La cordata di Alitalia è un puzzle e Atlantia chiede più garanzie per poter presentare un'offerta vincolante. Al Cda di Atlantia di ieri ha prevalso l'incertezza per il disallineamento temporale tra la decisione da dover prendere ora e il modo con cui rivedere col governo la concessione di Autostrade per l'Italia dopo le inchieste della magistratura che hanno scoperchiato una serie di falsificazioni dei report sui viadotti in gestione.

Lo scrive il Corriere della Sera aggiungendo che in prima fila ci sono la famiglia Benetton, con Sabrina, figlia di Gilberto, appena cooptata nel board assieme a Carlo Bertazzo, manager che gode di grande fiducia a Treviso. Sul tavolo i dubbi sul destino di Autostrade dopo i diversi incontri a Palazzo Chigi tra il presidente Fabio Cerchiai e il direttore generale Giancarlo Guenzi con il premier Giuseppe Conte. Così l'investimento in Alitalia non viene giudicato sostenibile. Senza un modello tariffario condiviso, Atlantia non ha la garanzia di adeguati flussi di cassa per supportare il piano industriale per Alitalia che vede di breve respiro perché appeso alle valutazioni di Delta Air Lines sulle rotte verso il Nord America. Il vettore Usa ha dato il suo assenso ad un investimento di 100 milioni nella newco acconsentendo ad un lieve ritocco verso l'alto della compartecipazione ai ricavi della joint venture transatlantica con Air France-Kim e Virgin ma per Atlantia ciò non è sufficiente.

Senza il via libera di Atlantia e quello di Ferrovie si rischia di andare dritto alla liquidazione della compagnia per garantire un parziale ristoro dei creditori dell'amministrazione straordinaria. I sindacati per questo hanno proclamato uno sciopero di 24 ore il 13 dicembre.

pev

 

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November 20, 2019 02:38 ET (07:38 GMT)

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