L'economia italiana continua a crescere. E lo spread tra Btp e Bund sembra destinato a scendere in pista in una discesa libera non appena sarà superata l'incertezza delle elezioni. In uno studio recente Bank of America Merrill Lynch ipotizza uno spread a 80 entro fine anno. D'altronde il contesto macroeconomico continua a essere positivo sia in Italia sia a livello globale.

In base ai dati Istat, scrive Milano Finanza, nel 2017 il prodotto interno lordo corretto per gli effetti di calendario del Paese è aumentato dell'1,5%, il miglior dato degli ultimi sette anni. Eppure sul mercato obbligazionario la carta italiana paga ancora un premio per il rischio elevato rispetto agli altri titoli della cosiddetta periferia. Con un differenziale di rendimento tra Btp e Bund che si attesta intorno ai 128 punti base, mentre i Bonos spagnoli pagano solo 75 punti base più della locomotrice tedesca. Di fatto l'Italia si piazza appena sotto la Grecia nella classifica dei Paesi che devono remunerare di più i creditori. Infatti nell'Eurozona il rendimento maggiore è quello offerto dai titoli ellenici con il tasso sul decennale al 4,33%, al secondo posto l'Italia con tassi, appunto, del 2,085%, al terzo si attesta il Portogallo al 2,075%. Più lontana la Spagna con il Bonos decennale all'1,53%.

A pesare può essere l'incertezza politica con l'avvicinarsi della data del 4 marzo, quando si terranno le elezioni con esito ancora incerto. Anche se secondo molti esperti sarà un'incertezza temporanea. perché in passato -anche nel caso di lunghe trattative per formare un governo, come è avvenuto prima in Belgio e poi in Germania- i mercati hanno spesso ignorato gli incerti scenari politici determinati dal responso delle urne.

red/lab

 

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February 19, 2018 02:17 ET (07:17 GMT)

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