Lambro : I Cargo Bike Di Design Firmati Repower

Repower è uno dei principali operatori sul mercato energetico europeo. Nata oltre un secolo fa in Svizzera e presente in Italia dal 2002, dove fattura 3,2 miliardi (2022) e impiega 200 dipendenti oltre a circa 500 consulenti in energia.

Pochi mesi fa ha presentato la propria idea di servizio di ricarica per la mobilità sostenibile: un’installazione di 10 colonnine per autoveicoli elettrici per un totale di 20 postazioni all’interno del parcheggio del Forum di Assago, alle porte di Milano. .

Si tratta di un impianto polifunzionale che ospita non solo eventi e manifestazioni sportive a fianco del quale sorge il Teatro Repower e altri servizi, come un centro sportivo.

Secondo il management di Repower un luogo ideale dove ricaricare la propria auto, perché in futuro non si dirà più «vado a fare il pieno» ma «ne approfitto per fare il pieno».

Gli automobilisti sceglieranno i luoghi dove andare a mangiare o fare sport anche sulla base dei servizi offerti in termini di ricarica elettrica e l’hub di Assago, dove sono state installate nove «Palina» a corrente alternata di 22 kW con due prese di tipo 2 e una colonnina «fast charge» da 75 kW, ne è un esempio.

Fabio Bocchiola - Ceo di Repower Italia

.

Opportunità di business

Seguendo questo concetto e l’onda della transizione energetica nel settore automotive, Repower ha lanciato Repower Charging Net, un progetto dedicato alle piccole e medie imprese che consente di trasformare la mobilità elettrica in opportunità di business.

Un circuito tra l’altro sostenibile, in quanto ogni kilowattora erogato è certificato da fonti rinnovabili al 100%. «Un’azienda, ma anche un hotel, un ristorante, una farmacia che hanno un proprio parcheggio», spiega Fabio Bocchiola, Ceo di Repower Italia, «non sanno di avere a disposizione una fonte di business.

Perché invece di concedere praticamente a titolo gratuito un posto auto dove il fornitore di energia elettrica installerà una sua colonnina di ricarica, noi proponiamo un’idea imprenditoriale, di partnership: noi forniamo tutta l’attrezzatura, installiamo le colonnine e offriamo la visibilità in rete del punto di ricarica con l’App Recharge Around – perché l’automobilista «elettrico» ragiona con una App in mano – con tutte le informazioni sulle condizioni di accesso (prezzo, occupazione, forme di pagamento e così via), che ormai ogni automobilista è abituato a vedere». Tra parentesi, l’App di Repower offre un servizio speciale che risponde all’ansia di non trovare un punto di ricarica e rimanere a piedi: nella malaugurata eventualità che ciò succeda, un servizio di soccorso stradale andrà a prendere l’automobilista e lo porterà alla prima colonnina disponibile in zona, anche non di Repower.

Piccole e medie imprese

Il target principale di Repower Charging Net sono le piccole e medie imprese. «In particolare stiamo parlando di chiunque abbia un posteggio accessibile al pubblico», aggiunge Bocchiola. «Per esempio, un ristorante che sia aperto solo la sera ma abbia un parcheggio, può sfruttarlo nel resto della giornata mettendo un punto di ricarica dal quale ricavare un introito. Non ci si rende conto che offrire il pieno a un’auto elettrica con una significativa autonomia, offre un margine che per un albergo per esempio può essere maggiore di quello di una camera». L’obiettivo a medio termine è raggiungere duemila punti di ricarica su tutto il territorio e potrebbe essere raggiunto rapidamente visto il grande interesse sollevato con l’hub di Assago e attraverso la rete di 500 consulenti che stanno presentando Repower Charging Net a tutto il mercato italiano.

Poche auto elettriche

Tenendo conto che l’Italia vanta attualmente un primato: l’alto numero di punti di ricarica rispetto alle auto elettriche, ancora poche (l’1% del totale circolante) se confrontate con le vendite nei Paesi del Nord Europa. «Questo va benissimo per chi ne ha una», commenta Bocchiola, «però non riflette una grande attenzione alla mobilità elettrica. I motivi vanno dalla conformazione geografica del territorio alle differenze tra Nord e Sud e questa disomogeneità non dà un quadro preciso del mercato. A Milano, per esempio, è normale incontrare un’auto elettrica, nel resto del Paese già meno. Rispetto a quanto fatto in Europa negli ultimi 10 anni siamo rimasti un po’ al palo, si potrebbe fare di più perché sono convinto che si tratti di un salto tecnologico non traumatico. Sono sufficienti due elementi: un incentivo all’installazione dei punti di ricarica e un’agevolazione per cambiare gli usi e costumi degli italiani circa questa tecnologia, che rappresenta il futuro».

Design elemento distintivo

Anche il design delle colonnine Repower è un elemento distintivo e fondamentale, così come lo è stato per le prime centrali dell’azienda in Svizzera, disegnate da Klaus Hartmann, che oggi rappresentano un patrimonio della collettività. Palina, progettata dall’architetto Italo Rota, rappresenta un connubio vincente tra i due concetti estremi di funzionalità e formalismo estetico, ma soprattutto trasmette messaggi più intensi non necessariamente legati alla funzione. Ne è un esempio la forma vagamente antropomorfa della stessa colonnina, che la rende «facile» da approcciare e più fruibile. «Per me la colonnina deve essere un elemento bello in grado di arricchire il territorio», sostiene Bocchiola. «Pensiamo agli interruttori elettrici, a come sono cambiati nel tempo e alla funzione di arredo che hanno oggi. Palina di Rota non a caso è esposta al Museo dell’automobile di Torino». Design che si esprime anche nel mondo virtuale, dove nell’App Recharge Around è possibile ritrovare gli stessi concetti di funzionalità ed estetica.

Fare business con la mobilità elettrica

Repower Italia, attraverso il proprio circuito Repower Charging Net, consente alle aziende fornite di parcheggio di mettere a frutto lo spazio dotandolo di colonnine di ricarica