"Intanto cerchiamo di dare un senso all'iniziativa sui golden power, i poteri speciali dello Stato sulle società strategiche. Non abbiamo alcuna intenzione punitiva nei confronti di nessuno, ma pretendiamo che gli investitori rispettino le regole del nostro Paese".

Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in merito alle intenzioni del Governo che ha contestato a Vivendi la mancata notifica della posizione acquisita in Tim.

"L'acquisizione del controllo di Tim da parte di Vivendi, che la Consob

ha riconosciuto, doveva essere notificato al Governo, non è stato

fatto ed è inaccettabile", ha precisato il ministro. "Così come nel caso

della scalata a Mediaset, deve essere chiaro che questo non è un Paese

aperto alle scorrerie di nessuno", ha ribadito Calenda.

Alla domanda se Telecom Sparkle dovrà essere ceduta, "non voglio anticipare il ragionamento del Comitato che si riunirà a palazzo Chigi il 25 settembre. La mia opinione è che l'uso dei poteri speciali dello Stato debba essere comunque equilibrato e moderato. Escludo che possa essere utilizzato in modo distorto, o vendicativo, o peggio in un'ottica

nazionalistica. L'autorevolezza e il rispetto si conquistano facendo

rispettare le regole, non reagendo in modo scomposto", ha concluso Calenda.

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September 20, 2017 02:51 ET (06:51 GMT)

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