@ Giola

- Modificato il 01/11/2015 19:05
7belfagor N° messaggi: 17133 - Iscritto da: 20/11/2009

SOLO UN RINGRAZIAMENTO, CREDO DA PARTE DI TUTTI PER IL NOTEVOLE  LAVORO CHE SVOLGI ALL'INTERNO DEL FORUM SENZA CHIEDERE NIENTE, SOLO EDUCAZIONE.

GRAZIE E NON E' UNA SVIOLINATA.☆☆☆☆☆☆☆ 

belfa





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941 di 1348 - 30/3/2020 12:43
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
Spazio, la Francia vuole l’Italia ai margini (e prendersi Avio).

Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, ha definito indispensabile un “avvicinamento" tra Arianegroup, l'italiana Avio e la tedesca Ohb. A fronte della concorrenza internazionale, il governo francese esplicita la sua strategia di politica industriale. Ma per altri Paesi europei, Italia in primis, ci sono parecchi rischi. Il punto dell'ingegnere ed esperto aerospaziale
“Sarebbe positivo se si potessero fare raggruppamenti industriali in modo da liberare più mezzi finanziari e maggiori capacità di investimento nel settore dei lanciatori spaziali, che è strategico per la nostra indipendenza”. Così il ministro francese dell’Economia ha evocato il tema delle alleanze industriali in Europa nel trasporto spaziale. Bruno Le Maire ha poi citato come esempio il programma europeo Galileo che, secondo le sue parole “è più efficiente del Gps e garantisce la nostra sovranità in caso di conflitto o di grave difficoltà”. Ma cosa si nasconde dietro la proposta transalpina?

IL VALORE DEI LANCIATORI

I sistemi spaziali sono un asset strategico e la disponibilità autonoma di veicoli di lancio rappresenta una “conditio-sine-qua-non” per poter operare nello Spazio. I lanciatori e la geopolitica sono sempre legati a doppio filo, anche se ogni Paese tende a non esplicitarne il legame diretto. Anche l’Europa non è immune da questo atteggiamento. Per quanto l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Ue si sforzino di propagandare all’opinione pubblica che i lanciatori spaziali sono strumenti di collaborazione industriale oltre che di competizione commerciale (da qui i richiami ricorrenti al concorrente SpaceX), nella realtà, quando si parla di missilistica, le politiche nazionali hanno sempre un ruolo preponderante persino rispetto a quelle comunitarie.

LA STRATEGIA FRANCESE

Non è un caso che, dagli anni Settanta del secolo scorso, il perno della politica spaziale dell’Esa sia proprio il lanciatore Ariane, il cui sviluppo descrive appieno come la strategia francese si dipani, in maniera peraltro trasparente, tra una logica di federazione comunitaria e di mantenimento della propria leadership. Leadership transalpina che appare un oggettivo dato di fatto. La Francia infatti ha i due elementi chiave per l’accesso autonomo allo Spazio: dispone di un’industria in grado di realizzare un lanciatore e possiede una base di lancio sul suo Paese, la Guyana, che per quanto dislocato oltre oceano è un dipartimento francese e quindi è territorio nazionale. Tale ruolo di guida è quindi connaturato nel milieu politico e industriale d’oltralpe e proprio il mantenimento del lanciatore Ariane e della sua base di Kourou sono gli elementi fondamentali per la politica spaziale francese.

LA COMPETIZIONE SUI LANCIATORI

Sulla base di ciò, ogni operazione europea che potenzialmente potrebbe perturbare tale configurazione è sempre destinata a mettere in allerta Parigi. Negli anni 2000, la volontà italiana di realizzare il Vega incontrò non poche difficoltà prima di vedere la luce. Ancora oggi, i suoi piani di crescita creano reazioni contrastanti oltralpe. Ora, in Europa si deve aggiungere anche una rinnovata ambizione tedesca con la OHB di Brema che ha costituito una società, la Rocket Factory Augsburg GmbH, controllata dalla MT Aerospace, per realizzare un nuovo lanciatore.

UN CONTESTO ARTICOLATO

Non è dunque un caso che il ministro Le Maire abbia per la prima volta fatto riferimento evidente a tre realtà industriali, e non due, nel panorama dei lanciatori. Un contesto che, va ricordato, è a dir poco articolato: il perno è la Arianegroup, joint venture tra il gruppo franco-tedesco Airbus e la francese Safran, che ha l’appalto dell’Ariane; segue l’italiana Avio, prime contractor del Vega, che partecipa al programma Ariane attraverso Europropulsion, joint venture con Arianegroup, fornendo i propulsori EAP per l’Ariane 5 e i P120C per l’Ariane 6; infine, l’OHB di Brema che, tramite la controllata MT Aerospace, realizza le strutture metalliche dell’Ariane 6. La commercializzazione dei vettori è affidata in esclusiva alla francese Arianespace, detenuta al 74% dalla Arianegroup.

A CHI PIACE LA PROPOSTA

Ovvio che quest’ultima si sia detta subito pronta a seguire la linea dettata da Le Maire. In teoria, francesi e tedeschi sembrano politicamente concordi: nel Consiglio ministeriale congiunto del 16 ottobre, i due governi hanno invitato “gli attori industriali a sviluppare misure di consolidamento per il contenimento dei costi e la competitività internazionale, rafforzando il settore dei lanciatori in collaborazione con i partner, in particolare l’Italia”. E qui siamo al nostro paese.

LA SITUAZIONE ITALIANA

L’industria nazionale, Avio, quotata in borsa nel segmento STAR di Milano, gode di ottima salute finanziaria e prevede di chiudere l’esercizio 2019 con ricavi prossimi alla previsione di 380-400 milioni di euro, nonostante il parziale rallentamento seguito al fallimento del Vega lo scorso luglio. Certo, ci sarebbe da preoccuparsi se la situazione finanziaria non fosse florida, sopratutto quando un governo assicura, attraverso la sua contribuzione all’Esa per i lanciatori, un finanziamento superiore del 38% rispetto al triennio precedente, investendo oltre 400 milioni di euro fino al 2022. Detto ciò, resta la preoccupazione più importante: stante il contesto europeo sopra delineato, quale è la strategia industriale nazionale per il trasporto spaziale dei prossimi dieci-venti anni? Sperando che la risposta – qualora ci sia – non sia legata a risultati finanziari di borsa nel breve periodo.

https://formiche.net/2020/03/francia-germania-avio-spazio/

qa4l3
942 di 1348 - 30/3/2020 12:52
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
BRENT: 1-2-3 LOW JOE ROSS FALLITO!!!

qa4q6
943 di 1348 - 30/3/2020 13:05
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
In Borsa scatta la gara alle cure anti virus. BB Biotech: «Occhio alla speculazione»

Diverse società biotech, che hanno annunciato test su cure contro il virus, sono in rialzo: il fondo quotato dice che, ad oggi, è difficile capire chi sarà a trarne benefici reali e invita a considerare i fondamentali delle aziende.

qa4v-
944 di 1348 - 30/3/2020 13:15
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
AEFFE: BUY STOP A 1,13 €!

qa50t
945 di 1348 - 30/3/2020 13:28
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
AKROS RIDUCE IL TARGET PRICE DI GEOX A 0,79 €. GEOX HA FORNITO UN AGGIORNAMENTO SUGLI IMPATTI DELL'EMERGENZA SANITARIA : FATTURATO -20% NEL PRIMO TRIMESTRE PER I PROPRI NEGOZI DIRETTI. INOLTRE SOLO 90 NEGOZI SONO AL MOMENTO APERTI SU 820 TOTALI.

qa553
946 di 1348 - 30/3/2020 13:34
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
Cyberoo, i risultati finanziari del 2019 ...

Cyberoo - società quotata all’AIM Italia e specializzata nella Cyber Security - ha comunicato i risultati del 2019, esercizio chiuso con ricavi per 5,62 milioni di euro, in aumento del 23% rispetto ai 4,58 milioni ottenuti l’anno precedente. Il risultato netto è stato positivo per 705mila euro.

A fine 2019 la posizione finanziaria netta era positiva per 3,29 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione di Cyberoo ha proposto di destinare a riserve l’utile di esercizio.

qa5a9
947 di 1348 - 30/3/2020 13:43
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
S.FERRAGAMO: GS HA RIDOTTO IL TARGET PRICE, PORTANDOLO DA 16,8 € A 13,5 €. INTANTO IL PIAVE HA MORMORATO!

qa5ds
948 di 1348 - 30/3/2020 13:56
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
Inwit-Vodafone Towers, è fatta: nasce la maxi newco delle torri

Conclusa l’operazione di integrazione. Il 31 marzo piena efficacia. A Tim e Vodafone Europe rispettivamente il 37,5% della nuova realtà

Il dado è tratto. E dal 31 marzo la newco delle torri Inwit-Vodafone Tower sarà realtà. Il closing dell’operazione di integrazione è andato in scena con la stipula, davanti al notaio Carlo Marchetti, dei relativi atti per l’acquisto, da parte di Inwit, di una quota di minoranza pari al 43,4% del capitale sociale di Vodafone Towers per la successiva fusione di quest’ultima nella società delle torri di Tim. L’atto di vendita e l’atto di fusione sono stati depositati e iscritti in data odierna presso il competente Registro delle Imprese di Milano, Monza-Brianza e Lodi.

“Inwit sarà il più grande operatore del settore in Italia e avrà la mission di supportare Tim e Vodafone Italia nella realizzazione del nuovo network per lo sviluppo del 5G, garantendo inoltre a tutto il mercato l’accesso alle proprie infrastrutture anche grazie agli spazi liberati dal progetto comune di Tim e di Vodafone Italia”, si legge nella nota emessa a seguito del closing.

L’atto di fusione – si legge nella nota – avrà efficacia il 31 marzo 2020: “A tale data saranno quindi attribuite a Vodafone Europe B.V. – al servizio del concambio (senza aumento di capitale e con annullamento della quota di minoranza detenuta da Inwit in Vodafone Towers) – n. 360.200.000 azioni ordinarie Inwit che saranno quotate sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. nei tempi tecnici necessari all’approvazione da parte di Consob del prospetto di ammissione alle negoziazioni il cui filing è previsto dopo l’assemblea di approvazione del bilancio 2019 di Inwit convocata per il 6 aprile 2020. A fronte del perfezionamento della predetta fusione, Inwit sarà controllata congiuntamente da Tim e Vodafone Europe che deterranno ciascuna una partecipazione nel capitale dell’Emittente pari al 37,5%”.

Le due telco rendono inoltre noto che “intendono mantenere il controllo congiunto e, al tempo stesso, potranno considerare una riduzione congiunta della propria partecipazione fino a un minimo del 25%“.

Nel quadro del closing sono stati sottoscritti anche il nuovo Master Service Agreement con Tim e il Master Service Agreement con Vodafone Italia “che disciplinano i servizi c.d. di ospitalità sui siti nella disponibilità di Inwit post fusione” e il cosiddetto Passive Sharing Agreement con Tim e Vodafone Italia “volto a disciplinare i rispettivi diritti e obblighi relativi alla condivisione delle loro infrastrutture passive”.

Nell’operazione Inwit è stata assistita da Mediobanca in qualità di advisor finanziario e da Pedersoli Studio Legale in qualità di consulente legale. Tim è stata assistita, quale consulente legale, da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners e Vodafone Towers da Ubs nel ruolo di advisor finanziario e da Nctm Studio Legale in qualità di consulente legale.

https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/5g/inwit-vodafone-towers-e-fatta-nasce-la-maxi-newco-delle-torry/

qa5n-
949 di 1348 - 30/3/2020 14:16
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
Indel B, il fondo cinese Guangdong Tianhu rinuncia alla quota in Guangdong

Indel B – società quotata all'MTA di Borsa Italiana a capo di un gruppo attivo nella produzione di sistemi di refrigerazionee condizionamento per il mobilee mobile livingper i mercati Automotive, Hospitality e Leisure Time (nautica da diporto e recreational vehicles) – comunica che il Fondo cinese Guangdong Tianhu Asset Management Co. Ltd, ("Guangdong Tianhu"), ha deciso di non portare a termine l'accordo quadro sottoscritto l'11 aprile 2019 e già a suo tempo prorogato fino al 31 marzo 2020, avente ad oggetto la cessione dell'intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di Guangdong Iceco Enterprise Co. Ltd ("Guangdong") pari al *27,3% del capitale sociale.

Indel B Spa manterrà pertanto la sua quota partecipativa pari al 27,3% nella società Guangdong ed incasserà l'importo versato a garanzia dell'operazione, in un conto fiduciario aperto presso un primario istituto di credito cinese, di RMB 9.000.000 (pari a circa Euro 1,1 milioni al cambio del 9 marzo 2020), corrispondente al 10% del corrispettivo concordato tra le parti. L'incasso dell'importo avverrà a seguito delle procedure necessarie a svincolare il conto già avviate e in corso di esecuzione.

La scelta del Fondo* è stata principalmente dettata dalla situazione economica del Paese nel quale anche per via dell'inasprimento della guerra dei dazi con gli USA,ed in ultimo a causa dell'emergenza Coronavirus, si sta determinando una* sensibile riduzione della crescita economica interna*; che ha indotto Guandong Tianhu a rivedere le sue strategie in merito all'investimento nella società Guandong e a non procedere quindi all'acquisto della partecipazionedi Indel BSpa nella stessa.

Luca Bora - Amministratore Delegato di Indel B – dichiara: "Nonostante le incertezze di questi mesi, vediamo il fatto di rimanere investiti in Cinacome un'opportunità per sviluppare il mercato cinese; mercato molto vasto, ma attualmente con un basso tasso di penetrazione essendo i veicoli pesanti, in circolazione e di nuova produzione, con una dotazione di optional decisamente inferiore rispetto all'Europa e al Nord America. I rapporti con il nostro socio di maggioranza cinese nei precedenti 15 anni sono sempre stati ottimi e siamo certi di poter trovare insieme nuove opportunità di sviluppo comuni.

"In merito all'emergenza Coronavirus e con riferimento al Decreto dei Ministri dell'8 marzo 2020 si informa che la Società aveva già messo in atto delle azioni per ridurre al massimo il rischio di contagio e di diffusione del virus, azioni che saranno ovviamente rafforzate laddove necessario ma che al momento non sono tali da compromettere lo svolgimento delle normali attività produttive. Si aggiunge inoltre che la partecipata Guandong è già operativa al 75% circa dopo l'interruzione cautelativa della produzione durata circa un mese.

A seguito di tale interruzione Indel B potrebbe subire una temporanea rottura di stock che comunque riguarderà solo pochi clienti con conseguente slittamento del relativo fatturato. Non si prevedono ad oggi impatti preoccupanti sulla continuità dell'approvvigionamento di forniture di provenienza cinese in quanto sia la Società Guandong, che è nuovamente operativa, sia i suoi fornitori sono ubicati al di fuori delle zone fortemente colpite dal COVID19.

La situazione è comunque in generale costantemente monitorata al fine di attivare tempestivamente eventuali azioni necessarie che possano garantire il migliore servizio possibile al mercato. Alla luce del clima di incertezza e della continua evoluzione del quadro generale, al momento è difficile fare previsioni su eventuali sviluppi e sulla portata concreta degli effetti futuri del Coronavirus sul business della società.

qa602
950 di 1348 - 31/3/2020 09:02
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
AMM GROUP: FORTE INCREMENTO DEI RICAVI ED EBITDA

qah-l
951 di 1348 - 31/3/2020 09:09
federicocianchi N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 13/9/2006
C A S T A. D I V A. G R O U P ENTRARE MASSICCI
952 di 1348 - 31/3/2020 09:34
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
UNIEURO: 1-2-3 LOW JOE ROSS. PER I PIU' PRUDENTI, ENTRATA A 6,79 € AL BREAKOUT DEL ROSS HOOK.

qaino
953 di 1348 - 31/3/2020 09:42
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
A2A: ROSS HOOK A 1,189 €!

qaisy
954 di 1348 - 31/3/2020 09:54
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #905 - 23/Mar/2020 08:10SOGEFI COMUNICA LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA' IN ITALIA, FRANCIA E SPAGNA. TUTTE LE ATTIVITA' PRODUTTIVE SARANNO RIAVVIATE NON APPENA LE CONDIZIONI LO PERMETTERANNO!

q7e31



qaiz1
956 di 1348 - 31/3/2020 10:01
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #936 - 30/Mar/2020 07:47CASTA DIVA: PRIMO GAP CHIUSO. ADESSO E' SOSPESA. VEDIAMO SE LA FARANNO ANDARE A CHIUDERE IL SECONDO!

qa1v8



LONG CHIUSO!

qaj3g
957 di 1348 - 01/4/2020 09:16
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #902 - 20/Mar/2020 10:06NEOSPERIENCE: ENTRANDO AL BREAKOUT DEL ROSS HOOK (4,56 €) E IPOTIZZANDO COME PRIMO TARGET 5,1 € (CHIUSURA DEL GAP), SI PORTEREBBE "A CASA" UN BEL 10%. LO STOP LOSS DECIDETE VOI DOVE INSERIRLO, IN BASE ALLE VOSTRE CARATTERISTICHE DI TRADER (1 ATR?). BUONA FORTUNA!

q6lnp



SECONDO TARGET RAGGIUNTO (LINEA DEL PIAVE)!

qazfh
958 di 1348 - 01/4/2020 09:27
federicocianchi N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 13/9/2006
Il GIOLA ha parlato: C A S T A. D I V A. G R O U P STRONG BUY direzione 0,65€
959 di 1348 - 01/4/2020 09:38
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
DOXEE, IL 2019 CRESCE A DOPPIA CIFRA

Il Consiglio di Amministrazione di Doxee ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019. I Ricavi delle vendite, pari a Euro 15,5 milioni, registrano una significativa crescita del +12,8% rispetto a Euro 13,7 milioni nel 2018. Le linee di prodotto che maggiormente hanno contribuito all’incremento dei ricavi sono state la Paperless Experience, che registra ricavi pari a Euro 3,1 milioni in crescita del +56,0% rispetto a Euro 2,0 milioni nel 2018 e l’Interactive Experience, che si attesta a Euro 2,7 milioni, con un aumento del +298,7%rispetto a Euro 0,7 milioni nel 2018. Il Valore della Produzione è pari a Euro 20,9milioni (Euro 16,7milioni nell’esercizio 2018), con un incremento del +24,7%. L’EBITDAsi attesta Euro 5,0 milioni e registra una significativa crescita del +59,5% (Euro 3,1 milioni nel 2018). L’EBITDA Margin passa dal 18,8% del 2018 al 24,0 per cento. La Posizione Finanziaria Netta si attesta a Euro 2,3 milioni, in miglioramento rispetto a Euro 7,3 milioni al 31/12/2018 e a Euro 6,6 milioni al 30/06/2019.

“Il 2019 – commenta Sergio Muratori Casali, Amministratore Delegato di Doxee - è stato un anno di grande importanza, il corretto posizionamento delle linee di prodotto dx (document experience), px (paperless experience) e ix (interactive experience) nei mercati Enterprise di riferimento ha contribuito alla crescita dei ricavi in modo significativo. I costanti sforzi portati avanti per consolidare e strutturare i processi di marketing e comunicazione hanno prodotto un forte impulso alla crescita, offrendo un flusso costante di nuove opportunità per la forza vendite, che hanno prodotto acquisizione di nuovi clienti. La linea di prodotti ix ha trainato questa ottima performance, registrando ricavi in aumento di circa il 300% rispetto al 2018 e soprattutto una decisa estensione dei casi d’uso in mercati che tradizionalmente non presidiavamo, come quelli della PA e dell’Insurance. Inoltre, l’introduzione della fatturazione elettronica verso il mercato b2b/b2c ha consentito di acquisire nuovi clienti e di gestire l’estensione della fattura PA (b2g) verso la customer base. In crescita anche la percentuale di fatturato estero che si attesta al 15%.La crescita di marginalità (EBITDA + 59,5%) più che proporzionale è strutturale ed è legata alla scalabilità del modello di erogazione dei servizi Doxee basati sull’asset tecnologico proprietario, la Doxee Platform. Come negli anni precedenti, gli investimenti in R&D sono stati particolarmente significativi (pari al 12,3% del Fatturato), indirizzati allo sviluppo delle funzionalità della Doxee Platform e ai prodotti ix in particolare Doxee Pvideo® (Personalized Video).

Sottolineo infine quale evidenza particolarmente significativa la crescita del brand Doxee, grazie anche agli importanti riconoscimenti da parte delle più importanti firme di analisi a livello internazionale quali Forrseter, Aspire e Gartner. Doxee è stata collocata per ben due volte nei Tech Tide ed una volta nella recensione Now Tech da Parte di Forrester, nella Leaderboard di Aspire e nella Market Guide di Gartner. Questi riconoscimenti e questi risultati ci stimolano ad affrontare il futuro con lo stesso ottimismo che ci ha portati fino a questo punto”.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea dei soci la proposta di adozione di un piano di acquisto e disposizione di azioni proprie.

qazvi
960 di 1348 - 02/4/2020 08:17
GIOLA N° messaggi: 30078 - Iscritto da: 03/9/2014
DAX INDEX: 10.000...TOCCATA E FUGA!

qbego
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