del 2017 è stata rivista, in linea alle attese, dal 2,6% al 2,5% t/t. La spesa dei consumatori è stata confermata al +3,8% t/t e il deflatore core, sempre del periodo tra ottobre e dicembre, è stato confermato al +1,9% t/t.

Inoltre l'indice Napm di Chicago, basato su un'indagine condotta sui direttori d'acquisto del settore manifatturiero, è calato a febbraio a 61,9 punti dai 65,7 di gennaio. Il dato ha deluso il consenso degli economisti, che si aspettavano un ribasso piú contenuto a 64 punti.

L'indice pending home sale Usa elaborato dalla National Association of Realtors è poi sceso del 4,7% a livello mensile a gennaio attestandosi a 104,6 punti. Il dato fa riferimento alla vendita di case esistenti per le quali è stato sottoscritto un contratto preliminare ma non ancora quello definitivo. E' considerato un indicatore della situazione economica e della sicurezza delle famiglie rispetto ai propri mezzi finanziari.

Sul fronte societario infine Amazon sale dello 0,82% dopo aver acquisito Ring, produttore di videocitofoni, per circa 1 miliardo di dollari, nel tentativo di consolidare la sua influenza nel segmento della home security, secondo quanto riferito da alcune fonti. L'acquisizione, che dovrebbe essere la seconda per dimensioni dopo quella da 13,5 miliardi di dollari di Whole Foods, conferma il desiderio di Amazon di diventare sempre più dominante nel segmento dei dispositivi per "smart home".

Sul valutario il cambio euro/usd tratta a 1,2193 con minimo a 1,2187 e massimo a 1,2241, mentre sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale, piú sensibile alle mosse della Fed, viaggia al 2,27% e quello del decennale al 2,888%.

alb/fpc

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February 28, 2018 10:48 ET (15:48 GMT)

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