L'ex presidente della Bolivia, Evo Morales, è fuggito dal Paese dopo quasi 14 anni di Governo autoritario ma la sua presenza rimane onnipresente.

Il suo successore, Jeanine Anez, dice che non servirà come presidente abbastanza a lungo da avere la possibilità di posare per la sua fotografia ufficiale.

"Lascerò che sia il prossimo presidente a farlo", ha detto il presidente ad interim Anez, in un'intervista mercoledì sera con il Wall Street Journal.

Sulla scia delle elezioni presidenziali viziate da frode e caratterizzate da proteste a livello nazionale che hanno portato Morales a dimettersi un mese fa, la presidente ha affermato che il suo obiettivo principale è quello di portare il Paese a elezioni il prossimo anno, a cui lei non prenderà parte. I suoi doveri di custode dureranno meno di un anno ma, finora, il suo mandato è stato controverso.

Anez ha fatto ricorso all'esercito per reprimere le manifestazioni organizzate contro il suo Governo. Il Movimento verso il socialismo, o Mas, dell'ex presidente Morales, continua a controllare il Congresso. Ieri Morales è volato in Argentina, dove ha ricevuto asilo politico due giorni dopo l'inaugurazione della presidenza di sinistra, l'alleato argentino Alberto Fernandez.

"Sono appena arrivato in Argentina per continuare a lottare per i più poveri e per unire la mia patria", ha scritto su Twitter Morales.

Il ministro degli Esteri argentino ha dichiarato che Morales, che ha trascorso il mese scorso in Messico e Cuba, "si sente meglio" in Argentina. "Ogni volta che potrà, tornerà in Bolivia".

Nonostante si sia ritrovata improvvisamente nella carica, la presidente Jeanine Anez ha dichiarato durante l'intervista che avrebbe tenuto sotto controllo Morales e mantenuto il suo Governo in pista.

Ha servito in relativo anonimato come vice presidente del Senato boliviano. Ma quando Morales, il suo vicepresidente, e entrambi i capi del Congresso si sono dimessi insieme, Anez era la prossima nella linea di successione.

"Tutto è accaduto così in fretta", ha detto, aggiungendo che "ho assunto un'enorme responsabilità e non ho avuto molto tempo per pensare se avrei dovuto farlo o meno, se fosse pericoloso o se fossi riuscita a farlo".

I suoi critici sottolineano che Morales si è dimesso su richiesta delle forze armate boliviane e che quando l'attuale presidente ha prestato giuramento il 13 novembre, è stato un ufficiale militare ad aver messo la fascia presidenziale verde, gialla e rossa sopra la sua spalla.

"Ha preso il potere attraverso un colpo di stato", ha detto Adriana Salvatierra, senatrice del partito Mas in un'intervista, spiegando che "questo rende il suo governo illegittimo."

La presidente è stata anche sottoposta a delle domande in merito all'invio delle truppe nelle strade il mese scorso, mentre i sostenitori di Morales hanno cercato di circondare le principali città per tagliare le scorte di cibo e benzina. Almeno 18 manifestanti sono stati uccisi negli scontri con soldati.

La presidente ad interim ha affermato di aver dispiegato l'esercito su richiesta delle forze di polizia, ormai sopraffatte, una mossa che, ha sostenuto, ha impedito ancora più morti. Ha, inoltre, incolpato il suo predecessore per aver provocato la crisi cercando di rubare le elezioni del 20 ottobre. L'Organizzazione intergovernativa degli Stati americani sostiene le sue affermazioni, affermando la scorsa settimana che sono state registrate "prove schiaccianti" di brogli elettorali tesi a consegnare un quarto mandato a Morales.

"È lui che ha incitato alla violenza", ha detto Anez ma Morales nega qualsiasi frode elettorale.

fux

 

(END) Dow Jones Newswires

December 13, 2019 13:26 ET (18:26 GMT)

Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.