"Gli interventi a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori, che attraversano straordinarie difficoltà in questo tormentato frangente, erano appena indicati, blandi, senza concretamente garantire le condizioni di igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro e per niente sviluppati con iniziative appropriate e istanze coraggiose e determinate per marcare la differenza del credito cooperativo".

Questa la critica rivolta dai sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca a Federcasse, ai gruppi Iccrea, Cassa centrale banca, a Raiffeisen e a tutte le banche di credito cooperativo. In un documento unitario, le organizzazioni sindacali chiedono ai vertici del settore l'assunzione di "responsabilità" perch[ "anche le condizioni di sicurezza nell'operativita? quotidiana, a partire da quelle effettuate allo sportello, non venivano affrontate e garantite nella loro interezza e complessità".

I sindacati denunciano che non c'è stata alcuna "disponibilità da parte di Federcasse a sottoscrivere un protocollo che avesse carattere di univocità e uniformità di indirizzo e comportamento per i gruppi e tutte le associate al fine di garantire i "kit sanitari" a tutte le colleghe e i colleghi, le protezioni in plexiglas, la riduzione degli orari di sportello e la regolazione delle attivita? bancarie veramente "indispensabili" da fornire a chi accede ancora oggi in banca.

Nessun reale coinvolgimento, inoltre, dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), a dispetto del ruolo che dovranno agire nei comitati aziendali di prossima istituzione". Per questo motivo "le segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca, con le delegazioni di gruppo, promuoveranno in ogni modo possibile, a partire dalle capogruppo e in tutte le banche di credito cooperativo associate, idonei protocolli di sicurezza ed interventi concreti a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici, per fornire tangibili risposte alle gravissime difficoltà quotidiane che affrontano.

Secondo Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca "si è persa un'occasione storica da parte di Federcasse e delle capogruppo per dimostrare il "valore" dello spirito cooperativo e per dimostrare reale e concreta vicinanza a tutte le collaboratrici e i collaboratori in questi tempi drammatici". E ancora: "La richiesta di chiusura di tutti gli sportelli per 15 giorni non è stata giudicata possibile da Federcasse, che deve ancora riunire in questi giorni i propri "organismi".

Secondo quanto spiegato nel documento unitario "non sono state sufficienti le giornate di incontro il 17 e 18 marzo, sviluppate tramite videoconferenza, per definire e condividere con positività il verbale di protocollo sulle misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus "Covid-19" nel settore del credito cooperativo. Le segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca, con la partecipazione delle delegazioni sindacali di gruppo, con determinazione e pervicacia, hanno sviluppato ogni considerazione ed azione utile per raggiungere l'obiettivo. Tuttavia, sono rimaste importanti distanze con Federcasse e i gruppi cooperativi sulle modalita? e gli interventi che con carattere di estrema rapidità, efficacia e essenzialità dovevano già essere messi in atto dal credito cooperativo in questo straordinario e gravissimo momento. Replicare la condivisione di misure di prevenzione per il contenimento della diffusione del virus, già definite con l'accordo tra Governo e Sindacati e con il protocollo tra le organizzazione sindacali e l'Abi non assumeva alcun senso se non quello di ribadire che anche Federcasse aveva svolto il proprio ruolo di rappresentanza. Nonostante ciò Federcasse ha assunto unilateralmente l'ultimo testo della "bozza" in discussione alla mezzanotte del 18 marzo e lo ha diffuso direttamente ai gruppi e alle sue Associate come circolare di linee guida sul tema "Covid-19".

Le segreterie nazionali di Fabi e le delegazioni di gruppo continueranno sicuramente a profondere ogni possibile impegno sul territorio a difesa e presidio della salute e sicurezza di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori" aggiungono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca. Secondo i sindacati "essere comunità cooperativa non significa voltarsi dall'altra parte quando l'emergenza e la drammaticità di questi tempi impone di non abbandonare i lavoratori e le lavoratrici a se stessi. Occorre molto più coraggio, determinazione ed "anima" da parte dei signori del Credito Cooperativo, occorre ora ed adesso, perché domani é già tardi".

com/cce

 

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March 20, 2020 11:57 ET (15:57 GMT)

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