UPDATE: Bce; Draghi, ripresa resta solida e diffusa
20 Novembre 2017 - 4:54PM
MF Dow Jones (Italiano)
(riepiloga)
"La ripresa economica resta solida e diffusa fra i Paesi
dell'Eurozona e tra i diversi settori, grazie al supporto della
domanda interna".
Lo ha dichiarato il presidente della Banca centrale europea,
Mario Draghi, durante il suo intervento al Parlamento europeo.
"Secondo le ultime stime di Eurostat, la crescita del Pil reale
è continuata nel terzo trimestre al tasso del 2,5% a/a. Siamo
arrivati a quattro anni e mezzo di ripresa continua, ed i dati
suggeriscono che la continuerá nel prossimo futuro, e che
l'espansione è diffusa in diversi settori e tra i Paesi. La
dispersione dei tassi di crescita è sui minimi dal 1997", ha
precisato il banchiere.
"Il mercato del lavoro continua a beneficiare dalla ripresa, e
le perdite di posti di lavoro registrate durante la crisi sono
state bilanciate, almeno a livello aggregato. Il numero di
disoccupati nell'Eurozona è calato da 18,6 milioni nel secondo
trimestre del 2014 a 14,6 milioni nell'ultimo trimestre.
Relativamente al passato, la crescita è stata diffusa fra Paesi e
settori. Sedici dei diciannove Stati della zona Euro hanno
registrato una buona crescita dei tassi di occupazione da metá del
2014, aumentando nel 60% dei settori, rispetto allo zero di metá
2014", ha aggiunto Draghi.
Secondo il numero uno della Bce, "questi recuperi
dell'occupazione, insieme all'aumento della ricchezza delle
famiglie, stanno facendo aumentare i consumi privati. Si prevede
inoltre un incremento degli investimenti, grazie ai buoni ricavi
delle aziende".
"La politica monetaria della Banca centrale europea ha giocato
un ruolo chiave nel supporto di consumi e investimenti, garantendo
condizioni di finanziamento favorevole per aziende e famiglie. "Il
miglioramento di tali condizioni è stato accompagnato dalla
riduzione dell'eterogeneitá dei tassi di prestito delle banche
dell'Eurozona", ha puntualizzato il banchiere.
Inoltre, "le dinamiche dell'inflazione devono ancora mostrare
segnali convincenti di un trend al rialzo autosostenuto". Il numero
uno dell'Istituto di Francoforte ha poi sottolineato che l'indice
dei prezzi al consumo, all'1,4% a ottobre, "dovrebbe fare un passo
indietro temporaneo verso la fine dell'anno, in gran parte a causa
di un risultato piú debole sul fronte della componente
energia".
Per quanto riguarda l'inflazione sottostante, ha aggiunto
Draghi, "le pressioni sono ancora scarse", con il mercato del
lavoro che necessita di tempo affinchè "i miglioramenti osservati
si traducano in una crescita dei salari piú dinamica".
Un certo grado di "stimolo monetario è ancora necessario per
assicurare un ritorno sostenibile dell'inflazione verso livelli
inferiori, ma comunque vicini, all'obiettivo del 2% nel medio
periodo". Draghi ha poi aggiunto che "i tassi d'interesse
dovrebbero rimanere ai livelli attuali per un esteso periodo di
tempo, ben oltre l'orizzonte del nostro programma" di allentamento
quantitativo.
"Come ha evidenziato il consiglio esecutivo al termine
dell'ultima riunione di politica monetaria, il sostegno da noi
fornito attualmente deriva dall'effetto combinato dell'acquisto
netto di titoli, dal consistente stock di titoli" acquistati fino a
questo momento e "dalle nostre indicazioni sul costo del
denaro".
Prese tutte insieme, secondo il banchiere, "queste misure
preserveranno le condizioni correnti di finanziamento e
assicureranno l'ampio grado di stimolo monetario necessario a un
ritorno sostenibile dell'inflazione" verso il target del 2%.
In aggiunta, "i trattati europei hanno dato alla Bce il compito
di mantenere la stabilitá finanziaria nell'Eurozona. Questo è il
contributo piú importante che possiamo dare al welfare dei nostri
cittadini".
"Garantire la stabilitá dei prezzi è una precondizione per
l'economia dell'Eurozona, per ottenere crescita bilanciata che sia
sostenibile nel lungo periodo. Ma non è l'unica condizione.
Ottenere un'espansione bilanciata richiede anche una migliore
gestione dei rischi, di qualsiasi tipo essi siano. Le attuali
previsioni economiche danno l'opportunitá di ridurre la probabilitá
che gli shock si verifichino, rafforzando le strutture economiche
degli Stati membri, grazie ad azioni di politica fiscale e riforme
strutturali", ha affermato Mario Draghi. "Allo stesso tempo,
rafforzare la resilienza dell'Unione economica e monetaria implica
il miglioramento delle nostre strutture istituzionali per prevenire
e gestire gli shock".
In conclusione, il presidente della Bce "accoglie il ruolo del
Parlamento europeo in tali discussioni, insieme agli sforzi di
ministri e governanti europei per gestire questi problemi, come si
evince dall'ultimo incontro dell'Eurogruppo".
dan/fpc
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November 20, 2017 10:39 ET (15:39 GMT)
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