Confindustria esprime forte contrarietà in merito

all'introduzione di una tassa sugli imballaggi in plastica prevista dal

documento programmatico di bilancio 2020.

La misura, si legge in una nota, non ha finalità ambientali, penalizza i

prodotti e non i comportamenti, e rappresenta unicamente un'imposizione

diretta a recuperare risorse ponendo ingenti costi a carico di

consumatori, lavoratori e imprese. Le imprese già oggi pagano il

contributo ambientale Conai per la raccolta e il riciclo degli imballaggi

in plastica per un ammontare di 450 milioni di euro all'anno, dei quali

350 vengono versati ai Comuni per garantire la raccolta differenziata.

L'introduzione di una tassa sulla plastica equivarrebbe, quindi, a una

sorta di doppia imposizione e, come tale, sarebbe ingiustificata sia sotto

il profilo ambientale che economico e sociale. Il tributo, peraltro,

colpirebbe anche i prodotti di imballaggio contenenti materiale riciclato,

andando a penalizzare gli enormi sforzi che le imprese stanno compiendo

per la completa transizione verso l'economia circolare, sottraendo inoltre

importanti risorse per gli investimenti in sostenibilità ambientale. La

misura rischia, infine, di compromettere il buon funzionamento del sistema

dei consorzi per la gestione e il riciclo degli imballaggi, che da più di

vent'anni ha consentito al nostro Paese di essere leader nell'economia

circolare e di raggiungere tutti gli obiettivi europei per il riciclo.

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(END) Dow Jones Newswires

October 16, 2019 10:45 ET (14:45 GMT)

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