Nel secondo trimestre del 2017, le imprese lombarde

hanno proseguito il proprio percorso di rafforzamento e consolidamento: il

tessuto produttivo lombardo sopravvissuto alla crisi è oggi più solido

rispetto allo scorso anno, con un maggior numero di imprese che mostrano

un profilo di rischio più robusto. Un trend che viene confermato da un

dato ancora più recente: secondo il Cerved Group Score, a settembre 2017

il 61,2% delle imprese lombarde presenta un grado di rischio di default

molto basso (area sicurezza) o comunque contenuto (area solvibilità): una

percentuale in ulteriore aumento rispetto al 59,8% di settembre 2016.

La Lombardia, inoltre, si contraddistingue per la percentuale maggiore

di upgrade (imprese che hanno migliorato la propria classe di rischio)

pari al 29,1% e la più bassa percentuale di downgrade (imprese che invece

hanno peggiorato la propria classe di rischio) pari al 25,7%. A livello

settoriale, l'industria risulta essere il settore con una percentuale più

alta di imprese in sicurezza mentre le costruzioni sono il settore con più

imprese a rischio.

Nonostante questi segnali positivi, accompagnati da un ulteriore calo

registrato nel numero delle procedure fallimentari (1.327 nel primo

semestre 2017, -13,4% rispetto allo stesso periodo del 2016) e nella

riduzione sia dello stock delle sofferenze sia del flusso delle nuove

sofferenze, permangono indicatori che evidenziano delle difficoltà non del

tutto superate. Infatti, sebbene nel secondo trimestre del 2017

l'andamento dei prestiti alle imprese si confermi stabile (230,2 miliardi

di euro), se rapportato allo stesso periodo dell'anno precedente mostra

una contrazione del -2,1%, con la positiva eccezione del settore industria

(+0,5%).

Questo in sintesi è il quadro che emerge dalla nuova edizione

dell'Osservatorio Credito e rischio delle imprese - La Lombardia a

confronto con Emilia Romagna, Veneto e Piemonte relativo al secondo

trimestre 2017 redatto da Assolombarda e Cerved.

"Dagli ultimi dati economici emerge un consolidamento dell'economia

lombarda - sottolinea Renato Carli, Presidente Gruppo Tecnico Credito e

Finanza Assolombarda e delegato al Tavolo Banche -. Infatti la fiducia del

manifatturiero sale ai massimi dal pre crisi a Milano, Lodi, Monza e

Brianza; l'export lombardo cresce del +6,8% nel secondo trimestre del 2017

e, nel terzo, il tasso di occupazione sale al 66,7% in Lombardia e, in

parallelo, quello di disoccupazione scende al 6,3%. In un contesto così

favorevole, i prestiti alle imprese registrano una nuova contrazione del

-2,1% del totale economia (industria, servizi e costruzioni), ritardando

ulteriormente il recupero dei livelli pre-crisi. Ma se guardiamo solo

all'industria, la Lombardia risulta l'unica regione con segno positivo in

termini di prestiti. D'altro canto il credito resta ancora uno dei nodi su

cui lavorare, oltre al fatto di rendere i canali paralleli al sistema

bancario sempre più attraenti, semplici e fruibili dalle imprese che, in

uno scenario in continua evoluzione, dovranno orientare le proprie scelte

di finanziamento anche verso strumenti e operatori non bancari".

"La prima parte dell'anno ha visto la conferma e il consolidamento delle

tendenze in atto, come la contrazione dei fallimenti, quella delle

sofferenze e il rafforzamento dei profili di rischio delle imprese. Oggi

la Lombardia è la regione con il tessuto imprenditoriale più solido. -

commenta Marco Nespolo, Amministratore Delegato di Cerved - Nonostante i

segnali positivi che mostrano come le imprese siano sulla strada giusta

per capitalizzare ulteriormente l'uscita dalla crisi, alcuni indicatori

continuano a mostrare segnali di debolezza. È il caso dei prestiti: è

importante per il futuro lavorare attivamente per ampliare l'offerta del

settore finanziario promuovendo l'accesso al credito alle piccole imprese,

che ancora oggi fanno poco ricorso a risorse finanziarie esterne, per

sostenerne la crescita".

Nel secondo trimestre del 2017, l'ammontare complessivo dei prestiti

alle imprese lombarde è rimasto stabile a 230,2 miliardi di euro,

confermando così il valore del trimestre precedente, mantenendosi però a

un livello sensibilmente lontano dal picco massimo registrato nel terzo

trimestre 2011. Tuttavia, considerando il dato rispetto allo stesso

periodo dell'anno precedente, l'Osservatorio Assolombarda-Cerved evidenzia

una decisa contrazione (-2,1%). Inoltre, tale riduzione dei prestiti è

diffusa in tutte le regioni prese in considerazione dall'Osservatorio, in

particolare, nel Veneto si riscontra una contrazione di un'intensità mai

registrata (-6,9% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente).

Uno dei dati di maggior rilievo in Lombardia emerge dallo spaccato

settoriale: è l'industria che, a differenza degli altri comparti

economici, mostra una tendenza positiva (+0,5%) che conferma l'inversione

di tendenza già registrata nel trimestre precedente. Restano ancora in

territorio negativo sia i servizi (-0,9%) dopo il sensibile incremento del

primo trimestre sia le costruzioni (-10,9%) che registrano il calo più

deciso degli ultimi anni.

Tendenze maggiormente positive emergono dall'analisi dello stock di

sofferenze e dal flusso di nuove sofferenze. Le sofferenze lorde delle

imprese lombarde non soltanto registrano un sensibile calo rispetto al

primo trimestre dell'anno (-5,4%) attestandosi a 31,6 miliardi di euro. In

termini di flusso, il tasso di ingresso in sofferenza in Lombardia è

anch'esso in calo: 2,7% rispetto al 3,0% del secondo trimestre 2016 e al

2,8% del primo trimestre 2017. A livello territoriale, solo il Piemonte

presenta un tasso più basso (2,1% dei finanziamenti).

Nel primo semestre del 2017, sono state avviate 7.696 procedure di

chiusura aziendale, considerando tutte le diverse tipologie, confermando

così il livello toccato nel primo semestre del 2016. Tuttavia i dati sulle

tipologie di chiusura d'impresa mostrano andamenti divergenti, con da una

parte il calo dei fallimenti e dall'altra un aumento delle procedure

concorsuali non fallimentari e delle liquidazioni volontarie.

Nel primo semestre dell'anno infatti si consolida in Lombardia la

diminuzione dei fallimenti con l'apertura di 1.327 nuove procedure,

segnando un -13,4% rispetto allo stesso periodo del 2016. La diminuzione è

diffusa in tutti i settori dell'economia con tassi di calo a doppia cifra,

trainati dall'industria (-21,4%).

Nella prima metà dell'anno le procedure concorsuali non fallimentari

lombarde registrano invece un aumento del +5,5% rispetto alla prima metà

del 2016, trainate da servizi e costruzioni. Nelle altre regioni

esaminate, i trend sono molto differenziati: si passa dai forti cali di

Emilia Romagna e Veneto (rispettivamente -23,3% e -36,2%) al deciso

aumento del Piemonte (+24,5%). In Lombardia aumentano anche le

liquidazioni volontarie: sono 6.196 le chiusure volontarie del primo

semestre 2017, +3,3% rispetto al primo semestre 2016.

fch

francesca.chiarano@mfdowjones.it

 

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January 16, 2018 06:06 ET (11:06 GMT)

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