Alitalia

- Modificato il 16/4/2017 12:27
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014

 

Alitalia ritornerà a volare?







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21 di 48 - 28/9/2015 10:35
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Dissesto Alitalia, 4 condanne e 3 assoluzioni, 8 anni a Cimoli

Il tribunale di Roma ha condannato oggi in primo grado alcuni ex dirigenti della "vecchia" Alitalia, tra cui gli ex AD Giancarlo Cimoli e Pierfrancesco Mengozzi, nel processo per il dissesto dell'ex compagnia di bandiera.

Cimoli, già capo delle Ferrovie dello Stato, presidente e amministratore di Alitalia tra il 2004 e il 2007, è stato condannato a 8 anni e 8 mesi di reclusione, più di quanto richiesto dalla pubblica accusa nella requisitoria del giugno scorso (6 anni).

Anche Mengozzi, amministratore delegato dal febbraio 2001 al febbraio 2004, ha subito una condanna (5 mesi) superiore alla richiesta della Procura (3 anni).

I giudici hanno condannato a 6 anni e 20 giorni di carcere Gabriele Spazzadeschi, ai tempi direttore centrale del settore Amministrazione e Finanza, e a 6 anni e 6 mesi Pierluigi Ceschia, ex responsabile del settore Finanza straordinaria. Anche i due dirigenti hanno riecvuto una condanna superiore alle richieste. Sono stati invece assolti Leopoldo Conforti e Giancarlo Zeni, oltre a Gennaro Tocci, in passato responsabile Acquisti e gestione asset flotta, l'unico per cui l'accusa aveva già chiesto l'assoluzione.
22 di 48 - 13/10/2015 12:56
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia: Hogan conferma impegno, alcuni mesi per l'a.d.

Il ceo di Etihad, James Hogan, conferma l'impegno per il rilancio di Alitalia e spiega che per trovare il nuovo a.d. della compagnia serviranno alcuni mesi. "La ricerca del nuovo a.d. e' in corso, ci vorranno 3-4-6 mesi, non e' importante.
Quello che conta e' trovare la persona giusta. Come nella vita se c'e' un ferito bisogna andare avanti. Il piano non cambia, non cambia il nostro supporto per realizzarlo. Siamo qui per mantenere alta la nostra attenzione. Siamo un team unito e forte - aggiunge - adesso dobbiamo accelerare per coprire le falle".
23 di 48 - 14/10/2015 09:39
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia era piegata agli interessi politici (Corriere della Sera)

Il quotidiano riporta le motivazioni che hanno portato i giudici del tribunale di Roma a condannare l'ex numero uno di Alitalia, Giancarlo Cimoli, presidente e amministratore delegato dal 2004 al 2007, a 8 anni e 8 mesi per bancarotta fraudolenta e aggiotaggio mentre al suo predecessore Francesco Mengozzi sono stati inflitti 5 anni e i due manager Pierluigi Ceschia e Gabriele Spazzadeschi dovranno scontare rispettivamente 6 anni e 6 mesi e 6 anni.Secondo il Tribunale l’amministrazione di Alitalia fu concepita da Giancarlo Cimoli come quella di un pozzo senza fondo cui attingere impunemente. Durante la sua gestione furono effettuate "operazioni prive di ragioni economiche congrue, pericolose e dissennate attività di sperpero di risorse aziendali, dunque mere distruzioni di risorse".

24 di 48 - 20/11/2015 09:05
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia lima il rosso a 92 milioni di euro. Obiettivo utili al 2017 (La Repubblica)


Il quotidiano riporta i conti dei primi 9 mesi dell'anno di Alitalia. Il vettore ha chiuso il periodo con perdite che, secondo quanto Repubblica è in grado di anticipare, si aggirano sui 92 milioni di euro.

Si tratta di un valore inferiore al previsto, prima di un 2016 che si preannuncia decisivo, prima di un 2017 che secondo le attese dovrebbe essere l'anno di ritorno all'utile. Nel frattempo Alitalia sta mettendo mano agli investimenti in flotta e spingendo sul rinnovamento dell’immagine. Sono in arrivo due nuovi aerei di lungo raggio, a cui ne seguiranno altri nel 2016, con connettività wi-fi e roaming che nei piani coprirà l’intera flotta. E sono state circa 250 le nuove assunzioni a tempo determinato dall’inizio dell’anno mentre 10 milioni di euro sono stati stanziati per l’acquisto di 50 mezzi aeroportuali tra cui nuovi bus e scale per i velivoli.


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25 di 48 - 01/12/2015 11:10
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, nessuna fretta per scelta nuovo AD - Montezemolo

Non c'è nessuna fretta per la scelta del nuovo AD di Alitalia, poltrona rimasta vacante dopo le dimissioni di Silvano Cassano a settembre.

Lo ha detto il presidente Luca Cordero di Montezemolo a margine della giornata inaugurale del Biztravel Forum 2015.

"Non abbiamo nessuna fretta", ha detto Montezemolo, che dopo le dimissioni di Cassano ha assunto le deleghe dell'AD.

"La macchina è in moto: abbiamo fatto molte iniziative per il miglioramento dei servizi, le nuove rotte e una grande attenzione al Sud Italia in quelle aree che non sono servite bene dall'alta velocità", ha aggiunto.

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26 di 48 - 15/10/2016 18:51
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
A partire da oggi è vietato portare a bordo di tutti i voli Alitalia i dispositivi Samsung Galaxy Note 7. Lo annuncia l'Alitalia in un comunicato nel quale spiega che ''la decisione di proibire il trasporto di questi dispositivi è stata presa in seguito alla disposizione urgente emanata ieri dal Dipartimento dei Trasporti statunitense che, per garantire i massimi standard di sicurezza a bordo, ha vietato gli smartphone Samsung Galaxy Note 7 su tutti gli aerei negli Stati Uniti". "Da oggi - prosegue la nota della compagnia aerea - questo dispositivo Samsung non potrà neanche essere portato in cabina con sé o nel bagaglio a mano". Nei giorni scorsi, Alitalia ne aveva già vietato il trasporto nei bagagli da stiva o come spedizione cargo

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27 di 48 - 19/12/2016 14:46
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, verso slittamento incontri con sindacati su piano industriale

Alitalia e sindacati non dovrebbero incontrarsi stasera perché la compagnia aerea non ha chiuso il cda che deve approvare il nuovo piano industriale su cui azionisti, management e banche finanziatrici devono ancora trovare la quadra.

Lo riferiscono due fonti a conoscenza della situazione.

Per oggi sono previsti incontri alle 17 con le associazioni confederali e dalle 18 con le altre sigle sindacali.

L'AD di Alitalia, Cramer Ball, dovrebbe presentare la nuova strategia industriale caratterizzata da una maggiore flessibilità operativa e tariffaria, riduzioni dell'operativo con tagli a personale e flotta, e un accordo con le banche.

"Non c'è stata ancora una comunicazione formale. Ci hanno fatto capire che si va verso uno slittamento degli incontri in calendario per oggi, perché il cda è ancora aperto e la discussione con le banche non conclusa", ha detto un sindacalista del settore.

La seconda fonte ha confermato il probabile slittamento.

Alitalia, malgrado le risorse arrivate due anni fa con l'ingresso di Etihad nel capitale, non ha ancora trovato il modo di restare stabilmente in volo senza accumulare nuove perdite.

Con i soci italiani che non vogliono mettere nuovi soldi ed Etihad che non può crescere oltre l'attuale partecipazione, i manager stanno cercando di convincere le banche a fornire nuove linee di credito.

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28 di 48 - 16/4/2017 12:29
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Ore decisive per Alitalia

Al rush finale la trattativa per salvare la compagnia aerea


Ore decisive per 13 mila dipendenti di Alitalia, il cui destino dipende dalla trattativa che sta per dire se la compagnia fallirà o potrà tentare di risollevarsi grazie al nuovo piano. In particolare, sarebbero stati fatti passi avanti sul personale di terra, mentre restano distanze significative sulla riduzione del costo del lavoro per il personale viaggiante.

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29 di 48 - 25/4/2017 14:38
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia: la cassa sta per finire. Per evitare il fallimento l’ipotesi prestito statale (Corriere della Sera)

Il quotidiano scrive che la vittoria del "no" al referendum tra i dipendenti Alitalia sul pre-accordo tra azienda e sindacati rende reale lo scenario che tutte le forze in gioco volevano evitare: nessun rilancio e nessun piano di risanamento finanziario.

Nel consiglio di amministrazione di oggi l’azienda dovrebbe quindi deliberare la richiesta di amministrazione straordinaria speciale. Ora l'unica speranza per la liquidità è riposta su un intervento del governo, anche se questo rischia di configurarsi come un aiuto di Stato agli occhi dell’Unione europea.

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MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
31 di 48 - 29/4/2017 12:41
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
I pazzi che credono di poter risanare Alitalia

di Luigi Ciotta

L’esito del referendum mette una pietra tombale su una compagnia che si è distinta per inefficiente, 10 miliardi di soldi pubblici bruciati per tenere in volo la società e 3 miliardi di perdite negli ultimi 10 anni. L’ultima speranza era rimessa alla volontà dei lavoratori, chiamati a fare sacrifici per ridare slancio alla compagnia:

- messa a risposo di 980 dipendenti a tempo indeterminato tra i dipendenti di terra a cui veniva garantita cassa integrazione straordinaria per due anni,

- 140 tagli nelle sedi estere e il mancato rinnovo di contratti a termine, per un totale di 1700 persone coinvolte.

- taglio medio dell’8% alla retribuzione del personale navigante e interventi operativi per ridurre il costo del lavoro.

I nuovi assunti saranno pagati con il contratto Cityliner (molto più economico), sui voli a lungo raggio ci sarà un assistente di volo in meno e l’equipaggio avrà più compiti, i turni di riposo sono stati ridotti e gli scatti d’anzianità diventano triennali.

Il taglio complessivo al costo del lavoro è vicino agli 80 milioni l’anno. Il referendum era condizione necessaria affinchè i soci mettessero i soldi necessari a far volare gli aerei. Il piano di Etihad prevedeva due miliardi di finanziamenti per tenere in volo Alitalia:

- 900 milioni a carico del vettore di Abu Dhabi,

- il resto dei soci italiani (Poste, IntesaSanPaolo e Unicredit).


Gli azionisti Alitalia

Il controllo della compagnia di bandiera è in mano a CAI /Compagnia aerea italiana col 51% di azioni, ETIHAD è al 49% di ALITALIA, i principali azionisti sono le banche:

- Unicredit 32,67%
- Intesa Sanpaolo 32,01%
- Altri 35,32% (Popolare di Sondrio, Atlantia, Poste Italiane, Mps, Immsi (Colaninno), Pirelli…)

Gli azionisti sono anche esposti con delle linee di credito (vedi Poste con una linea di 82 milioni di euro).


I lavoratori

I lavoratori ora dovranno affrontare l’ignoto, e soprattutto un clima di totale avversità da parte di politica ed opinione pubblica. Forse chi ha votato NO confidava in un piano B (nazionalizzazione o ammortizzatori molto generosi) e non ha voluto lasciare nulla sul piatto. Ricordiamo che i sacrifici richiesti erano a fronte di retribuzione fuori mercato:

Comandante, 21 anni di anzianità. Circa 850 ore di volo all’anno. In Alitalia guadagna ora 10.800 euro netti in busta paga. Stessa seniority, stesse ore di volo. In Ryanair prende 6.300 euro al mese. Il delta tra i due stipendi è appunto 4.500 euro al mese. Anche il costo contributivo, salario differito, prevede un contributo sociale a carico di Ryanair di solo il 10,75%.
Il mercato

Il naturale competitor è proprio Ryanair, il primo operatore in Italia. Giusto qualche numero:

- Ryanair 100 milioni di passeggeri con 10.926 dipendenti;

- Alitalia 22 milioni di passeggeri con 11.646 dipendenti

Non a caso Alitalia è totalmente fuori mercato.


Le soluzioni della politica

Ministri e partiti “istituzionali” non hanno dubbi su quale sia il possibile epilogo della vicenda: liquidazione o vendita. Eppure il M5S ha un piano alternativo: “Lo Stato deve riprendersi Alitalia”. La linea del Movimento 5 Stelle sembra essere quella della nazionalizzazione, almeno secondo Luigi Di Maio e Roberta Lombardi che, in questi giorni, si sono espressi sulla vicenda.

Di Maio non sa quali possano essere i passi per far tornare la compagnia sotto il controllo pubblico, e non ci sorprende viste le competenze in materia economica del leader, mentre sembra avere le idee più chiare Roberta Lombardi: “far entrare nell’azionariato Eni, Leonardo e Trenitalia studiando un piano di partnership industriale per le prime due ed intermodalità per la terza. E cercando una compagnia aerea europea con cui fare sinergia”. Si tratta di una soluzione vecchia, già nel 2013 Poste italiane è entrare nel capitale di Alitalia ed è stata costretta a svalutare l’intera quota l’anno seguente.

“Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le ferrovie dello Stato”… o Alitalia

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http://www.italiasalva.it
32 di 48 - 29/4/2017 14:02
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Mauro Moretti è l’unico che può salvare Alitalia

E’ questo il risultato di un sondaggio effettuato da MF-Milano Finanza ed è anche la proposta che il settimanale in edicola, diretto da Paolo Panerai, lancia al governo e a tutte le istituzioni interessate alle vicende della compagnia aerea


Mauro Moretti, dopo aver risanato le Ferrovie e ristrutturato Finmeccanica, è l’uomo giusto per l’ultimo, estremo, tentativo di salvare Alitalia. E’ questo il risultato di un sondaggio effettuato da MF-Milano Finanza ed è anche la proposta che il settimanale diretto da Paolo Panerai, in edicola, lancia al governo e a tutte le istituzioni interessate alle vicende della compagnia aerea

“Un giornale non ha certo le funzioni di candidare top manager a ruoli quasi impossibili”, scrive Panerai nella sua rubrica Orsi e Tori, “ma MF-MilanoFinanza, confortato dall’esito di un sondaggio fra economisti, analisti e investitori, questa volta si permette di segnalare che c'è sotto gli occhi di tutti l'uomo giusto per un ultimo, disperato tentativo prima che Alitalia diventi uno spezzatino o finisca sotto il controllo di compagnie concorrenti che la userebbero certamente ed esclusivamente nel loro interesse e quindi probabilmente non nell'interesse anche dell'Italia.

La risposta al quiz di chi è l'uomo giusto è semplice: Mauro Moretti, ingegnere, risanatore delle FFSS, abilissimo gestore del lancio dell'alta velocità, ristrutturatore di Finmeccanica diventata Leonardo ”

“Con la sua energia Moretti”, scrive ancora Panerai, “può ripetere il miracolo che ha fatto alle Ferrovie, dove a bordo si vedono persone sorridenti, motivate per il loro lavoro, quindi efficienti ed attive. Un impresa quasi disperata, ma anche senza averglielo chiesto MF-MilanoFinanza pensa che Moretti sarebbe ben lieto di provarci. Non è accettabile che l'area economica dove privato e pubblico si incrociano metta in frigorifero un manager della sua portata, che sicuramente interpreterebbe la missione con i due valori, del profitto per chi metterà i capitali e dell'interesse del Paese per garantire un servizio competitivo con le varie Lufthansa ”.

Panerai aggiunge che la nomina di Moretti sarebbe anche un giusto risarcimento per una condanna assurda per responsabilità oggettiva nel disastro di Viareggio - il fondamento del diritto romano è che la responsabilità penale è personale - ma soprattutto MF-Milano Finanza “ha la sicurezza che se per caso qualcuno volesse lanciare una spac per incorporare Alitalia con alla guida Moretti, gli investitori fioccherebbero.

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https://www.milanofinanza.it
33 di 48 - 30/4/2017 09:25
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, nessuna uscita milionaria Ball

"È totalmente priva di fondamento l'illazione, suggerita su alcuni organi di stampa, secondo cui l'attuale amministratore di Alitalia, Cramer Ball, stia trattando una buonuscita milionaria". Lo afferma la compagnia in una nota. Alitalia ribadisce che l'attuale situazione non ha alcun impatto sull'operatività e sulla programmazione dei voli. Alitalia precisa poi che "la cessione a Etihad degli slot di Londra Heathrow e del Programma Millemiglia, prevista dall'accordo siglato nell'agosto 2014, è avvenuta in totale trasparenza e a prezzi di mercato, confermati da perizie indipendenti".

"Appare destituita di ogni fondamento, poi, l'indiscrezione secondo cui nell'accordo di codeshare fra Alitalia ed Etihad vi sarebbero clausole favorevoli alla compagnia di Abu Dhabi: si tratta - sottolinea la nota - di un rapporto assolutamente paritario nel quale è previsto che l'intero ammontare del biglietto vada alla compagnia che opera il collegamento, mentre a chi vende il titolo di viaggio va una semplice commissione".


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https://it.investing.com/
34 di 48 - 06/5/2017 13:53
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, anche Iag si defila

La compagnia aerea non riesce a trovare un compratore. Dopo Fs e Lufthansa, che peraltro oggi non ha escluso l'acquisto di Air Berlin, anche Iag si smarca. Intanto i commissari convocano i sindacati mercoledì 10 maggio

di Matteo Fusi


Dopo Lufthansa e Fs anche Iag si smarca da Alitalia. Oggi Willie Walsh, amministratore delegato della compagnia area inglese, ha detto di non aver "alcun interesse" per il vettore in amministrazione straordinaria. "Ovviamente vediamo qualche opportunità di crescita organica in Italia. Cercheremo di capire se ci sia l'opportunità di accelerare la crescita focalizzata su Vueling", ha aggiunto Walsh, durante la presentazione dei risultati del primo trimestre.

Mentre Lufthansa , che aveva già negato la possibilità di acquistare Alitalia, sposta completamente il suo raggio d'azione. L'amministratore delegato, Carsten Spohr, ha infatti affermato oggi che la società sta lavorando al momento "con grande energia" a un rafforzamento della cooperazione con Air Berlin e non ha escluso una possibile acquisizione totale della concorrente berlinese anche se solo con conti risanati.

Alitalia è attualmente in amministrazione controllata dopo che i lavoratori hanno respinto il piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione e non riesce a trovare un compratore. L'opzione della nazionalizzazione è stata esclusa giorni fa dal ministro Calenda. "Il governo ha escluso la nazionalizzazione di Alitalia e credo che i cittadini, che hanno pagato 7,5 miliardi, più questo prestito ponte, quindi 8 miliardi, sono molto attenti a come vengono usati i loro soldi", ha detto, "e noi dobbiamo essere molto attenti a come vengono usati".

I commissari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, sono già la lavoro. Oggi hanno convocato i sindacati di categoria per mercoledì 10 maggio presso il quartier generale della compagnia a Fiumicino. Sindacati che non si arrendono all'idea che non vi sia una soluzione e rilanciano: "Salvare e sviluppare Alitalia è possibile. Eliminando i sovraccosti rappresentati dai contratti di fornitura per servizi di manutenzione per almeno 40 milioni di euro, rinegoziando i contratti di leasing che rappresentano un sovraccosto di almeno 56 milioni di euro; ritornando al precedente sistema di prenotazione e acquisto dei biglietti, più funzionale e meno costoso (88 milioni di euro) ed eliminando, infine, la pazzia di un contratto di assicurazione sul prezzo del carburante che lo fissa di oltre 20 dollari a tonnellata in più del reale prezzo di mercato con un aggravio di almeno altri 130 milioni, l'azienda è in grado di ripristinare l'equilibrio di bilancio, visto che nel 2016 ha registrato un Ebit negativo di 336 milioni di euro", ha detto il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi.

"Come già accade in molti Paesi europei è allora necessario pensare a una partecipazione pubblico-privato nell'azionariato di Alitalia", ha continuato Tarlazzi, spiegando che "occorre anche rendere più funzionale il sistema complessivo dei trasporti e dell'intermodalità, in termini di infrastrutture materiali ed immateriali, e rivedere il sistema della concorrenza con regole che consentano di competere ad armi pari, ridefinendo nello specifico le condizioni alle quali alcune low cost operano nel nostro Paese".

Il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, ha aggiunto che "Alitalia è un'azienda che in tanti anni è stata più volte ristrutturata e riorganizzata. L'incapacità manageriale del passato è sotto gli occhi di tutti, basta vedere i risultati. Dobbiamo cambiare impostazione, voltare pagina e dare una fisionomia ad Alitalia di grande azienda di trasporto internazionale".

Grande preoccupazione per l'impatto che potrebbe avere questa situazione sul sito palermitano di Almaviva: Alitalia è uno dei principali committenti dell'unità produttiva e la questione chiama in causa circa 400 lavoratori. Almaviva ha convocato per martedì 9 le Rsu di Palermo e le segreterie territoriali dei sindacati. "Un'eventuale insolvenza avrebbe impatti devastanti su un conto economico non incoraggiante", ha avvertito Eliana Puma, coordinatrice nazionale per i call center della Fistel Cisl.

Anche al Nord le proteste non si placano. Un'iniziativa contro il prestito ponte, lanciata dal capogruppo della Lega Nord, Marco Reguzzoni, e fatta propria anche da alcuni sindaci del territorio prenderà il via domani a Malpensa. "Quella di domani", ha chiarito Reguzzoni, "è una protesta che non ha colore politico, è un modo per dare voce a un territorio che è stato sacrificato sull`altare degli interessi politici di pochi, ai suoi sindaci che ancora oggi attendono gli oltre 92 milioni di euro di arretrati della tassa d'imbarco e a tutti i cittadini, imprenditori e lavoratori del sedime aeroportuale che con l'abbandono di Malpensa da parte di Alitalia sono stati vittima di una scelta scellerata. Saremo lì", ha concluso Reguzzoni, "per dire basta con gli aiuti di Stato a un'azienda che ha già ampiamente dimostrato di non essere capace di stare sul mercato".
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35 di 48 - 28/5/2017 09:02
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Jean-Marc Janaillac. "Mai come Alitalia. La sfida del low-cost rilancerà Air France"

Il Ceo, da meno di un anno, della compagnia spiega la sua strategia: “Riprendere e intensificare l’attacco alle linee economiche creando anche noi un potente vettore del comparto”. La verifica dell’alleanza con Klm e le attività collaterali

di VALÉRIE COLLET


Jean-Marc Janaillac è il Ceo di Air France-Klm dal 4 luglio 2016. In quest'intervista avvisa che il gruppo deve riprendere l'offensiva contro le low cost per non fare la fine dell'Alitalia e intanto intraprendere seriamente essa stessa la via delle low cost, verificare le linee dell'alleanza con il vettore olandese, incrementare le entrate da attività collaterali come la manutenzione.

Sembra che dopo il lancio del progetto Trust Togther non si sia ristabilita la fiducia tra le diverse categorie del personale di Air France. Perché?

"Devo constatare con rammarico il persistere delle tensioni tra le categorie del personale. Questa situazione, peraltro non nuova, è tutt'altro che soddisfacente. Io insisto: il solo modo per ristabilire la fiducia è ritrovare la via della crescita che manca all'azienda Air France. Abbiamo messo sul tavolo un gran numero di progetti per incrementare le entrate e ridurre i costi. Bisognerà superare un periodo in cui questi progetti provocano tensioni".

Pensa che il Pnl (personnel navigant commercial) di Air France, che fa muro contro il progetto Boost per una nuova compagnia, arriverà a vederne gli effetti benefici?

"Ciò che dobbiamo chiederci è se vogliamo fare la fine di Alitalia. C'è un modo per rendere possibile lo sviluppo di Air France e del gruppo: fare quello che hanno fatto tutte le grandi compagnie europee - tranne l'Alitalia - per battersi contro la concorrenza delle low cost. Tra due mesi vedremo ogni giorno un aereo norvegese decollare da Roissy verso gli Stati Uniti; e sicuramente tra qualche mese i voli Level, la nuova low cost di lungo raggio del gruppo British Airways, decolleranno da Orly. Già quest'estate Eurowing (una compagnia aerea low-cost tedesca sussidiaria di Lufthansa con sede a Düsseldorf, ndr ) metterà in linea sei aerei di lungo raggio. E noi dovremmo essere gli unici a non passare all'offensiva? Lo ripeto: convivere con lo statu quo non è possibile".

Ha la certezza che Boost decollerà l'anno prossimo?

"Abbiamo sottoposto alla firma un progetto di accordo coi piloti: è il risultato di un lavoro di mesi, giornate e anche notti di negoziati. Non riflette interamente tutto ciò che la direzione avrebbe voluto, e neppure tutto ciò che avrebbe voluto il sindacato Snpl, ma siamo arrivati al miglior equilibrio possibile. Riprendere i negoziati non servirebbe a nulla. Ho la sensazione che i piloti lo abbiano capito. Abbiamo tempo fino a fine maggio per convincere l'Snpl. L'accordo consentirebbe di mettere una croce sopra le divergenze - ad esempio sul completamento del piano Transform - e sui dissapori del passato, che hanno avvelenato i rapporti tra le diverse categorie del personale.
Ho avuto dal Consiglio d'amministrazione l'incarico di trovare i mezzi per riportare il gruppo, e in particolare Air France, sulla via di una crescita redditizia. Se non arriveremo a un accordo coi piloti sarò costretto ad assumermi le mie responsabilità. Boost si deve fare".

La questione dell'equilibrio tra Air France e Klm continua ad alimentare le polemiche. Perché il dispositivo di ricupero contenuto nell'accordo piloti ha suscitato la rivolta del personale di terra?

"Questi accordi d'equilibrio, stabiliti fin dall'acquisto di Klm, oggi non sono più rispettati. Si tratta di fare in modo che lo siano. Noi ci sforzeremo di non aver bisogno di applicare le penalità previste in caso di inadempienza degli obiettivi di ricupero. C'è un solo modo per ristabilire l'equilibrio tra le due compagnie: Air France deve ritrovare la via di una crescita redditizia attraverso il lancio di Boost. Non si tratta affatto di un aumento mascherato. Comprendo però che il personale di terra manifesti una certa impazienza vedendo che i negoziati coi piloti sembrano non avere fine".

E a parte Boost, il progetto Trust Together, che riguarda una serie di misure di cui la creazione della nuova compagnia low-cost è solo una, incomincia a portare i suoi frutti?

"La nostra strategia è di incrementare le entrate in tutte e tre le nostre attività-faro: il trasporto passeggeri sulle nostre reti, il "point à point" ("da punto a punto") e la manutenzione. Finora, nell'intento di evitare errori, il lancio di ogni linea sulle nostre reti era preceduto da lunghi studi interni. Poi, una volta presa la decisione, anche in caso di perdite si andava avanti per tre anni senza cambiare nulla. Oggi siamo passati al cosiddetto "test and learn": il lancio si decide in tempi abbastanza brevi, e se poi non va bene si cambia. Seconda azione: puntiamo più decisamente sui due hub, Charles De Gaulle di Parigi e Schipol di Amsterdam. Ad esempio verso Accra, Klm aveva un volo quotidiano sempre pieno. Ora, anziché aggiungere voli supplementari in partenza da Amsterdam, abbiamo lanciato tre voli settimanali di Air France. Anche le alleanze portano i loro frutti. Tre anni fa, all'inizio del nostro accordo con la brasiliana Gol, questa compagnia era utilizzata dal 7 per cento dei nostri passeggeri verso il Brasile; oggi siamo al 21 per cento. E sul piano commerciale abbiamo firmato insieme contratti d'affari validissimi, con conti societari".

E Transavia, la vostra compagnia low cost?

"In termini di frequentazione, ha registrato un progresso di più del 28% sui primi tre mesi dell'anno. L'obiettivo è raggiungere a fine anno un risultato operativo in equilibrio. Quanto alla manutenzione, puntiamo per la fine dell'anno a un carnet di ordinativi esterni per 10 miliardi di euro".

Su quali altre leve avete potuto agire?

"I nostri costi di gestione si stanno abbassando grazie al rinnovo della flotta, e anche per effetto di un uso più razionale degli apparecchi. Un incremento di dieci minuti al giorno dell'uso dei voli di medio raggio ci farà risparmiare tre aerei supplementari da qui alla fine del 2017. E nei prossimi tre anni, fino al 2020, il miglior uso dei nostri velivoli ci permetterà di economizzare sei aerei di medio raggio e tre di lungo raggio, con un risparmio annuale di 40 milioni di euro. Abbiamo poi altri cantieri aperti: un'organizzazione più efficiente delle operazioni, la riduzione dei livelli gerarchici, la semplificazione dei nostri processi. In provincia ad esempio stiamo riorganizzando gli scali per portare i costi a livelli più competitivi".
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http://www.repubblica.it
36 di 48 - 06/6/2017 15:34
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, 32 pretendenti per la compagnia intera

Il ministro dei Trasporti, Delrio, è fiducioso: "Alitalia tutta intera è un asset interessante". Ma Ryanair è interessata solo ad alimentare il traffico a lungo raggio dell'ex compagnia di bandiera

di Francesca Gerosa



Sono giunte 32 manifestazioni d'interesse per Alitalia. Lo ha annunciato quest'oggi il commissario straordinario, Stefano Paleari, a margine della presentazione del rapporto 2016 dell'Enac. "Abbiamo iniziato questa mattina ad aprire le buste dal notaio, al momento sono pervenute 32 manifestazioni di interesse. Ci stiamo lavorando, i lavori sono appena iniziati", ha precisato Paleari.

Il compito di commissari e advisor è quello di verificare l'esistenza dei requisiti e delle credenziali richieste, a cominciare da quelli sulla sostenibilità. E' verosimile che la scrematura possa ridurre a 10-15 il numero dei soggetti che avranno titolo per andare avanti. Il prossimo step è in calendario a fine luglio con le offerte non vincolanti.

Ma intanto le 32 manifestazioni d'interesse arrivate sul tavolo dei commissari per Alitalia sono un "risultato oltre le aspettative", ha commentato Vito Riggio, presidente dell'Enac. "Magari ci fosse una grande compagnia europea che vuole prendere Alitalia, ma penso che europea o no ci voglia un rilancio forte", ha concluso. Mentre il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, si è detto "fiducioso come sempre" per poi aggiungere che "Alitalia tutta intera è un asset interessante".

Ryanair ha già confermato di aver inviato una manifestazione di interesse per l'ex compagnia di bandiera, specificando però di non essere interessata ad acquisire il vettore, ma di voler alimentare il traffico a lungo raggio di Alitalia. "Abbiamo presentato una manifestazione di interesse", ha spiegato un portavoce della compagnia low cost. Ma, "come abbiamo sempre detto, non siamo interessati ad acquistare Alitalia. Tuttavia, ci siamo offerti di alimentare il traffico a lungo raggio di Alitalia, dato che siamo la più grande compagnia aerea in Italia, con la più grande rete di destinazioni".

"Stiamo preparandoci a predisporre fino a 20 aerei per quest'estate", ha aggiunto, "se Alitalia dovesse ridurre notevolmente la capacità. Abbiamo scritto al governo italiano dicendogli che se dovesse accadere qualcosa, noi ci siamo". Tra le altre manifestazioni di interesse, secondo le ultime indiscrezioni, ci sarebbero quelle di Delta Airlines (partner di Alitalia con Air France e l'olandese Klm), British Airways e probabilmente anche di Etihad, che era partner al 49% di Alitalia poi finita in amministrazione straordinaria ai primi di maggio. Folta sarebbe anche la presenza dei fondi di private equity: Cerberus Capital Management, uno dei più grandi fondi di investimento degli Stati Uniti, Elliott e Indigo Capital.

Sulla crisi di Alitalia e sulle eventuali ripercussioni per gli aeroporti romani il presidente di Aeroporti di Roma (AdR), Antonio Catricalà, ne discuterà domani nel consiglio di amministrazione. Lo stesso giorno in cui il ministero del Lavoro ha convocato sindacati e Alitalia per un esame congiunto della procedura di Cigs aperta dai commissari straordinari. La riunione è in programma alle 13:00 nella sede del dicastero di via Fornero.

Ovviamente la crisi di Alitalia ha ripercussione sugli aeroporti "ma non nell'immediato", ha spiegato Roberto Scaramella, presidente dell'Enav , "avrà ripercussioni se non ci sarà una soluzione positiva a questo momento di crisi", ha aggiunto, ricordando che la compagnia ha già attraversato momenti di crisi analoghi e ne è venuta fuori, quindi è fiducioso sulla capacità dei commissari di affrontare anche questa crisi in modo positivo affinché "il traffico aereo non abbia ripercussioni" e che il "Paese possa contare su una compagnia aerea di riferimento".
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37 di 48 - 22/8/2017 13:44
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia: arrivate offerte, ma non per tutta la compagnia

Il ministro dello Sviluppo economico Calenda ha precisato che le offerte includono la gran parte del perimetro della compagnia aerea, alcune su un perimetro più ristretto. Ribadita l'intenzione del governo di evitare altri interventi pubblici

di Matteo Fusi

Sono arrivate le offerte per Alitalia e i commissari le stanno valutando. E' quanto ha anticipato quest'oggi il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a margine della 38esima edizione del Meeting di Cl a Rimini, precisando che queste offerte includono "la gran parte" del perimetro della compagnia aerea, "alcune su un perimetro più ristretto".

Il ministro ha poi ribadito l'impegno del governo di evitare altri interventi pubblici. "Per me la priorità, in questo caso, è non far tirare fuori più soldi ai cittadini", ha aggiunto Calenda. "Stiamo facendo di tutto per evitare" l'utilizzo di altri soldi pubblici per tenere in vita la compagnia aerea. Proprio questo è l'obiettivo".

Il bando di vendita di Alitalia, in amministrazione controllata dallo scorso 2 maggio, stabilisce che le manifestazioni di interesse devono pervenire prima del 15 settembre ed entro 10 giorni dalla ricezione verrà comunicata l'eventuale ammissione alla procedura con apertura della data room. Il termine ultimo per le offerte vincolanti è fissato al 2 ottobre, mentre l'eventuale fase di negoziazione e/o miglioramento delle offerte presentate si concluderà entro il 5 novembre.

E' da molto tempo che l'ex compagnia di bandiera italiana non riesce a trovare un compratore. Già lo scorso 5 maggio Iag ha detto di non essere interessata. Il rifiuto del gruppo inglese è arrivato dopo quello di Fs e Lufthansa. Mentre il 27 giugno Ryanair si è detta interessata, a patto che Alitalia venga ristrutturata con significativi cambiamenti da parte dei commissari. Il 24 luglio la compagnia low cost irlandese ha rotto gli indugi e ha confermato di aver presentato un'offerta non vincolante.

L'obiettivo del governo resta una vendita integrale della società. Ma la vicenda Air Berlin potrebbe complicare le cose. "L'insolvenza di Ferragosto di Air Berlin si è sovrapposta alla procedura di vendita di Alitalia e questa competizione nella vendita di asset potrebbe rafforzare l'idea che la compagnia italiana sarà alla fine ceduta a pezzi", ha detto recentemente in un'intervista a Reuters Andrea Giuricin, ceo di Tra Consulting e professore di Management dei trasporti all' Università Milano Bicocca. "C'è sicuramente maggior concorrenza nella vendita di asset e Lufthansa sicuramente è più interessata ad asset in Germania e in Austria per consolidare la propria posizione sul mercato", ha concluso l'esperto.
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38 di 48 - 06/9/2017 14:50
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
O'Leary (Ryanair): presenteremo offerta per Alitalia

La proposta vincolante sarà fatta per il lungo raggio. Ma la compagnia deve essere ristrutturata perché l'operazione vada a buon fine. Alitalia non diventerà un concorrente low cost di Ryanair

di Elena Dal Maso

Ryanair conferma il suo interesse per Alitalia e a fine settembre presenterà un'offerta vincolante per l'acquisto degli asset a lungo raggio della compagnia. Se l'operazione andasse a buon fine, le due compagnie rimarranno distinte e ciascuna avrà il suo raggio d'azione e il suo segmento di clientela. Alitalia, quindi, non diventerà un operatore low cost. E' quanto ha spiegato questa mattina Michael O'Leary, ceo di Ryanair, in occasione della presentazione delle nuove rotte dall'aeroporto di Bologna.

"Abbiamo inviato la manifestazione di interesse che scade il 15 settembre e parteciperemo alla proposta vincolante che scade il 2 ottobre", ha detto il top manager, aggiungendo che ci può essere un futuro molto positivo per il lungo raggio di Alitalia. Se un domani la compagnia aerea italiana "entrasse nel perimetro di Ryanair", ha precisato il ceo, "continuerebbe a essere una compagnia diversa dalla nostra e anzi sarebbe addirittura concorrente sul territorio" nazionale. Il focus è comunque "sul lungo raggio, vero core business di Alitalia, con un grande potenziale".

Il ceo di Ryanair ha poi sottolineato che il problema di Alitalia deriva dal fatto che i manager si sono focalizzati nel corso degli anni sulla tratta Roma-Milano, ma ci sono tante altre rotte dove Alitalia può crescere senza entrare in conflitto con Ryanair il cui ad non si è sbilanciato sull'esito della gara: "ogni compagnia farà la sua offerta. Il successo non è garantito, serve una ristrutturazione di Alitalia per garantire il buon esito dell'operazione. Non importa chi acquisirà Alitalia ma l'importante è che venga ristrutturata".

Qualora l'operazione andasse importo "continueremo a utilizzare la flotta di Alitalia. Per quanto riguarda il lungo raggio non importa il modello di aeromobile che verrà utilizzato per effettuare le rotte, potrebbe essere un air bus o qualsiasi altra cosa, quello che conta è l'offerta", ha precisato O'Leary, tornato a parlare anche del dossier Air Berlin. "Ci siamo tirati fuori perché il governo tedesco ha deciso di aiutare Lufthansa per farla entrare in Air Berlin", ha spiegato. "La situazione non è chiara ed è molto diversa da Alitalia dove invece il governo italiano ha permesso a tutti di presentare delle offerte. Proprio per questo abbiamo presentato un esposto per bloccate una situazione di monopolio che si verrebbe a creare" se Lufthansa acquisisse Air Berlin.

Infine, per quanto riguarda la Brexit, O'Leary ha osservato che con un'uscita "hard" della Gran Bretagna dall'Ue "ci saranno delle conseguenze molto negative per noi. Dal 2019", ha ricordato, "allocheremo i nostri aeromobili altrove. A volte i politici prendono delle decisioni stupide dal punto di vista economico. Spero che la Gran Bretagna alla fine faccia un passo indietro e resti nell'Ue", ha concluso.

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39 di 48 - Modificato il 07/9/2017 15:23
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Equita: Ryanair-Alitalia? Un toccasana per AdR

Per la sim, se i piani del vettore irlandese su Alitalia fossero confermati (passeggeri da 20 a 30 milioni in 5-10 anni), la notizia sarebbe positiva per la controllata di Atlantia, Aeroporti di Roma. Unico problema le tariffe dal momento che un operatore come Ryanair sarebbe aggressiva nel chiedere sconti

di Matteo Fusi

Il deal Ryanair-Alitalia sarebbe una buona notizia per Atlantia , in particolare per la controllata Aeroporti di Roma. Così gli analisti di Equita in una nota di oggi, dopo che ieri il ceo di Ryanair, Michael O'Leary, ha detto che la compagnia low cost irlandese è pronta a un'offerta vincolante per l'ex compagnia di bandiera italiana. L'offerta dovrebbe riguardare solo la parte aviation per circa 90 aerei per evitare rischi antitrust, dal momento che Ryanair è il primo vettore in Italia. Anche Easyjet e Lufthansa sono in corsa, oltre ad alcuni fondi statunitensi.

"O'Leary", hanno ricordato alla sim, "ha sottolineato che l'identità di Alitalia sarà mantenuta distinta da quella di Ryanair, con il focus sul lungo raggio, puntando su Stati Uniti, Cina, Asia e India. Gli accordi con Air France ed Etihad non saranno rinnovati perché limitano le potenzialità dell'ex compagnia di bandiera. Ryanair potrà alimentare il traffico sui voli di lungo raggio di Alitalia da Roma e Milano, ma voli di lungo raggio potrebbero essere attivati anche su altre città come, ad esempio, Bologna.

Secondo alcune fonti l'obiettivo di O'Leary sarebbe quello di far superare ad Alitalia i 30 milioni di passeggeri in 5-10 anni dai 22,6 milioni del 2016, dei quali circa 17 milioni sarebbero appannaggio di Aeroporti di Roma, inclusi i transiti. "Se i progetti di crescita della compagnia irlandese per Alitalia fossero confermati, la notizia sarebbe positiva per Aeroporti di Roma", ha aggiunto la sim.

"Nelle nostre stime assumiamo una crescita media del traffico del 2% al 2021, con un andamento piatto quest'anno e il prossimo e un'accelerazione dal 2019", hanno previsto gli esperti. Dall'altro lato, "va sottolineato che si rafforzerebbe la presenza nei due aeroporti romani di un operatore come Ryanair, molto aggressivo nel chiedere sconti sulle tariffe aeroportuali, che Aeroporti di Roma non ha mai concesso ai vettori fino a oggi".

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40 di 48 - 09/9/2017 13:31
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, un decollo all’irlandese

Una holding, ma marchi, licenze e attività di volo separati. Su questo schema a Dublino si lavora alla possibile abbinata Alitalia-Ryanair, che inaspettatamente ha preso forma durante l’estate nella vulcanica testa del ceo irlandese Michael O’Leary. La più popolare e aggressiva delle low cost presenterà entro il 2 ottobre la sua proposta per rilevare la compagnia italiana.

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