Fca/Psa: fusione va avanti, Coronavirus dilata tempi assemblee straordinarie (fonti)
30 Marzo 2020 - 1:50PM
MF Dow Jones (Italiano)
La volontà di Fca e Psa di proseguire sulla strada della fusione
è forte e la pandemia di Coronavirus, che sta complicando lo
scenario macroeconomico, non è vista come un ostacolo
insormontabile a una chiusura positiva del deal. Tuttavia le due
società coinvolte, alla luce della situazione, stanno riesaminando
alcuni parametri dell'operazione e valutando l'idea di allungare i
tempi previsti per le assemblee straordinarie tenute ad approvare
la fusione, i dividendi e i benefit "speciali".
E' quanto hanno riferito a MF-Dowjones fonti vicine
all'operazione aggiungendo che si tratta al momento di una roadmap
interna e che nessuna comunicazione ufficiale è stata fatta a
riguardo.
L'accordo vincolante, va ricordato, prevede una fusione
paritetica (50/50) dei rispettivi business per creare il quarto
costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi e il
terzo in base al fatturato. In base alle comunicazioni ufficiali
emesse a dicembre il perfezionamento dell'aggregazione è previsto
in 12-15 mesi ed è soggetto alle consuete condizioni di closing,
tra cui le approvazioni degli azionisti delle due società nelle
rispettive assemblee straordinarie e il soddisfacimento dei
requisiti antitrust e altri requisiti normativi. La fusione -
stando a queste tempistiche confermate di recente anche dal ceo di
Fca Mike Manley - dovrebbe quindi avvenire nel primo trimestre del
2021.
In base a quanto comunicato a dicembre dai due gruppi
dell'automotive Fca prima del closing distribuirà ai propri
azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro mentre
Groupe Psa distribuirà ai propri soci la quota del 46% detenuta in
Faurecia. Inoltre, recitava la nota, "Fca continuerà a lavorare
alla separazione della partecipazione detenuta in Comau, che sarà
effettuata quanto prima successivamente al perfezionamento
dell'operazione, a beneficio degli azionisti del nuovo gruppo".
Questo permetterà agli azionisti del nuovo gruppo di condividere
equamente le sinergie e i benefici derivanti da una fusione,
riconoscendo al contempo il valore significativo degli asset e dei
punti di forza di Groupe Psa e di Fca in termini di quote di
mercato e potenziale dei brand. Ciascuna società intende
distribuire un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro nel 2020
relativo all'esercizio 2019, soggetto all'approvazione dei
rispettivi Cda e azionisti. Al closing, gli azionisti di Psa
riceveranno 1,742 azioni della società risultante dalla fusione per
ogni azione del gruppo francese detenuta, mentre gli azionisti di
Fca avranno un'azione della società risultante dalla fusione per
ogni azione detenuta nella realtà italo-americana.
Il dividendo ordinario e soprattutto quello speciale è una delle
condizioni che ha permesso l'avanzare della proposta di fusione
equilibrando i desiderata degli azionisti. L'operazione si svolge
tuttavia in uno scenario mutato e più complicato. Non è da
trascurare che l'attuale fase causata dalla pandemia di Coronavirus
ha portato Bce e Banca d'Italia venerdì a chiedere alle banche
vigilate di annullare la distribuzione dei dividendi almeno fino ad
ottobre e questa data potrebbe essere ulteriormente estesa.
L'industria manifatturiera non ha ricevuto indicazioni a riguardo
benché alcune aziende abbiano scelto autonomamemte di ritirare le
proposte di dividendo. Non è il caso di Fca né di Psa che non hanno
fatto nessun annuncio a riguardo, nemmeno relativamente al
dividendo ordinario previsto nel 2020 e relativo all'esercizio
2019. E, in ogni caso, la raccomandazione non solo non tocca
l'industria dell'automotive ma le sue tempistiche ufficiali
(ottobre) non portano nubi concrete sui dividendi legati
all'operazione di fusione. Lo scenario tuttavia sta portando
numerosi gruppi a scegliere la strada della prudenza.
Per condurre in porto la fusione Fca e Psa - coaudiuvati dai
consulenti finanziari - al momento starebbero quindi ragionando,
oltre che su alcuni parametri dell'operazione, sul dilatamento
delle tempistiche di convocazione delle assemblee straordinarie. Si
tratta di un esame interno - riferisce un'altra fonte - abbastanza
comune nelle trattative di questa natura; una riflessione
necessaria alla luce dei cambiamenti di scenario macroeconomico e
finanziario.
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
March 30, 2020 07:35 ET (11:35 GMT)
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