Azimut (AZM)

- 16/11/2006 15:23
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Grafico Intraday: Azimut Hldg SPAGrafico Storico: Azimut Hldg SPA
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AZIMUT E' ATTIVA NELLA GESTIONI DI FONDI D'INVESTIMENTO. ANCHE SE IN FUTURO RISPARMIEREMO MENO E CI SARA' UN RALLENTAMENTO DELL'ECONOMIA CERCHIAMO DI SELEZIONARE CHI AVRA' UN MINOR IMPATTO NEGATIVO

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5026 Commenti
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3063 di 5026 - 19/1/2018 23:33
apache147 N° messaggi: 103 - Iscritto da: 16/1/2013
Quotando: gaio2 - Post #3057 - 19/Jan/2018 20:08
Quotando: santalori - Post #3054 - 19/Jan/2018 18:50Ciao grande tutto bene?? Guarda ho deciso di lasciar perdere..."il polipo si cuoce con la sua stessa acqua"

Short ...totale in tasca 1240 eurretti e.non è.finita lunedi apro un altro short a 19.10.....sempre se ci arriva ...forse prima 18.52 dove ho un buy di 5000 e l altro buy a 18.10 altre 5000 e l'ultimo buy a 17.60 con più sostanza 10000.Tutti inseriti..cosi evitate di scrivere fesserie.

350k in Azimut? Minkia che guru
3065 di 5026 - 20/1/2018 09:48
gaio2 N° messaggi: 5648 - Iscritto da: 14/5/2008
Quotando: danixbox - Post #3059 - 19/Jan/2018 20:20Tieni la bocca come il sedere.......ti fai le domande e ti rispondi pure.....bimbominchia.

Ma torna nella tua fogna
3066 di 5026 - 20/1/2018 10:28
Capoanakin N° messaggi: 533 - Iscritto da: 13/8/2014
Quotando: gaio2 - Post #3019 - 19/Gen/2018 15:14Porca loca ...avrei dovuto scortarla stamane a 19.05...come mi avevano suggerito nella newsletter....arriverà a 18.51


gaio vai acagare tu e i,pagliaccio e imbecille
3068 di 5026 - 20/1/2018 12:26
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut non mette d'accordo i broker

Nonostante l'elevato dividend yield (10,5%) grazie al maxi dividendo annunciato ieri, Mediobanca (neutral e target a 19 euro) resta cauta e dopo il rally suggerisce di sposarsi su azioni meno care come Banca Generali. Banca Akros riporta invece il giudizio ad accumulate e alza il target da 18,3 a 22 euro. Equita alza il target del 9% a 19,7 euro.

di Paola Valentini

Dopo il maxi dividendo di 2 euro annunciato dell'altro ieri da Azimut, che ha anche anticipato per il 2017 un utile tra i 215 e i 225 milioni, il secondo miglior risultato di sempre, i broker oggi guardano al titolo del risparmio gestito da angolazioni diverse, traendo conclusioni non tutte ugualmente positive. Anche dopo il forte rialzo il dividend yield del titolo si attesta al 10,5%, uno dei livelli più alti di Piazza Affari.

Mediobanca è piuttosto cauta e stamani ha confermato il giudizio neutral con target price a 19 euro sottolineando che "dopo il rally del titolo di ieri, c'è spazio per prendere profitto e dirigersi verso storie più a buon mercato come Banca Generali (su cui il broker ha un target di 33 euro e giudizio overpeformance, ndr)". Mediobanca nota che la società presieduta da Pietro Giuliani detiene 12,1 milioni di azioni proorie, mentre lo scorso dicembre la società ha autorizzato una terza tranche di buy-back fino a 50 milioni. Dal momento che il totale delle azioni emesse ammonta a 143,3 milioni, al netto di quelle in portafoglio ne restano 131,2 milioni. Considerando la terza tranche di buy back e assumendo un prezzo medio di 16 euro, le azioni in circolazione scenderebbero a 128,1 milioni con quelle in portafoglio a quota 15,2 milioni",

Inoltre l'investment bank calcola che il pagamento di 1 euro (dei 2 previsti) in carta implica la distribuzione di 6,8 milioni di azioni proprie, riducendone l'ammontare da 15,2 a 8,4 milioni. "Dal momento che a fini valutativi calcoliamo l'utile per azione senza considerare i titoli detenuti dalla società, questi 6,8 milioni avranno l'effetto di diluire l'utile per azione atteso nel 2018 e nel 2019 del 5% circa. Detto ciò, comunque, la conferma che la società raggiungerà l'obiettivo di utile netto di 300 milioni nel 2019 e l'elevato total return rappresentano due notizie positive per il titolo, sebbene il primo valore dipenda dal livello di performance fee che incasserà il prossimo anno e questo è un dato fuori dal suo controllo" afferma Mediobanca , sottolineando che anche il possibile "aumento di un ulteriore 10% della quota di Azimut detenuta dal patto di sindacato riunito in Timone Fiduciaria (oggi circa il 15%, ndr) è un fattore di supporto, anche se vediamo un limitato appeal speculativo su questo fronte".

Ha giudizio più positivo Banca Akros, che ha fatto marcia indietro sulla valutazione del gruppo guidato dall'ad Sergio Albarelli. Due mesi fa circa il broker aveva abbassato il giudizio da accumulate a neutral circa due mesi fa e ridotto il target price da 21,5 a 18,3 euro "applicando uno sconto del 15% sulla nostra valutazione in base ai fondamentali dopo l'uscita di alcuni gestori storici del gruppo di uscire e creare una propria società".

Ma le notizie "ci hanno convinto a togliere lo sconto, per cui abbiamo determinato il nuovo target price a 22 euro per azione riportando il giudizio ad accumulate. Sebbene Azimut è ancora più rischiosa di altri concorrenti, crediamo che l'azione possa essere sostenuta dall'annunciata politica di dividendi, dalla conferma dei target di profitti netti al 2019 e dal possibile cambio della corporate governance che potrebbe anche aprire, nel medio termine, a possibili operazioni di m&a", conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita , alla luce dei risultati preliminari, ha alzato la stima di utile 2018 del 16%, aumentando il target price del 9% a 19,7 euro "o 14 volte gli utili 2019" sottolinea la Sim ricordando che "Azimut ha dato delle indicazioni preliminari sul 2017 di utile netto 210-220 milioni, contro una nostra stima di 198 milioni, il comunicato parla di 215-225 milioni ma esclude 5 milioni di costo one-off per il rimborso del convertibile".

Equita si concentra anche sul previsto rafforzamento di Timone Fiduciaria: "Pensiamo che asset manager internazionali siano interessati ad investire nell'equity di Timone con l'obiettivo di rafforzare il legame commerciale con Azimut nel momento in cui il management ha chiaramente indicato che intende aprire maggiormente la piattaforma a prodotti non captive. Non vediamo quindi appeal speculativo", afferma.

6eane
https://www.milanofinanza.it
3070 di 5026 - Modificato il 20/1/2018 13:19
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut non mette d'accordo i broker

Nonostante l'elevato dividend yield (10,5%) grazie al maxi dividendo annunciato ieri, Mediobanca (neutral e target a 19 euro) resta cauta e dopo il rally suggerisce di sposarsi su azioni meno care come Banca Generali. Banca Akros riporta invece il giudizio ad accumulate e alza il target da 18,3 a 22 euro. Equita alza il target del 9% a 19,7 euro.

di Paola Valentini

Dopo il maxi dividendo di 2 euro annunciato dell'altro ieri da Azimut, che ha anche anticipato per il 2017 un utile tra i 215 e i 225 milioni, il secondo miglior risultato di sempre, i broker oggi guardano al titolo del risparmio gestito da angolazioni diverse, traendo conclusioni non tutte ugualmente positive. Anche dopo il forte rialzo il dividend yield del titolo si attesta al 10,5%, uno dei livelli più alti di Piazza Affari.

Mediobanca è piuttosto cauta e stamani ha confermato il giudizio neutral con target price a 19 euro sottolineando che "dopo il rally del titolo di ieri, c'è spazio per prendere profitto e dirigersi verso storie più a buon mercato come Banca Generali (su cui il broker ha un target di 33 euro e giudizio overpeformance, ndr)". Mediobanca nota che la società presieduta da Pietro Giuliani detiene 12,1 milioni di azioni proorie, mentre lo scorso dicembre la società ha autorizzato una terza tranche di buy-back fino a 50 milioni. Dal momento che il totale delle azioni emesse ammonta a 143,3 milioni, al netto di quelle in portafoglio ne restano 131,2 milioni. Considerando la terza tranche di buy back e assumendo un prezzo medio di 16 euro, le azioni in circolazione scenderebbero a 128,1 milioni con quelle in portafoglio a quota 15,2 milioni",

Inoltre l'investment bank calcola che il pagamento di 1 euro (dei 2 previsti) in carta implica la distribuzione di 6,8 milioni di azioni proprie, riducendone l'ammontare da 15,2 a 8,4 milioni. "Dal momento che a fini valutativi calcoliamo l'utile per azione senza considerare i titoli detenuti dalla società, questi 6,8 milioni avranno l'effetto di diluire l'utile per azione atteso nel 2018 e nel 2019 del 5% circa. Detto ciò, comunque, la conferma che la società raggiungerà l'obiettivo di utile netto di 300 milioni nel 2019 e l'elevato total return rappresentano due notizie positive per il titolo, sebbene il primo valore dipenda dal livello di performance fee che incasserà il prossimo anno e questo è un dato fuori dal suo controllo" afferma Mediobanca , sottolineando che anche il possibile "aumento di un ulteriore 10% della quota di Azimut detenuta dal patto di sindacato riunito in Timone Fiduciaria (oggi circa il 15%, ndr) è un fattore di supporto, anche se vediamo un limitato appeal speculativo su questo fronte".

Ha giudizio più positivo Banca Akros, che ha fatto marcia indietro sulla valutazione del gruppo guidato dall'ad Sergio Albarelli. Due mesi fa circa il broker aveva abbassato il giudizio da accumulate a neutral circa due mesi fa e ridotto il target price da 21,5 a 18,3 euro "applicando uno sconto del 15% sulla nostra valutazione in base ai fondamentali dopo l'uscita di alcuni gestori storici del gruppo di uscire e creare una propria società".

Ma le notizie "ci hanno convinto a togliere lo sconto, per cui abbiamo determinato il nuovo target price a 22 euro per azione riportando il giudizio ad accumulate. Sebbene Azimut è ancora più rischiosa di altri concorrenti, crediamo che l'azione possa essere sostenuta dall'annunciata politica di dividendi, dalla conferma dei target di profitti netti al 2019 e dal possibile cambio della corporate governance che potrebbe anche aprire, nel medio termine, a possibili operazioni di m&a", conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita , alla luce dei risultati preliminari, ha alzato la stima di utile 2018 del 16%, aumentando il target price del 9% a 19,7 euro "o 14 volte gli utili 2019" sottolinea la Sim ricordando che "Azimut ha dato delle indicazioni preliminari sul 2017 di utile netto 210-220 milioni, contro una nostra stima di 198 milioni, il comunicato parla di 215-225 milioni ma esclude 5 milioni di costo one-off per il rimborso del convertibile".

Equita si concentra anche sul previsto rafforzamento di Timone Fiduciaria: "Pensiamo che asset manager internazionali siano interessati ad investire nell'equity di Timone con l'obiettivo di rafforzare il legame commerciale con Azimut nel momento in cui il management ha chiaramente indicato che intende aprire maggiormente la piattaforma a prodotti non captive. Non vediamo quindi appeal speculativo", afferma.

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3072 di 5026 - 20/1/2018 13:24
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut non mette d'accordo i broker

Nonostante l'elevato dividend yield (10,5%) grazie al maxi dividendo annunciato ieri, Mediobanca (neutral e target a 19 euro) resta cauta e dopo il rally suggerisce di sposarsi su azioni meno care come Banca Generali. Banca Akros riporta invece il giudizio ad accumulate e alza il target da 18,3 a 22 euro. Equita alza il target del 9% a 19,7 euro.

di Paola Valentini

Dopo il maxi dividendo di 2 euro annunciato dell'altro ieri da Azimut, che ha anche anticipato per il 2017 un utile tra i 215 e i 225 milioni, il secondo miglior risultato di sempre, i broker oggi guardano al titolo del risparmio gestito da angolazioni diverse, traendo conclusioni non tutte ugualmente positive. Anche dopo il forte rialzo il dividend yield del titolo si attesta al 10,5%, uno dei livelli più alti di Piazza Affari.

Mediobanca è piuttosto cauta e stamani ha confermato il giudizio neutral con target price a 19 euro sottolineando che "dopo il rally del titolo di ieri, c'è spazio per prendere profitto e dirigersi verso storie più a buon mercato come Banca Generali (su cui il broker ha un target di 33 euro e giudizio overpeformance, ndr)". Mediobanca nota che la società presieduta da Pietro Giuliani detiene 12,1 milioni di azioni proorie, mentre lo scorso dicembre la società ha autorizzato una terza tranche di buy-back fino a 50 milioni. Dal momento che il totale delle azioni emesse ammonta a 143,3 milioni, al netto di quelle in portafoglio ne restano 131,2 milioni. Considerando la terza tranche di buy back e assumendo un prezzo medio di 16 euro, le azioni in circolazione scenderebbero a 128,1 milioni con quelle in portafoglio a quota 15,2 milioni",

Inoltre l'investment bank calcola che il pagamento di 1 euro (dei 2 previsti) in carta implica la distribuzione di 6,8 milioni di azioni proprie, riducendone l'ammontare da 15,2 a 8,4 milioni. "Dal momento che a fini valutativi calcoliamo l'utile per azione senza considerare i titoli detenuti dalla società, questi 6,8 milioni avranno l'effetto di diluire l'utile per azione atteso nel 2018 e nel 2019 del 5% circa. Detto ciò, comunque, la conferma che la società raggiungerà l'obiettivo di utile netto di 300 milioni nel 2019 e l'elevato total return rappresentano due notizie positive per il titolo, sebbene il primo valore dipenda dal livello di performance fee che incasserà il prossimo anno e questo è un dato fuori dal suo controllo" afferma Mediobanca , sottolineando che anche il possibile "aumento di un ulteriore 10% della quota di Azimut detenuta dal patto di sindacato riunito in Timone Fiduciaria (oggi circa il 15%, ndr) è un fattore di supporto, anche se vediamo un limitato appeal speculativo su questo fronte".

Ha giudizio più positivo Banca Akros, che ha fatto marcia indietro sulla valutazione del gruppo guidato dall'ad Sergio Albarelli. Due mesi fa circa il broker aveva abbassato il giudizio da accumulate a neutral circa due mesi fa e ridotto il target price da 21,5 a 18,3 euro "applicando uno sconto del 15% sulla nostra valutazione in base ai fondamentali dopo l'uscita di alcuni gestori storici del gruppo di uscire e creare una propria società".

Ma le notizie "ci hanno convinto a togliere lo sconto, per cui abbiamo determinato il nuovo target price a 22 euro per azione riportando il giudizio ad accumulate. Sebbene Azimut è ancora più rischiosa di altri concorrenti, crediamo che l'azione possa essere sostenuta dall'annunciata politica di dividendi, dalla conferma dei target di profitti netti al 2019 e dal possibile cambio della corporate governance che potrebbe anche aprire, nel medio termine, a possibili operazioni di m&a", conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita , alla luce dei risultati preliminari, ha alzato la stima di utile 2018 del 16%, aumentando il target price del 9% a 19,7 euro "o 14 volte gli utili 2019" sottolinea la Sim ricordando che "Azimut ha dato delle indicazioni preliminari sul 2017 di utile netto 210-220 milioni, contro una nostra stima di 198 milioni, il comunicato parla di 215-225 milioni ma esclude 5 milioni di costo one-off per il rimborso del convertibile".

Equita si concentra anche sul previsto rafforzamento di Timone Fiduciaria: "Pensiamo che asset manager internazionali siano interessati ad investire nell'equity di Timone con l'obiettivo di rafforzare il legame commerciale con Azimut nel momento in cui il management ha chiaramente indicato che intende aprire maggiormente la piattaforma a prodotti non captive. Non vediamo quindi appeal speculativo", afferma.

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6eane
3074 di 5026 - 20/1/2018 13:31
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut non mette d'accordo i broker

Nonostante l'elevato dividend yield (10,5%) grazie al maxi dividendo annunciato ieri, Mediobanca (neutral e target a 19 euro) resta cauta e dopo il rally suggerisce di sposarsi su azioni meno care come Banca Generali. Banca Akros riporta invece il giudizio ad accumulate e alza il target da 18,3 a 22 euro. Equita alza il target del 9% a 19,7 euro.

di Paola Valentini

Dopo il maxi dividendo di 2 euro annunciato dell'altro ieri da Azimut, che ha anche anticipato per il 2017 un utile tra i 215 e i 225 milioni, il secondo miglior risultato di sempre, i broker oggi guardano al titolo del risparmio gestito da angolazioni diverse, traendo conclusioni non tutte ugualmente positive. Anche dopo il forte rialzo il dividend yield del titolo si attesta al 10,5%, uno dei livelli più alti di Piazza Affari.

Mediobanca è piuttosto cauta e stamani ha confermato il giudizio neutral con target price a 19 euro sottolineando che "dopo il rally del titolo di ieri, c'è spazio per prendere profitto e dirigersi verso storie più a buon mercato come Banca Generali (su cui il broker ha un target di 33 euro e giudizio overpeformance, ndr)". Mediobanca nota che la società presieduta da Pietro Giuliani detiene 12,1 milioni di azioni proorie, mentre lo scorso dicembre la società ha autorizzato una terza tranche di buy-back fino a 50 milioni. Dal momento che il totale delle azioni emesse ammonta a 143,3 milioni, al netto di quelle in portafoglio ne restano 131,2 milioni. Considerando la terza tranche di buy back e assumendo un prezzo medio di 16 euro, le azioni in circolazione scenderebbero a 128,1 milioni con quelle in portafoglio a quota 15,2 milioni",

Inoltre l'investment bank calcola che il pagamento di 1 euro (dei 2 previsti) in carta implica la distribuzione di 6,8 milioni di azioni proprie, riducendone l'ammontare da 15,2 a 8,4 milioni. "Dal momento che a fini valutativi calcoliamo l'utile per azione senza considerare i titoli detenuti dalla società, questi 6,8 milioni avranno l'effetto di diluire l'utile per azione atteso nel 2018 e nel 2019 del 5% circa. Detto ciò, comunque, la conferma che la società raggiungerà l'obiettivo di utile netto di 300 milioni nel 2019 e l'elevato total return rappresentano due notizie positive per il titolo, sebbene il primo valore dipenda dal livello di performance fee che incasserà il prossimo anno e questo è un dato fuori dal suo controllo" afferma Mediobanca , sottolineando che anche il possibile "aumento di un ulteriore 10% della quota di Azimut detenuta dal patto di sindacato riunito in Timone Fiduciaria (oggi circa il 15%, ndr) è un fattore di supporto, anche se vediamo un limitato appeal speculativo su questo fronte".

Ha giudizio più positivo Banca Akros, che ha fatto marcia indietro sulla valutazione del gruppo guidato dall'ad Sergio Albarelli. Due mesi fa circa il broker aveva abbassato il giudizio da accumulate a neutral circa due mesi fa e ridotto il target price da 21,5 a 18,3 euro "applicando uno sconto del 15% sulla nostra valutazione in base ai fondamentali dopo l'uscita di alcuni gestori storici del gruppo di uscire e creare una propria società".

Ma le notizie "ci hanno convinto a togliere lo sconto, per cui abbiamo determinato il nuovo target price a 22 euro per azione riportando il giudizio ad accumulate. Sebbene Azimut è ancora più rischiosa di altri concorrenti, crediamo che l'azione possa essere sostenuta dall'annunciata politica di dividendi, dalla conferma dei target di profitti netti al 2019 e dal possibile cambio della corporate governance che potrebbe anche aprire, nel medio termine, a possibili operazioni di m&a", conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita , alla luce dei risultati preliminari, ha alzato la stima di utile 2018 del 16%, aumentando il target price del 9% a 19,7 euro "o 14 volte gli utili 2019" sottolinea la Sim ricordando che "Azimut ha dato delle indicazioni preliminari sul 2017 di utile netto 210-220 milioni, contro una nostra stima di 198 milioni, il comunicato parla di 215-225 milioni ma esclude 5 milioni di costo one-off per il rimborso del convertibile".

Equita si concentra anche sul previsto rafforzamento di Timone Fiduciaria: "Pensiamo che asset manager internazionali siano interessati ad investire nell'equity di Timone con l'obiettivo di rafforzare il legame commerciale con Azimut nel momento in cui il management ha chiaramente indicato che intende aprire maggiormente la piattaforma a prodotti non captive. Non vediamo quindi appeal speculativo", afferma.

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3076 di 5026 - 20/1/2018 13:37
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut non mette d'accordo i broker

Nonostante l'elevato dividend yield (10,5%) grazie al maxi dividendo annunciato ieri, Mediobanca (neutral e target a 19 euro) resta cauta e dopo il rally suggerisce di sposarsi su azioni meno care come Banca Generali. Banca Akros riporta invece il giudizio ad accumulate e alza il target da 18,3 a 22 euro. Equita alza il target del 9% a 19,7 euro.

di Paola Valentini

Dopo il maxi dividendo di 2 euro annunciato dell'altro ieri da Azimut, che ha anche anticipato per il 2017 un utile tra i 215 e i 225 milioni, il secondo miglior risultato di sempre, i broker oggi guardano al titolo del risparmio gestito da angolazioni diverse, traendo conclusioni non tutte ugualmente positive. Anche dopo il forte rialzo il dividend yield del titolo si attesta al 10,5%, uno dei livelli più alti di Piazza Affari.

Mediobanca è piuttosto cauta e stamani ha confermato il giudizio neutral con target price a 19 euro sottolineando che "dopo il rally del titolo di ieri, c'è spazio per prendere profitto e dirigersi verso storie più a buon mercato come Banca Generali (su cui il broker ha un target di 33 euro e giudizio overpeformance, ndr)". Mediobanca nota che la società presieduta da Pietro Giuliani detiene 12,1 milioni di azioni proorie, mentre lo scorso dicembre la società ha autorizzato una terza tranche di buy-back fino a 50 milioni. Dal momento che il totale delle azioni emesse ammonta a 143,3 milioni, al netto di quelle in portafoglio ne restano 131,2 milioni. Considerando la terza tranche di buy back e assumendo un prezzo medio di 16 euro, le azioni in circolazione scenderebbero a 128,1 milioni con quelle in portafoglio a quota 15,2 milioni",

Inoltre l'investment bank calcola che il pagamento di 1 euro (dei 2 previsti) in carta implica la distribuzione di 6,8 milioni di azioni proprie, riducendone l'ammontare da 15,2 a 8,4 milioni. "Dal momento che a fini valutativi calcoliamo l'utile per azione senza considerare i titoli detenuti dalla società, questi 6,8 milioni avranno l'effetto di diluire l'utile per azione atteso nel 2018 e nel 2019 del 5% circa. Detto ciò, comunque, la conferma che la società raggiungerà l'obiettivo di utile netto di 300 milioni nel 2019 e l'elevato total return rappresentano due notizie positive per il titolo, sebbene il primo valore dipenda dal livello di performance fee che incasserà il prossimo anno e questo è un dato fuori dal suo controllo" afferma Mediobanca , sottolineando che anche il possibile "aumento di un ulteriore 10% della quota di Azimut detenuta dal patto di sindacato riunito in Timone Fiduciaria (oggi circa il 15%, ndr) è un fattore di supporto, anche se vediamo un limitato appeal speculativo su questo fronte".

Ha giudizio più positivo Banca Akros, che ha fatto marcia indietro sulla valutazione del gruppo guidato dall'ad Sergio Albarelli. Due mesi fa circa il broker aveva abbassato il giudizio da accumulate a neutral circa due mesi fa e ridotto il target price da 21,5 a 18,3 euro "applicando uno sconto del 15% sulla nostra valutazione in base ai fondamentali dopo l'uscita di alcuni gestori storici del gruppo di uscire e creare una propria società".

Ma le notizie "ci hanno convinto a togliere lo sconto, per cui abbiamo determinato il nuovo target price a 22 euro per azione riportando il giudizio ad accumulate. Sebbene Azimut è ancora più rischiosa di altri concorrenti, crediamo che l'azione possa essere sostenuta dall'annunciata politica di dividendi, dalla conferma dei target di profitti netti al 2019 e dal possibile cambio della corporate governance che potrebbe anche aprire, nel medio termine, a possibili operazioni di m&a", conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita , alla luce dei risultati preliminari, ha alzato la stima di utile 2018 del 16%, aumentando il target price del 9% a 19,7 euro "o 14 volte gli utili 2019" sottolinea la Sim ricordando che "Azimut ha dato delle indicazioni preliminari sul 2017 di utile netto 210-220 milioni, contro una nostra stima di 198 milioni, il comunicato parla di 215-225 milioni ma esclude 5 milioni di costo one-off per il rimborso del convertibile".

Equita si concentra anche sul previsto rafforzamento di Timone Fiduciaria: "Pensiamo che asset manager internazionali siano interessati ad investire nell'equity di Timone con l'obiettivo di rafforzare il legame commerciale con Azimut nel momento in cui il management ha chiaramente indicato che intende aprire maggiormente la piattaforma a prodotti non captive. Non vediamo quindi appeal speculativo", afferma.

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3078 di 5026 - 20/1/2018 17:04
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Azimut non mette d'accordo i broker

Nonostante l'elevato dividend yield (10,5%) grazie al maxi dividendo annunciato ieri, Mediobanca (neutral e target a 19 euro) resta cauta e dopo il rally suggerisce di sposarsi su azioni meno care come Banca Generali. Banca Akros riporta invece il giudizio ad accumulate e alza il target da 18,3 a 22 euro. Equita alza il target del 9% a 19,7 euro.

di Paola Valentini

Dopo il maxi dividendo di 2 euro annunciato dell'altro ieri da Azimut, che ha anche anticipato per il 2017 un utile tra i 215 e i 225 milioni, il secondo miglior risultato di sempre, i broker oggi guardano al titolo del risparmio gestito da angolazioni diverse, traendo conclusioni non tutte ugualmente positive. Anche dopo il forte rialzo il dividend yield del titolo si attesta al 10,5%, uno dei livelli più alti di Piazza Affari.

Mediobanca è piuttosto cauta e stamani ha confermato il giudizio neutral con target price a 19 euro sottolineando che "dopo il rally del titolo di ieri, c'è spazio per prendere profitto e dirigersi verso storie più a buon mercato come Banca Generali (su cui il broker ha un target di 33 euro e giudizio overpeformance, ndr)". Mediobanca nota che la società presieduta da Pietro Giuliani detiene 12,1 milioni di azioni proorie, mentre lo scorso dicembre la società ha autorizzato una terza tranche di buy-back fino a 50 milioni. Dal momento che il totale delle azioni emesse ammonta a 143,3 milioni, al netto di quelle in portafoglio ne restano 131,2 milioni. Considerando la terza tranche di buy back e assumendo un prezzo medio di 16 euro, le azioni in circolazione scenderebbero a 128,1 milioni con quelle in portafoglio a quota 15,2 milioni",

Inoltre l'investment bank calcola che il pagamento di 1 euro (dei 2 previsti) in carta implica la distribuzione di 6,8 milioni di azioni proprie, riducendone l'ammontare da 15,2 a 8,4 milioni. "Dal momento che a fini valutativi calcoliamo l'utile per azione senza considerare i titoli detenuti dalla società, questi 6,8 milioni avranno l'effetto di diluire l'utile per azione atteso nel 2018 e nel 2019 del 5% circa. Detto ciò, comunque, la conferma che la società raggiungerà l'obiettivo di utile netto di 300 milioni nel 2019 e l'elevato total return rappresentano due notizie positive per il titolo, sebbene il primo valore dipenda dal livello di performance fee che incasserà il prossimo anno e questo è un dato fuori dal suo controllo" afferma Mediobanca , sottolineando che anche il possibile "aumento di un ulteriore 10% della quota di Azimut detenuta dal patto di sindacato riunito in Timone Fiduciaria (oggi circa il 15%, ndr) è un fattore di supporto, anche se vediamo un limitato appeal speculativo su questo fronte".

Ha giudizio più positivo Banca Akros, che ha fatto marcia indietro sulla valutazione del gruppo guidato dall'ad Sergio Albarelli. Due mesi fa circa il broker aveva abbassato il giudizio da accumulate a neutral circa due mesi fa e ridotto il target price da 21,5 a 18,3 euro "applicando uno sconto del 15% sulla nostra valutazione in base ai fondamentali dopo l'uscita di alcuni gestori storici del gruppo di uscire e creare una propria società".

Ma le notizie "ci hanno convinto a togliere lo sconto, per cui abbiamo determinato il nuovo target price a 22 euro per azione riportando il giudizio ad accumulate. Sebbene Azimut è ancora più rischiosa di altri concorrenti, crediamo che l'azione possa essere sostenuta dall'annunciata politica di dividendi, dalla conferma dei target di profitti netti al 2019 e dal possibile cambio della corporate governance che potrebbe anche aprire, nel medio termine, a possibili operazioni di m&a", conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita , alla luce dei risultati preliminari, ha alzato la stima di utile 2018 del 16%, aumentando il target price del 9% a 19,7 euro "o 14 volte gli utili 2019" sottolinea la Sim ricordando che "Azimut ha dato delle indicazioni preliminari sul 2017 di utile netto 210-220 milioni, contro una nostra stima di 198 milioni, il comunicato parla di 215-225 milioni ma esclude 5 milioni di costo one-off per il rimborso del convertibile".

Equita si concentra anche sul previsto rafforzamento di Timone Fiduciaria: "Pensiamo che asset manager internazionali siano interessati ad investire nell'equity di Timone con l'obiettivo di rafforzare il legame commerciale con Azimut nel momento in cui il management ha chiaramente indicato che intende aprire maggiormente la piattaforma a prodotti non captive. Non vediamo quindi appeal speculativo", afferma.

https://www.milanofinanza.it


6eane


3080 di 5026 - 21/1/2018 08:18
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut non mette d'accordo i broker

Nonostante l'elevato dividend yield (10,5%) grazie al maxi dividendo annunciato ieri, Mediobanca (neutral e target a 19 euro) resta cauta e dopo il rally suggerisce di sposarsi su azioni meno care come Banca Generali. Banca Akros riporta invece il giudizio ad accumulate e alza il target da 18,3 a 22 euro. Equita alza il target del 9% a 19,7 euro.

di Paola Valentini

Dopo il maxi dividendo di 2 euro annunciato dell'altro ieri da Azimut, che ha anche anticipato per il 2017 un utile tra i 215 e i 225 milioni, il secondo miglior risultato di sempre, i broker oggi guardano al titolo del risparmio gestito da angolazioni diverse, traendo conclusioni non tutte ugualmente positive. Anche dopo il forte rialzo il dividend yield del titolo si attesta al 10,5%, uno dei livelli più alti di Piazza Affari.

Mediobanca è piuttosto cauta e stamani ha confermato il giudizio neutral con target price a 19 euro sottolineando che "dopo il rally del titolo di ieri, c'è spazio per prendere profitto e dirigersi verso storie più a buon mercato come Banca Generali (su cui il broker ha un target di 33 euro e giudizio overpeformance, ndr)". Mediobanca nota che la società presieduta da Pietro Giuliani detiene 12,1 milioni di azioni proorie, mentre lo scorso dicembre la società ha autorizzato una terza tranche di buy-back fino a 50 milioni. Dal momento che il totale delle azioni emesse ammonta a 143,3 milioni, al netto di quelle in portafoglio ne restano 131,2 milioni. Considerando la terza tranche di buy back e assumendo un prezzo medio di 16 euro, le azioni in circolazione scenderebbero a 128,1 milioni con quelle in portafoglio a quota 15,2 milioni",

Inoltre l'investment bank calcola che il pagamento di 1 euro (dei 2 previsti) in carta implica la distribuzione di 6,8 milioni di azioni proprie, riducendone l'ammontare da 15,2 a 8,4 milioni. "Dal momento che a fini valutativi calcoliamo l'utile per azione senza considerare i titoli detenuti dalla società, questi 6,8 milioni avranno l'effetto di diluire l'utile per azione atteso nel 2018 e nel 2019 del 5% circa. Detto ciò, comunque, la conferma che la società raggiungerà l'obiettivo di utile netto di 300 milioni nel 2019 e l'elevato total return rappresentano due notizie positive per il titolo, sebbene il primo valore dipenda dal livello di performance fee che incasserà il prossimo anno e questo è un dato fuori dal suo controllo" afferma Mediobanca , sottolineando che anche il possibile "aumento di un ulteriore 10% della quota di Azimut detenuta dal patto di sindacato riunito in Timone Fiduciaria (oggi circa il 15%, ndr) è un fattore di supporto, anche se vediamo un limitato appeal speculativo su questo fronte".

Ha giudizio più positivo Banca Akros, che ha fatto marcia indietro sulla valutazione del gruppo guidato dall'ad Sergio Albarelli. Due mesi fa circa il broker aveva abbassato il giudizio da accumulate a neutral circa due mesi fa e ridotto il target price da 21,5 a 18,3 euro "applicando uno sconto del 15% sulla nostra valutazione in base ai fondamentali dopo l'uscita di alcuni gestori storici del gruppo di uscire e creare una propria società".

Ma le notizie "ci hanno convinto a togliere lo sconto, per cui abbiamo determinato il nuovo target price a 22 euro per azione riportando il giudizio ad accumulate. Sebbene Azimut è ancora più rischiosa di altri concorrenti, crediamo che l'azione possa essere sostenuta dall'annunciata politica di dividendi, dalla conferma dei target di profitti netti al 2019 e dal possibile cambio della corporate governance che potrebbe anche aprire, nel medio termine, a possibili operazioni di m&a", conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita , alla luce dei risultati preliminari, ha alzato la stima di utile 2018 del 16%, aumentando il target price del 9% a 19,7 euro "o 14 volte gli utili 2019" sottolinea la Sim ricordando che "Azimut ha dato delle indicazioni preliminari sul 2017 di utile netto 210-220 milioni, contro una nostra stima di 198 milioni, il comunicato parla di 215-225 milioni ma esclude 5 milioni di costo one-off per il rimborso del convertibile".

Equita si concentra anche sul previsto rafforzamento di Timone Fiduciaria: "Pensiamo che asset manager internazionali siano interessati ad investire nell'equity di Timone con l'obiettivo di rafforzare il legame commerciale con Azimut nel momento in cui il management ha chiaramente indicato che intende aprire maggiormente la piattaforma a prodotti non captive. Non vediamo quindi appeal speculativo", afferma.

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