Private banking: Aipb, 2019 anno positivo e di crescita
30 Aprile 2020 - 1:54PM
MF Dow Jones (Italiano)
I dati ufficiali presentati da Aipb a consuntivo dell'anno 2019
consolidano la crescita della quota di mercato dell'industria
Private a cui è affidata il 28% delle attività finanziarie
investibili delle famiglie italiane. Sale quindi di oltre un punto
percentuale (1,3%) rispetto all'anno precedente la quota di mercato
delle strutture di Private Banking.
A livello di masse l'industria Private chiude il 2019 con 884
miliardi di euro in gestione registrando una crescita più ampia e
veloce rispetto agli altri operatori del sistema (+11% rispetto al
+4,1% degli altri canali) e mostrando che con una gestione
personalizzata e dinamica dei patrimoni ha saputo attrarre nuovi
clienti (+4% di raccolta netta) e offrire redditività ai portafogli
(+7% di rivalutazione). Il costante sviluppo del settore, si legge
in una nota, è inoltre attestato dall'incremento del numero dei
suoi professionisti, cresciuti del 7% e in modo progressivo nel
corso degli ultimi quattro anni, nell'ottica di offrire sempre
migliori servizi e presidi sulle aree con una maggiore
concentrazione di ricchezza.
È inevitabile però che il quadro macroeconomico attuale
influisca in maniera rilevante anche sull'andamento dell'Industria
Private. Siamo usciti dal 2019 indeboliti dal punto di vista della
crescita economica del Paese e con la crisi pandemica di oggi si
aggrava profondamente una situazione già difficile. In questa fase,
dove l'emergenza sanitaria sembra sotto controllo, l'incertezza
sulle tempistiche e la modalità di ripartenza è ancora molto
elevata. La riduzione del Pil italiano colpirà in maniera più
intensa alcuni settori rispetto ad altri. Gli effetti risulteranno
amplificati nelle regioni del nord, aree altamente sviluppate e
dove si concentrano le attività finanziarie delle famiglie
Private.
In questa prima fase dell'emergenza solo lo Stato può
intervenire in maniera significativa per assicurare la liquidità
necessaria alle Pmi italiane, da un lato garantendo i crediti
bancari, dall'altro rendendo disponibili risorse a fondo perduto.
Fondamentale sarà il ruolo del sistema bancario che dovrà fornire,
nel minor tempo possibile, i finanziamenti garantiti dallo Stato
alle imprese. Con il graduale riavvio della ripresa, le imprese
avranno bisogno di maggiori capitali per sostenere sviluppo e
competitività, specialmente le Pmi. Questo clima di incertezza
peserà anche sulle scelte d'investimento delle famiglie
determinando almeno inizialmente una temporanea preferenza in
generale per la liquidità e per prodotti di investimento a basso
rischio.
'Il 2019 è stato un anno positivo e di crescita sia per il
Private banking che per la nostra Associazione. L'industria del
Private banking gestisce oltre 880 miliardi di euro, quasi un terzo
delle attività finanziarie investibili delle famiglie italiane. E
siamo consapevoli di poter ricoprire un ruolo importante anche per
la ripresa del Paese nel post Covid-19 perché oggi più che mai una
corretta gestione del risparmio delle famiglie Private è
fondamentale e può rappresentare una leva significativa per il
finanziamento dell'economia reale e in particolare per il sostegno
e lo sviluppo di tutte le nostre eccellenze imprenditoriali, Pmi in
primis', ha dichiarato Paolo Langè, Presidente di Aipb -
Associazione Italiana Private Banking.
'Il ruolo della consulenza e della nostra industria Private -
prosegue Paolo Langè - potrà essere quello, già esercitato nel
passato, di far prevalere scelte dettate da una attenta analisi
razionale e non prevalentemente dettate dall'emotività. Credo che
oggi più che mai una corretta gestione del risparmio delle famiglie
private sia fondamentale'.
'Consapevoli della delicata fase che sta attraversando il nostro
Paese - puntualizza Paolo Langè - come Aipb abbiamo voluto
contribuire alla messa a punto di alcune proposte che possono
accelerare il processo di avvicinamento delle famiglie italiane
agli investimenti finanziari a favore della ristrutturazione e
della sostenibilità economica del Paese'.
'Superata l'emergenza liquidità - continua Antonella Massari,
Segretario Generale dell'Associazione - il contributo del risparmio
privato sarà infatti necessario per finanziare progetti di crescita
e ristrutturazione industriali ma anche per finanziare il crescente
fabbisogno pubblico. Come evidenziato di recente da esperti
banchieri ed economisti, esiste spazio nell'impiego del risparmio
delle famiglie per una maggiore quota di titoli di stato italiani,
in presenza di sgravi fiscali e destinazione economica, che ne
favoriscano il collocamento. I portafogli delle famiglie Private,
ad esempio, con un peso dei titoli governativi italiani sul totale
inferiore al 5%, possono offrire spazi importanti per nuove
emissioni della Repubblica Italiana di lungo periodo (25/30 anni)
consentendo il trasferimento alle generazioni future non solo di un
debito pubblico imponente ma anche di una parte di crediti, a
memoria del contributo dato alla rinascita economica. A titolo di
esempio, nello scenario atteso di emissioni di titoli pubblici a
tassi contenuti e con basso rischio grazie agli acquisti garantiti
dalla Bce, il collocamento, eventualmente una tantum, di restart
bonds o generational bonds, ossia titoli di Stato Italiani a
lunghissimo termine può essere favorito da un regime fiscale con
esenzione dell'imposta di bollo, delle imposte su successioni,
donazioni, cedole e capital gain a beneficio dei residenti in
Italia, vincolato ad un determinato periodo di mantenimento'.
Assieme a un maggiore peso dei titoli pubblici rimane importante
rivolgere l'attenzione ad investimenti diretti nell'economia reale
con strumenti non quotati sui mercati regolamentati ma al momento
di difficile accesso agli investitori individuali. 'Un impulso a
questo sviluppo - precisa sempre Antonella Massari - potrebbe
venire dalla proposta ipotizzata dalla Commissione Europea, di
istituire una categoria di 'investitori semi-professionali' che
auspichiamo possa comprendere le famiglie che pur mostrando un
approccio all'investimento piuttosto tradizionale e non disponendo
necessariamente di competenze finanziarie evolute, hanno elevate
disponibilità finanziarie (superiori a 500 mila euro) e obiettivi
di ampia diversificazione del proprio portafoglio, che soddisfano
avvalendosi di un servizio di consulenza finanziaria o gestione
patrimoniale per i quali sono disposti a pagare una parcella
professionale'.
L'ampliamento degli strumenti finanziari accessibili a questa
classe di clientela condurrebbe quindi a un miglioramento del
processo di avvicinamento degli investitori individuali verso
finanziamenti a favore delle Pmi e delle infrastrutture. In questo
senso, il potenziamento di iniziative già sperimentate con successo
nell'ambito dei Pir potrebbe costituire la chiave di volta per
l'avvicinamento del risparmio degli italiani, in particolare dei
clienti Private, all'economia reale.
'La normativa sui cosiddetti Eltif (European Long Term
Investment Funds), già presenti da tempo sul mercato europeo -
conclude Antonella Massari - potrebbe costituire la base di
partenza per lo sviluppo definitivo del finanziamento a medio lungo
termine delle aziende del Paese attraverso il contributo diretto
degli investitori privati. Per fare il salto di qualità, però,
occorre alzare i limiti di investimento per l'accesso ai benefici
fiscali, altrimenti ininfluenti per una clientela di tipo Private.
In quest'ambito sarà comunque necessario procedere con cautela,
rafforzare competenze e capacità di analisi in uno scenario
diventato ancora più complesso da prevedere dove si rende ancora
più evidente la necessità di un'assistenza professionale'.
Nei giorni scorsi, ricorda Aipb, si è tenuta tramite
consultazione scritta l'Assemblea annuale dell'Associazione. Il
Presidente Paolo Langè ha portato all'approvazione degli Associati
il Bilancio per l'esercizio del 2019 e il Bilancio preventivo per
l'esercizio 2020. Nella stessa occasione, l'Assemblea di Aipb ha
ratificato la cooptazione di quattro nuovi membri nel Consiglio di
Amministrazione: Elena Patrizia Goitini (Bnl-Bnp Paribas Italia),
Alberto Lionello Martini (Banca Mediolanum), Claudio Moro (Banca
Intermobiliare), Giorgio Vio (Credit Suisse). Nel corso dell'ultimo
anno, il perimetro associativo di Aipb si è allargato con
l'ingresso di 10 nuovi soci. A fine 2019 la compagine associativa
era composta da 127 Soci, di cui 39 Ordinari, 44 Aderenti, 17
Affiliati e 27 Onorari. L'ingresso dei nuovi e importanti soci
testimonia l'interesse e l'utilità percepita dell'attività di AIPB
presso gli operatori del settore.
sda
susanna.scotto@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
April 30, 2020 07:39 ET (11:39 GMT)
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