Alitalia

- Modificato il 16/4/2017 12:27
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014

 

Alitalia ritornerà a volare?







Lista Commenti
48 Commenti
  3
41 di 48 - Modificato il 22/11/2017 14:27
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, Calenda: l'offerta di Lufthansa va migliorata

Il ministro ha aggiunto che nel caso di Telecom Italia l'obiettivo del governo non è una multa "più grande possibile". Mentre per l'Ilva la speranza è che l'acquisizione da parte di ArcelorMittal si concluda rapidamente. No comment su una possibile uscita del gruppo Marcegaglia dal consorzio AmInvestCo

di Marco Sasso

"L'offerta di Lufthansa , così come è, va migliorata". E' quanto ha affermato quest'oggi il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un'intervista. "Abbiamo alcune proposte in campo", ha ribadito il ministro, "e quello che mi importa è che gli che italiani abbiano collegamenti più efficienti possibili e si mettano meno soldi possibili. La situazione non deve ricadere sulle spalle degli italiani".

Calenda ha proseguito riconoscendo il buon lavoro dei commissari che "hanno speso molto poco di quello che gli abbiamo dato. Ricordo", ha aggiunto, "che se siamo in questa situazione è perché i lavoratori hanno deciso nel referendum che un miliardo di investimenti e un taglio dei salari del 14% non era accettabile. Era un loro diritto questa scelta ma non è un loro diritto che il conto lo paghino gli italiani".

Oggi Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, i commissari di Alitalia, verranno ascoltati dalle commissioni Trasporti, Attività Produttive e Lavoro della Camera, in merito all'andamento dell'operazione di vendita e ai risultati della gestione commissariale da giugno a ottobre. Ieri Gubitosi ha anticipato un aumento dei ricavi per il 2017 tra l'1% e l'1,5%, in linea con la crescita economica del Paese e a fronte del "-6%, -6% e 5% degli ultimi tre anni".

Nei prossimi giorni, invece, i commissari dovrebbero incontrare il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, e i rappresentanti di EasyJet, che ha presentato un'offerta per la parte aviation di Alitalia. Gubitosi, dopo l'incontro di settimana scorsa con gli esponenti di Lufthansa , ha fatto sapere che i commissari stanno "incontrando tutti" i principali soggetti che hanno manifestato interesse, tra i quali i rappresentanti del fondo Cerberus a New York.

Nel corso dell'intervista, Calenda è intervenuto anche sulla questione Telecom Italia . "Fare una multa più grande possibile a Telecom non è l'obiettivo né mio né del governo Gentiloni", ha detto. "Nessuno vuole danneggiare Telecom, un asset italiano, un'azienda che ha 50.000 persone dirette e 20.000 indirette nel nostro Paese". Ma, ha chiarito, "vogliamo che le regole siano rispettate: gli approcci da Guyana francese qui non si accettano". Il ministro ha spiegato che la multa "non è a Vivendi ma a Telecom e ha un processo di contradditorio complicato, giustamente visti gli importi. La priorità è che accettino la prescrizione sul golden power e che riflettano sulla rete più neutrale e separata".

Smentite, invece, le voci sul presunto gelo attorno al caso Tim -Vivendi con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: "Zero proprio, questo è rilevabile nei fatti. Ho fatto una proposta per l'uso del golden power che poi è passato da un dpcm di Gentiloni". Con il premier, ha assicurato, "c'è confidenza e un grande lavoro insieme. Mi trovo bene, non prendo decisioni a strappo e le condiviso sempre con lui. E' una persona seria che lascia spazio alla discussione".

Infine, interpellato sull'acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal, Calenda si è augurato che l'operazione si concluda "rapidamente". A detta di Calenda "abbiamo ottenuto, facendo un lavoro molto duro, il riconoscimento dei livelli salariali precedenti e continua il confronto per abbassare il numero degli esuberi". 5,3 miliardi di euro di investimenti sono per lui una cifra molto alta.

Intanto ArcelorMittal, che sta trattando con l'antitrust europeo per superare i dubbi posti da Bruxelles sull'acquisizione dell'Ilva, oggi non ha commentato le indiscrezioni della stampa riguardanti una possibile uscita del gruppo Marcegaglia da AmInvestCo, il consorzio che ha vinto la gara per l'acquisizione dell'azienda italiana.

"Non posso fare osservazioni sull'antitrust", ha affermato Matthieu Jehl, vicepresidente di ArcelorMittal e amministratore delegato di Am InvestCo, "non posso commentare su quello che è stato detto sulla stampa negli ultimi giorni". Nei giorni scorsi, infatti, è stato scritto che l'Antitrust europeo avrebbe condizionato il suo assenso all'acquisto di Ilva da parte di Arcelor all'uscita del gruppo Marcegaglia dalla cordata per evitare concentrazioni in alcuni segmenti di questo mercato.

"Con l'Antitrust europeo la discussione è in corso. La Commissione ha sollevato alcuni punti sull'acquisizione di ArcelorMittal e stiamo trattando riga su riga ma non posso fare ulteriori commenti né su Marcegaglia né su Cassa Depositi e Prestiti", ha proseguito il vicepresidente. Né Marcegaglia, che ha il 15% del consorzio, né la Commissione europea hanno voluto commentare la notizia.

Due fonti a conoscenza del dossier hanno riferito all'agenzia Reuters che, nell'ambito dei possibili rimedi antitrust, ArcelorMittal sta valutando l'ipotesi di cedere a un'azienda italiana il suo impianto siderurgico La Magona a Piombino. Nelle scorse settimane, prima che l'antitrust europeo annunciasse l'avvio di un'ulteriore fase di indagine sull'acquisizione dell'Ilva (il cui termine è previsto entro la fine di marzo 2018), Reuters aveva scritto che il governo italiano aveva chiesto a Cdp di subentrare a Marcegaglia in Am InvestCo perché temeva ostacoli da parte di Bruxelles per un problema di concentrazione su alcuni prodotti siderurgici.

calenda-277684.jpghttps://www.milanofinanza.it
42 di 48 - 13/1/2018 13:25
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, Lufthansa finisce in fuorigioco

Lunedì vertice tra Calenda e i commissari. Con la nuova concorrenza di Air France, e forse di Delta, i tedeschi saranno costretti probabilmente a ridimensionare le loro richieste di tagli

di Mirko Molteni

Conto alla rovescia per le offerte su Alitalia. Questo, ormai, il quadro delineatosi nel corso delle ultime ore, con il governo che intende al più presto vendere al miglior offerente, non solo in termini finanziari, ma anche di garanzie generali per l'azienda e il personale. Questa sera il ministro Calenda, ospite di Otto e mezzo su La7, ha detto che lunedì incontrerà i commissari.

La discesa in campo della franco-olandese Air France-KLM e a quanto pare dell'americana Delta Airlines (anche se Calenda parla ancora di tre offerte) ha scombinato le carte a una Lufthansa che, facendosi forte dello sventolare un congruo assegno, pare fra 300 e 500 milioni di euro secondo le stime, pensava già di farla da padrone pretendendo subito una "ristrutturazione", ossia una mannaia sui posti di lavoro del vettore tricolore.

I tedeschi speravano di essersi aggiudicati la pole position nelle preferenze che i commissari di Alitalia stavano valutando fra Lufthansa e quelli che fino a giorni fa erano gli unici concorrenti noti, ovvero la compagnia aerea britannica Easyjet e il fondo americano d'investimenti Cerberus. I nuovi rivali, invece, rilanciano il gioco e offrono quindi maggiori possibilità allo Stato italiano di giocare sulla loro lotta reciproca per spuntare migliori condizioni.

Il bello, poi, è che se ieri Air France-KLM e Delta Airlines parevano inizialmente doversi presentare come alleate in una cordata "anti-Lufthansa", nelle ultime ore sta invece emergendo che le loro proposte sarebbero in realtà indipendenti l'una dall'altra, sebbene sia ancora tutto molto riservato.

Si sa che sia Air France-KLM, sia Delta hanno declinato ogni commento in proposito, tendendo a sminuire quelle che hanno definito "voci di mercato". Di certo una tattica per mantenere i rivali nell'incertezza, mentre i contatti proseguono. Delta, in particolare, è già partner del vettore franco-olandese e di quello italiano nell'associazione Sky Team e ciò potrebbe essere già un punto di partenza per più profonde integrazioni. La filiale europea del vettore USA conferma che ieri alla sede americana di Atlanta si sono recati i commissari di Alitalia, ma, tendendo a mascherare dietro la partnership per Sky Team, si limita a divulgare: "Ci incontriamo regolarmente con i nostri partner come parte della nostra normale attività".

Viene vista probabile un'alleanza di Air France-KLM con Easyjet, che potrebbe così rimettersi in gioco nel segmento del breve-medio raggio, mentre Alitalia si concentrerebbe sulle rotte a lungo raggio integrandosi con la rete olandese di KLM, ma è ancora presto per dirlo. E del resto anche Cerberus resta in pista, considerando che i commissari di Alitalia ne incontreranno oggi a New York i dirigenti, mantenendo il suo piano di una holding partecipata dallo Stato e dai dipendenti. Di fronte a queste manovre, che potrebbero far presagire una non improbabile alleanza anti-tedesca da parte di almeno due o tre, se non tutti, degli altri quattro soggetti in gara, quello che è sicuro è che Lufthansa sembra davvero isolata.

Appena non molte ore fa l'amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, scriveva per lettera al ministro dello Sviluppo Carlo Calenda che la compagnia tedesca avrebbe concordato l'acquisto di Alitalia solo dopo che da parte italiana si fosse garantito il piano di licenziamenti voluto dai tedeschi, ossia ben 2000 esuberi su 8000 dipendenti della parte aeronautica. Ora i tedeschi non paiono aver più modo di dettar legge come prima ed è probabile che nel prossimo incontro coi commissari Alitalia, previsto la settimana prossima, tendano ad abbassare i toni, visti i nuovi rivali.

Del resto, non pare nemmeno casuale che Air France-KLM sia scesa in campo proprio negli stessi giorni in cui la visita del presidente francese Emmanuel Macron a Roma e il suo incontro col primo ministro Paolo Gentiloni portava a stringere ulteriormente i rapporti economici Italia-Francia, a far intuire come la partita di Alitalia rientri in un gioco più grande di influenze geopolitiche. E, a conferma, l'Unione Europea sta indagando, su istanza di "compagnie rivali", sull'estensione da 600 a 900 milioni di euro del prestito ponte con cui lo Stato sta garantendo la sopravvivenza di Alitalia nell'attesa di acquirenti. La lotta è senza esclusione di colpi.
images?q=tbn:ANd9GcRn2BBugRdAVvJJJzY308f
http://www.finanzareport.it
43 di 48 - 27/1/2018 09:03
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, scende in corsa la Cdp

Il presidente della Cassa, Claudio Costamagna, non esclude un intervento a sostegno di uno dei molti pretendenti. Intanto il ministro Calenda torna a sperare in una soluzione prima delle elezioni.

di Mirko Molteni

Mentre il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda riprende a sperare in una rapida soluzione del dossier Alitalia, possibilmente prima delle elezioni politiche italiane del 4 marzo, spunta l'ipotesi di un possibile contributo della Cassa Depositi e Prestiti, quella sorta di "banca di Stato" controllata per l'83% dal Ministero dell'Economia e per il 17% da varie fondazioni bancarie.

Nelle ultime settimane, come noto, si sono fatti più numerosi i pretendenti all'acquisto, parziale o integrale, della compagnia aerea italiana, che attualmente sta in piedi grazie ai soldi pubblici di un prestito ponte da 900 milioni di euro, ma che il governo intende vendere quanto prima.

E la Cdp potrebbe, si ipotizza, entrare nella partita offrendo sostegno a qualcuno degli interessati, che spaziano ormai dalla compagnia aerea tedesca Lufthansa alla britannica Easyjet, dall'americana Delta alla franco-olandese Air France-Klm, dall'ungherese Wizz Air al fondo d'investimenti americano Cerberus.

E' stato lo stesso presidente della Cdp, Claudio Costamagna (in foto), a non escludere l'eventualità durante un'intervista a Bloomberg TV a margine del forum economico di Davos, in Svizzera. Pur senza sbilanciarsi troppo, Costamagna ha infatti precisato: "Al momento Cdp non è coinvolta nel caso Alitalia, ma se un potenziale acquirente ci chiederà qualche sostegno siamo pronti a parlare a tutti. E' un bene vedere che c'è molto interesse, e penso ci sarà un pò di concorrenza". Si pensa che l'eventuale schema di un intervento di Cdp nelle vicende del vettore aereo potrebbe ricalcare il processo che la cassa sta studiando nel caso dell'acciaieria Ilva di Taranto, essendo pronta ad affiancare il gruppo Arcelor Mittal mettendo a disposizione 100 milioni di euro.

Costamagna, che guida la Cdp dal luglio del 2015, viene da esperienze di tutto rispetto, che comprendono altissimi incarichi presso nomi come Luxottica, Bulgari, Autogrill, Virgin, per ricordare solo alcuni nomi, e sicuramente soppesa bene le sue parole, tenuto conto anche del fatto che, a quanto risulta, è la prima volta che commenta personalmente la vicenda Alitalia. Può non essere un caso che le sue dichiarazioni arrivino proprio mentre Calenda torna a schiacciare il pedale dell'acceleratore per chiudere in fretta la vendita.

Il ministro ha infatti dichiarato nelle ultime ore: "Io mi impegno a chiudere con questo governo, per un esecutivo nuovo sarebbe più difficile. La speranza di venderla prima delle elezioni non è finita. la gestione commissariale sta andando bene, ma Alitalia da sola non può sopravvivere. Bisogna venderla a un vettore aereo che la potenzi. La priorità è non spendere più soldi degli italiani". Calenda ha ribadito che, seppure il prestito ponte sia in pratica intatto, con 804 milioni in cassa e 100 milioni in garanzia, Alitalia non può comunque sperare di andare avanti troppo tempo coi propri mezzi, specialmente perché molto esposta all'altalena del prezzo del petrolio, che si riflette ovviamente sui costi del kerosene che alimenta gli aviogetti.

Dello stesso avviso, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il quale, praticamente all'unisono con Calenda, ammette che Alitalia "sta lavorando bene" negli ultimi tempi, ma che non ci si deve addormentare sugli allori: "Ci vuole una soluzione sostenibile sul mercato. Mi auguro che molto presto ci sia un risultato concreto che rafforzi la politica industriale di Alitalia".

nonna-hostess1.jpg?w=1200
http://www.finanzareport.it
44 di 48 - 18/3/2018 10:29
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, torna in pista Lufthansa?

Dalla Germania si guarda con interesse al prossimo governo di Roma per capire anche come si risolverà la contesa per aggiudicarsi la compagnia aerea tricolore

di Mirko Molteni

Pochi giorni dopo le elezioni politiche italiane, dalla Germania si guarda con interesse al prossimo governo di Roma per capire anche come si risolverà la contesa per aggiudicarsi la compagnia aerea tricolore Alitalia. Lo ha detto chiaramente l'amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, confermando che il colosso tedesco resta interessato al dossier e non intende mollare la presa, seppure si trovi di fronte vari rivali coalizzati nella cordata fra Air France, Delta Airlines, Easyjet e Cerberus.

"Ci vorrà più tempo in attesa del nuovo governo - dice Spohr - ma noi siamo pronti, l'opportunità esiste perché Alitalia è un buon marchio. Un marchio che starebbe benissimo fra quelli della famiglia. Tuttavia non siamo interessati al vettore nelle condizioni in cui si trova al momento, deve avviare un processo di ristrutturazione. Restiamo comunque interessati dal momento che il mercato italiano per noi è così rilevante".

Lo diceva mentre nel suo quartier generale di Francoforte presentava il bilancio 2017 della compagnia tedesca, forte di utili cresciuti del 33,1%, a 2,36 miliardi di euro, superando le previsioni (2,28 miliardi) degli analisti.

Lufthansa però preme per sforbiciare il personale di Alitalia di un gran numero di esuberi, che indiscrezioni nei giorni scorsi hanno ventilato essere compresi fra 4.000 e 6.000 persone, seppure tali cifre non siano ufficiali. E ormai resta poco più di un mese per arrivare a una risoluzione della vicenda, essendo il termine più indicato dai commissari straordinari della compagnia italiana fissato al 30 aprile.

Analizzando la situazione generale, Spohr vede all'orizzonte nuove aggregazioni di vettori di trasporto aereo, data la crisi che ha coinvolto molte compagnie, per quanto in Europa la concentrazione risulta meno accentuata che in America: "Se in uno degli anni migliori per il settore, il 2017, tre compagnie sono andate all'insolvenza, Monarch, Air Berlin e Alitalia, è chiaro che il processo non è finito. È chiaro che vedremo nuovi consolidamenti in Europa, al più tardi nella prossima crisi. Il 44% del mercato è controllato dalle prime 5 compagnie a differenza degli Stati Uniti dove l'80% è controllato dalle prime quattro".

Lufthansa sembra quindi sentirsi le spalle abbastanza larghe da affrontare da sola la concorrenza della cordata per l'acquisto di Alitalia, ma deve valutare anche ciò che è stato ribadito nelle stesse ore dall'uscente ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che seguirà la vicenda ancora per le settimane restanti prima dell'insediamento di un nuovo governo: "Per Alitalia cerchiamo un solo acquirente. Finora i commissari hanno fatto un buon lavoro perché non hanno speso un euro del prestito-ponte. Dobbiamo trovare qualcuno che la prenda, perché la compagnia e fragile per un ridimensionamento".

Da un lato, insomma, Calenda pare lanciare a Lufthansa un messaggio positivo, intendendo che preferirebbe vedere Alitalia andare in mano a un solo soggetto, ma dall'altro ribadisce la contrarietà allo "spezzatino" della compagnia tricolore, conservandone anzitutto i posti di lavoro.
eine-stewardess-sitzt-am-21112012-in-mnc
http://www.finanzareport.it/
45 di 48 - 11/11/2019 08:31
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Alitalia, stretta finale per il salvataggio (Corriere della Sera)

Secondo quanto scrive il quotidiano ci sarebbe stata un’accelerazione per trovare la quadra su Alitalia. Un’accelerazione arrivata anche grazie al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La sua moral suasion, arrivata anche a causa del problema Ilva, ha “avuto effetto sui tavoli tecnici che si susseguono ogni giorno e che coinvolgono ancora Lufthansa (l’ultimo è stato a Francoforte venerdì scorso), sebbene i tedeschi non abbiano ancora espresso la volontà di un investimento nel capitale, necessario per entrare nella newco”.

Così, con tutta probabilità, sarà Delta Air Lines il partner industriale della cordata per il rilancio del vettore tricolore: “la decisione dovrebbe essere ufficializzata questa settimana”. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera “quei 100 milioni di euro messi sul piatto già diversi mesi fa da Delta stanno facendo la differenza rispetto a Lufthansa, la cui offerta si limita a una partnership verso il Nord America”. Tra l’altro il vettore tedesco “ha smentito la possibilità di una proposta alternativa entro il termine del 21 novembre”.
hostesshot.jpg
46 di 48 - 02/12/2023 23:35
Gianni Barba N° messaggi: 33336 - Iscritto da: 26/4/2020

Quotando: giola - Post #45 - 11/Nov/2019 07:31Alitalia, stretta finale per il salvataggio (Corriere della Sera)

Secondo quanto scrive il quotidiano ci sarebbe stata un’accelerazione per trovare la quadra su Alitalia. Un’accelerazione arrivata anche grazie al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La sua moral suasion, arrivata anche a causa del problema Ilva, ha “avuto effetto sui tavoli tecnici che si susseguono ogni giorno e che coinvolgono ancora Lufthansa (l’ultimo è stato a Francoforte venerdì scorso), sebbene i tedeschi non abbiano ancora espresso la volontà di un investimento nel capitale, necessario per entrare nella newco”.

Così, con tutta probabilità, sarà Delta Air Lines il partner industriale della cordata per il rilancio del vettore tricolore: “la decisione dovrebbe essere ufficializzata questa settimana”. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera “quei 100 milioni di euro messi sul piatto già diversi mesi fa da Delta stanno facendo la differenza rispetto a Lufthansa, la cui offerta si limita a una partnership verso il Nord America”. Tra l’altro il vettore tedesco “ha smentito la possibilità di una proposta alternativa entro il termine del 21 novembre”. hostesshot.jpg


Spurcacciùn !!!

47 di 48 - Modificato il 02/12/2023 23:37
Gianni Barba N° messaggi: 33336 - Iscritto da: 26/4/2020
CORPORATE ITALIA



Alitalia licenzia più di 2 mila dipendenti. L’ex compagnia di Stato cesserà di esistere il 15 gennaio

Alitalia licenzia più di 2 mila dipendenti. L’ex compagnia di Stato cesserà di esistere il 15 gennaiodi Luca Carrello



Alitalia comunica i licenziamenti in una lettera inviata a governo e sindacati. I lavoratori licenziati ri

ceveranno la cigs per 10 mesi. Attesa per il via libera dell’Ue alle nozze Ita-Lufthansa | Ilva, Tim e Alitalia: le partite senza fine tra debiti, azionisti ostili e tribunali | La nuova Alitalia nel 2022 ha perso 1,3 milioni al giorno . Alitalia licenzia 2.723 persone e si avvia verso la scomparsa. In una lettera inviata a governo e sindacati l’1 dicembre, i commissari dell’ex vettore di Stato - ora in amministrazione straordinaria - hanno annunciato «l’avvio di una procedura che determina licenziamenti per riduzione di personale». Si tratta dei lavoratori che negli ultimi due anni erano rimasti in cassa integrazione a zero ore.

48 di 48 - 02/12/2023 23:38
Gianni Barba N° messaggi: 33336 - Iscritto da: 26/4/2020

I lavoratori licenziati riceveranno la cigs per 10 mesi

Grazie a un provvedimento del governo i dipendenti tagliati da Alitalia avranno diritto alla cassa integrazione guadagni straordinaria fino al 31 ottobre 2024. Al lavoro resterà solo il personale necessario all’amministrazione straordinaria per completare l’attività liquidatoria (circa 172 persone). Dalla lettera di Alitalia, inoltre, si scopre che la vecchia compagnia di Stato cesserà di esistere ufficialmente il 15 gennaio 2024.

  • Leggi anche: Lufthansa-Ita: quello stallo sospetto nella cessione. Il dossier è fermo a Bruxelles da cinque mesi. Accordo a rischio?

Attesa per il via libera dell’Ue alle nozze Ita- Lufthansa

La società non vola dall’ottobre 2021, quando è decollata Ita Airways. Il nuovo vettore, in mano al Ministero dell’Economia, è in attesa di ricevere il via libera dall’Unione Europea sulle nozze con Lufthansa, notificate a Bruxelles fine novembre. La compagnia tedesca entrerà in Ita con una quota di minoranza e poi dovrebbe assumerne il controllo nei prossimi anni. In cambio l’Ue chiede la cessione di alcuni slot a Linate per evitare una concentrazione in mano alle due compagnie. (riproduzione riservata)

48 Commenti
  3

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network