"Piu' che allarmi li definirei degli incentivi" quelli avanzati ieri dal commissario Ue, Pierre Moscovici, e dal presidente della Bce, Mario Draghi, all'Italia.

Lo ha detto Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca Europea degli

Investimenti a margine del convegno "10 anni dopo Lehman" senza entrare nel merito perchè "è troppo presto. Non abbiamo ancora la legge di bilancio" che poi l'Italia presenta all'Ue.

"Draghi - ha continuato - sta dicendo quello che ci stanno dicendo anche i mercati che vogliono vedere un percorso sostenibile della finanza pubblica italiana. Però è prematuro" scendere nei dettagli "vediamo cosa esce dalla legge di bilancio. Credo che ci sono delle esigenze di natura sociale che possono e debbono essere assecondate ma credo che quello che gli investitori seguiranno è il trend e dobbiamo dare delle giuste indicazioni sul tendenziale".

Poi, ha proseguito il numero uno della Bei, "credo che andare a chiedere all'Ue spazio per gli investimenti pubblici quando in Italia abbiamo incapacità progettuali, lentezze burocratiche e presentiamo oggettivamente un dato di scarso impegno nei fondi strutturali, secondo me, non è vincente. La tematica è corretta forse l'Italia deve presentarsi in modo diverso. Non penso sia sbagliato dal punto di vista di questo Governo giocare una partita sul ruolo degli investimenti pubblici ma nel frattempo cerchiamo anche di velocizzare e di dimostrare che lo sappiamo fare", ha osservato.

Secondo Scannapieco, "l'Italia si riprende se ha persone competenti. Il vero problema e la criticità dell'Italia è assumere e attrarre persone brave".

pev

 

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September 14, 2018 08:13 ET (12:13 GMT)

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