Clabo (CLA)

- Modificato il 25/9/2019 19:17
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Grafico Intraday: Clabo Group SpaGrafico Storico: Clabo Group Spa
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AZIENDA LEADER NELLA PRODUZIONE DI VETRINE REFRIGERATE E ARREDAMENTI PER IL FOOD RETAIL





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61 di 231 - Modificato il 13/2/2017 16:06
sauzer N° messaggi: 360 - Iscritto da: 05/11/2015
GRRRRR...
62 di 231 - 13/2/2017 16:07
sauzer N° messaggi: 360 - Iscritto da: 05/11/2015
Come volevasi dimostrare.. azione inchiodata
63 di 231 - 22/2/2017 14:17
sauzer N° messaggi: 360 - Iscritto da: 05/11/2015
che sofferenza questo titolo, non ho mai investito, in un titolo più inchiodato di questo....
64 di 231 - 04/3/2017 15:47
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Clabo conclude acquisizione della cinese Easy Best

E' stato siglato oggi il closing dell'acquisizione del ramo d’azienda di Qingdao Easy Best Refrigeration Ltd per un controvalore di 20 milioni di renminbi, pari a circa 2,7 milioni di euro. La metà è stata versata alla firma dell'accordo, 5 milioni (687mila euro) al closing e gli ultimi 5, unitamente a 500mila azioni Clabo, entro il 2017.

“Con l’accordo siglato oggi, si conclude il processo di acquisizione di Easy Best che permette al nostro gruppo di espandere la propria presenza sul mercato asiatico caratterizzato da forti prospettive di crescita - ha spiegato il presidente e ad Pierluigi Bocchini - Grazie all’acquisizione di Easy Best, riteniamo di poter anticipare, almeno di un anno rispetto ai tempi previsti, i risultati indicati dal piano industriale, presentato lo scorso novembre, che riteniamo pertanto potenzialmente migliorabile e oggetto di possibile futura revisione da parte del Consiglio di Amministrazione".

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3duzv
65 di 231 - 04/3/2017 19:17
ciuix74 N° messaggi: 795 - Iscritto da: 01/4/2016

Quotando: giola - Post #64 - 04/Mar/2017 14:47Clabo conclude acquisizione della cinese Easy Best

E' stato siglato oggi il closing dell'acquisizione del ramo d’azienda di Qingdao Easy Best Refrigeration Ltd per un controvalore di 20 milioni di renminbi, pari a circa 2,7 milioni di euro. La metà è stata versata alla firma dell'accordo, 5 milioni (687mila euro) al closing e gli ultimi 5, unitamente a 500mila azioni Clabo, entro il 2017.

“Con l’accordo siglato oggi, si conclude il processo di acquisizione di Easy Best che permette al nostro gruppo di espandere la propria presenza sul mercato asiatico caratterizzato da forti prospettive di crescita - ha spiegato il presidente e ad Pierluigi Bocchini - Grazie all’acquisizione di Easy Best, riteniamo di poter anticipare, almeno di un anno rispetto ai tempi previsti, i risultati indicati dal piano industriale, presentato lo scorso novembre, che riteniamo pertanto potenzialmente migliorabile e oggetto di possibile futura revisione da parte del Consiglio di Amministrazione".

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Giola: cosa ne pensi di Waste e Risanamento?

66 di 231 - 13/3/2017 16:14
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Clabo scalda il business con il freddo che piace in Cina

di Laura Magna ♦ «Arriviamo buoni ultimi a Pechino e dintorni», spiga l’ad di Clabo, Pierluigi Bocchini, «per rispondere alla domanda della classe media». Con prodotti personalizzati e a elevato contenuto di tecnologia.

Frigoriferi per il gelato artigianale italiano, che piace sempre più anche alla Cina. Ed è proprio a partire dalla Cina, nell’era dello spauracchio di un hard landing dell’economia, che Clabo scrive l’incipit della sua storia futura. “Andiamo in Cina adesso perché è il momento giusto.

Ovvero il momento in cui c’è un mercato di sbocco per prodotti di qualità e una classe media abbastanza ricca ed evoluta per poterli accogliere”, spiega a industriaitaliana.it Pierluigi Bocchini, l’amministratore delegato dell’azienda anconetana.

La classe media cinese ha iniziato ad apprezzare gli abiti di Valentino e il buon cibo italiano, stimolando la domanda anche della tecnologia che vi sta attorno. E in questo filone si inserisce a buon diritto Clabo, nata nel 2001 come eredità industriale della Orion, unita nel 2002 al gruppo Artic di Montellabate e, nel dicembre 2004, al marchio FB.

“Produciamo banchi per l’esposizione di gelati e pasticceria artigianali, 1.100 modelli declinabili in più versioni. Si tratta di strutture ad alto contenuto di tecnologia perché necessitano di un forte controllo della temperatura interna”, spiega Bocchini.

”Tutto è realizzato a Jesi, dove abbiamo il quartier generale, ma nel corso del 2016 avvieremo, entro l’estate, una seconda unità produttiva a Shanghai e abbiamo invece già un piccolo stabilimento di assemblaggio nel nord della California al servizio del mercato americano e canadese, oltre a una filiale a San Paolo del Brasile”.

La piccola azienda marchigiana serve già 90 Paesi consumatori delle dolcezze artigianali italiane nel mondo: tutta l’Europa, Usa e Canada, Messico, Sud America e i mercati asiatici che sono i più promettenti. L’estero vale il 60% dei ricavi complessivi.”Nel 2015 i ricavi hanno superato i 34 milioni e abbiamo rivisto al rialzo, a 37,5 milioni, quelli del 2016. La crescita è distribuita, ma ci sono mercati crescono di più: direi, oltre all’Oriente, Germania e Regno Unito”, continua il manager.


Futuro a mandorla

“In molti ci rimproveravano di non andare in Cina quando esplodeva, ma quella esplosione era legata allo sviluppo del manifatturiero per export nell’industria di base e largo consumo. Oggi, invece, c’è una classe media importante, il 20-25% della popolazione, e il consumo di cibo occidentale si sta diffondendo.

Per noi adesso è un mercato importante, non lo era quando un cinese viveva con 120 dollari al mese. Oggi lo stipendio medio è sopra i 500 dollari e una larga fetta della popolazione guarda a Ovest e a uno stile di vita e consumi luxury: prima nessuno avrebbe pensato di comprare una pizza, la pasta, il gelato così come una borsa di Chanel”, aggiunge Bocchini.


A qualcuno piace freddo

Il prodotto core di Clabo, che conta per il 40% del giro d’affari dell’azienda, è legato al mondo del gelato artigianale, la cui filiera è tipicamente italiana. “Man mano che la cultura del gelato italiano si sta diffondendo nei Paesi in via di sviluppo, stanno nascendo anche produttori locali di macchine per la conservazione, ciò non toglie che il business sia italiano e l’italianità costituisca un vantaggio competitivo anche per le attrezzature”, continua l’executive.

«Il gelato italiano è un prodotto diverso dall’ice americano o dal gelato sciolto perché viene prodotto nel punto vendita e perché le caratteristiche organolettiche fanno sì che lo producessi in un luogo lontano perderebbe gran parte delle sue qualità.

Un altro vantaggio competitivo che offriamo è che realizziamo prodotti di design: il banco esposizione è l’arredo principale della pasticceria. L’elemento design è importante perché l’acquisto del banco ha le stesse motivazioni all’acquisto che ha il mobile domestico. Ultimo, ma non ultimo il contenuto tecnologico”. La temperatura deve essere mantenuta costante a 14 gradi sotto lo zero per il gelato e per la pasticceria a +4 gradi ma con umidità controllata.

”L’impianto di raffreddamento è molto sofisticato, i vetri sono molto particolari: se ho un ambiente interno a -14 gradi e fuori ce ne sono 30, il vetro deve coibentare e mantenere la sua trasparenza, evitando l’appannamento procurato dalla differenza di temperatura. Non posso mettere un filo elettrico che è esteticamente ingombrante. Usiamo una tecnologia dentro al vetro che lo scalda senza farsi vedere”.


Tutto a casa

La ricerca viene svolta tutta a Jesi con un investimento minimo di un milione di euro all’anno, tipicamente dal 3 al 5% dei ricavi. La concorrenza è praticamente inesistente, almeno in Europa e almeno nel prodotto core, gli altri costruttori emergenti, in Turchia e Cina, si affacciano sul mercato ma non hanno le capacità di personalizzazione e innovazione delle italiane.

”Le caratteristiche dei banchi variano in base alla latitudine: una caratteristica importante è l’ergonomia, l’altezza media cinese è più bassa e a quella dobbiamo adattare i prodotti realizzati per il mercato occidentale. Poi ci sono le abitudini di consumo: la Cina prende quelle europee sul gelato e quelle Usa sulla pasticceria”.

La pasticceria europea ha momenti di consumo limitati nel corso della settimana, con picchi nel week end e tempi morti negli altri giorni e necessita dunque di banchi che abbiano «nel corso della settimana una superficie espositiva minore, simili a banconi di gioielleria, con la parte vetrata del banco più bassa, senza ripiani, con flussi di ventilazione delicati perché panna e crema sono molto presenti. Negli Usa e in Cina, invece, il modello è mass market, con pasticceria per lo più secca o confezionata ed esposta in grande quantità: quindi volumi più ampi, tutti refrigerati, dove non è tanto importante il controllo dell’umidità, quanto invece la possibilità di tenerli accesi per non rovinare la pasticceria per lunghi periodi di tempo.

Design e volumetria sono diversi», conclude il manager. Italianità, design e personalizzazione sono vantaggi competitivi indiscutibili che hanno consentito a Clabo di passare con nonchalance dal laboratorio del gelato mononegozio ai McCaffè. O alle esigenze di nomi come Nestlè, Häagen-Dazs, Puro Gusto, Venchi, Eataly, campus Apple e parchi Walt Disney.

organigramma-clabo.jpg
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67 di 231 - Modificato il 17/3/2017 08:58
sauzer N° messaggi: 360 - Iscritto da: 05/11/2015
Si belle parole e speranza nei fatti, ma resta il fatto che a Clabo non interessa nessuno, difatti fa parte delle azioni più snobbate della borsa. Ci sono giorni che è inchiodata, nel senso che non le comprano nessuno, altri invece che ne vengono comprate un cippino da un paio di ordini di giornata, l'unico vero movimento è stato quando la stessa Clabo si è ricomprata le azioni, per far fronte all'acquisizione della azienda Cinese. Ho scommesso su questa azienda comprando i Warrant nel 2015, che ho necessità di vendere e non SVENDERE entro la scadenza. E quando dico vendere per me significa almeno recuperare quello che ho investito. Comunque grazie Giola
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
69 di 231 - 30/3/2017 17:08
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
All’ Aim di Borsa Italiana l’industria fa guadagnare gli investitori

Pubblichiamo l’ultima indagine dell’ Osservatorio AIM di IR Top, che fotografa l’andamento delle società il cui modello di business è focalizzato sull’attività manifatturiera e i servizi che alimenta. Emerge, come già per il segmento STAR, che questo momento storico è estremamente favorevole per le attività produttive

Il settore Industria in AIM Italia

L’industria si conferma tra i settori che crescono e creano valore su AIM Italia, il mercato di Borsa Italiana con un processo di quotazione semplificato per le PMI. Il campione di società industriali individuate e analizzate dall’Osservatorio AIM di IR Top, rappresenta il 14% in termini di società su AIM Italia, il 18% in termini ricavi, pari a 879 milioni di euro nel 2015, il 13,5% in termini di raccolta da IPO, pari a 135 milioni di euro (in equity) e il 23% in termini di capitalizzazione, pari a 752 milioni di euro.

Attualmente, il mercato AIM Italia conta 78 società quotate, che rappresentano circa un quinto delle aziende presenti su Borsa Italiana, con ricavi totali pari a 4,8 miliardi di euro nel 2015, una raccolta di capitali in IPO pari a di 1 miliardo di euro (equity) e una capitalizzazione di mercato pari a 3,3 miliardi di euro (41 milioni di euro in media). Il criterio per la selezione del cluster “Industria” si è basato sull’identificazione di modelli di business focalizzati sull’attività manifatturiera e sui servizi industriali che generano effetti diretti sull’economia reale.

OSSERVATORIO-IR-TOP-INDUSTRIA-AIM-ITALIA

Le aziende industriali sono in aumento

L’incidenza delle società industriali su AIM si è incrementata dalla fine del 2014 e negli ultimi 2 anni si è affermata maggiormente la capacità di AIM Italia di rappresentare l’economia reale italiana anche attraverso le nuove IPO. In particolare, nel 2016 sono approdate sul mercato 4 aziende industriali: FOPE (storica azienda orafa di Vicenza specializzata nella produzione di gioielleria di alta gamma), S.M.R.E., (società umbra specializzata nella produzione e nello sviluppo di Kit di elettrificazione nei settori Automation e Green Mobility), SITI B&T Group (multinazionale emiliana che sviluppa impianti e tecnologie innovative green per la produzione di ceramiche), Energica Motor Company (società emiliana attiva nella produzione e vendita di moto elettriche) per una con una raccolta di capitali totale pari a 38,8 milioni di euro (9,7 milioni di euro in media).

Complessivamente su AIM Italia nel 2016 si sono quotate 12 società (22 nel 2015), attraverso 11 IPO e 1 business combination, la raccolta di capitali in equity è stata pari a Euro 208 milioni (Euro 278 milioni nel 2015); il dato mediano di raccolta è stato pari a Euro 5,3 milioni, mentre il flottante da IPO si è attestato in media al 24%.

L’incidenza delle società industriali su AIM si è incrementata dalla fine del 2014 e negli ultimi 2 anni si è affermata maggiormente la capacità di AIM Italia di rappresentare l’economia reale italiana anche attraverso le nuove IPO.

In termini di nuove quotazioni il mercato AIM Italia presenta storicamente maggiore dinamicità rispetto all’MTA, anche in relazione al settore industriale, rispetto a una sola quotazione sul listino principale nel 2016 (Technogym, attiva nella produzione e vendita di attrezzature sportive) e uno spin-off (Ferrari).

Lo stimolo del passaggio a Industry 4.0

Tra gli elementi che rendono maggiormente interessante il settore Industria nei confronti degli investitori istituzionali vi è il passaggio all’industria 4.0, che porterà verso una produzione automatizzata, interconnessa e integrata con le tecnologie digitali. Si creeranno business opportunity interessanti: le società industriali si perfezioneranno con le infrastrutture di connettività, come nel caso della manifattura in chiave additiva, della robotica e della stampa 3D.

L’industria tra i settori con le maggiori potenzialità di crescita

«Secondo le analisi dell’Osservatorio IR Top su AIM Italia – commenta Anna Lambiase, fondatore e Amministratore Delegato IR Top, società specializzata nelle Investor Relations per le Small&Mid Cap e Advisory per l’IPO su AIM – l’industria si classifica fra i settori con le maggiori potenzialità di crescita sul mercato delle PMI quotate, anche grazie agli investimenti in innovazione e R&D, una maggiore propensione verso la crescita all’estero e all’elevata specializzazione in nicchie di mercato. Nel I semestre 2016 le società AIM industriali si caratterizzano per buoni fondamentali, con ricavi in crescita (+5%) e un livello di marginalità pari al 9%. Nel 2015, la crescita delle AIM Industriali, pari al +7% in termini di ricavi, ha sovraperformato l’incremento del PIL nazionale (+0,8%), dimostrando l’importanza della quotazione per le aziende che hanno scelto Aim Italia per lo sviluppo dei propri progetti strategici.

Tra gli elementi che rendono maggiormente interessante il settore Industria nei confronti degli investitori istituzionali vi è il passaggio all’industria 4.0, che porterà verso una produzione automatizzata, interconnessa e integrata con le tecnologie digitali.

Per patrimonializzare le PMI industriali, riequilibrando la struttura finanziaria dalle fonti di debito verso l’equity, è necessario incrementare la cultura della quotazione in Borsa nei confronti degli imprenditori come fonte di valore per la crescita. AIM Italia si configura come lo strumento di finanza alternativa per la quotazione: permette alle imprese di accedere in maniera semplificata ai mercati azionari, consentendo di reperire capitali per finanziare i progetti di sviluppo, con un impatto positivo sulla visibilità internazionale, sulla crescita e sulla competitività aziendale».

Per le AIM industriali crescita superiore al PIL

Dall’analisi sui risultati economico finanziari emerge un trend positivo: nel 2015, la crescita delle AIM Industriali in termini di ricavi ha sovraperformato la crescita del PIL nazionale (+0,8%). In particolare, i ricavi medi 2015 si sono attestati a 80 milioni di euro, segnando una variazione del +6,6% in media rispetto al 2014, tendenza positiva confermata anche nel 1 semestre del 2016, con ricavi pari in media a 38 milioni di euro, in crescita del +5,0% rispetto al semestre precedente.

Anche in termini di EBITDA, pari in media a 8,4 milioni nel 2015, le società manifatturiere hanno mostrato una crescita del +7,0%, con EBITDA margin medio pari al 11,7%, sostanzialmente in linea con il primo semestre 2016, che ha registrato un dato medio pari al 9,3%. L’Utile netto nel 2015 è cresciuto del 29,6% rispetto all’anno precedente, con un valore medio pari a 2,6 milioni di euro. Le 11 aziende impiegano circa 6500 dipendenti, con una crescita media degli occupati pari al 12% nel I semestre 2016. A fine 2015 i dipendenti erano 6036, con un incremento medio dell’84% rispetto al 2014.

OSSERVATORIO-IR-TOP-INDUSTRIA-AIM-ITALIA2a

La capitalizzazione media delle società AIM industriali si attesta a 68 milioni di euro ed è superiore alla media del mercato delle PMI quotate (41 milioni di euro). L’andamento positivo in termini di fondamentali viene riflesso anche nella performance dei titoli in borsa. Negli ultimi 9 mesi la performance media dell’indice FTSE AIM Italia è stata positiva e pari al +2,7%, mostrando un trend di miglioramento da inizio 2017. Le società AIM industriali hanno sovraperformato l’indice a nove mesi, registrando una crescita del prezzo azionario pari al +12,5%.

Dall’analisi sui risultati economico finanziari emerge un trend positivo: nel 2015, la crescita delle AIM Industriali in termini di ricavi ha sovraperformato la crescita del PIL nazionale (+0,8%).

A sei mesi hanno registrato una performance media positiva pari al +18%, valore superiore all’indice FTSE AIM Italia (+9,5%). A tre mesi il settore industria su AIM segna il valore più elevato, pari al +30,6%, distaccandosi dall’indice che regista una performance del +10,4%. Anche la performance YTD, pari in media al 22% da inizio anno, sovraperforma il FTSE AIM Italia, che registra una crescita pari al +5,9%.

Propensione alla crescita sui mercati esteri

Le aziende AIM del settore industria si caratterizzano per una forte propensione alla crescita sui mercati esteri, attraverso la costituzione di JV o partnership con operatori locali nei mercati considerati strategici. Hanno, inoltre, rafforzato significativamente la presenza a livello internazionale e in media, nel 1 semestre 2016, hanno realizzato all’estero quote di fatturato pari al 70%. Nel 36% dei casi la percentuale di fatturato estero è superiore all’80%, ad esempio sale all’82% per Modelleria Brambilla, azienda emiliana che produce componentistica di precisione per il settore automotive attraverso tecnologie a processo inorganico nel settore delle fonderie.

Alto tasso d’innovazione

Le società AIM industriali si caratterizzano per la leadership in nicchie di mercato diversificate e per l’elevato tasso di innovazione, grazie al ruolo strategico svolto dall’attività di ricerca e sviluppo, in particolare rivolta ai brevetti industriali.

In particolare, Clabo, azienda marchigiana specializzata nella produzione e commercializzazione di vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie e hotel, ha registrato oltre 20 brevetti sulla tecnologia della conservazione e della catena del freddo.

Giorgio Fedon e Figli, con l’attività continua R&D ha sviluppato nuovi progetti sia nel settore ottico che nella pelletteria; in particolare il brevetto Fedon per i trolley ‘Marco Polo’, un sistema per i frequent flyer.

Anche FOPE ha brevettato un sistema di minuscole molle in oro nascoste tra le maglie per gioielli flessibili (lusso).

Le PMI innovative nel panel industriale

Nel panel industriale compaiono 2 PMI innovative (FOPE ed Energica Motor Company) e ad oggi le PMI Innovative su AIM Italia sono 6. Tra i parametri principali che le PMI innovative devono rispettare vi sono: la sede principale in Italia o in uno dei Paesi UE, meno di 250 fra dipendenti e collaboratori, un fatturato inferiore a 50 milioni di Euro e almeno 2 dei seguenti requisiti: spese in ricerca e sviluppo maggiori o uguali al 3% al maggior valore tra costo e totale della produzione, almeno 1/3 dei dipendenti con laurea magistrale oppure 1/5 di dottorati, dottorandi o laureati con almeno 3 anni di ricerca certificata, almeno un brevetto o privativa industriale.

Le società AIM industriali si caratterizzano per la leadership in nicchie di mercato diversificate e per l’elevato tasso di innovazione, grazie al ruolo strategico svolto dall’attività di ricerca e sviluppo, in particolare rivolta ai brevetti industriali.

Agevolazioni fiscali per l’investimento

La Legge di Stabilità ha introdotto agevolazioni fiscali del 30% per l’investimento in PMI Innovative, sia in relazione ai soggetti passivi IRPEF, per i quali consiste in una detrazione dall’imposta lorda, che ai soggetti passivi IRES, che risulta in una deduzione dal proprio reddito complessivo.

Questa misura rende più interessanti le PMI innovative quotate su AIM Italia nei confronti di Investitori Professionali e Retail che vogliano investire partecipando in fase di IPO o in aumenti di capitale. I titoli AIM Italia, infatti, possono essere inseriti all’interno dei propri portafogli PIR e, qualora, siano PMI Innovative, il beneficio dell’agevolazione fiscale si somma alla detassazione dei rendimenti prevista dal PIR al termine del periodo dei 5 anni. In merito alle agevolazioni fiscali si è in attesa del Decreto Ministeriale attuativo, che dovrebbe rendere l’incentivo fruibile anche retroattivamente per gli investimenti compiuti dopo il varo della norma primaria.

Clabo

Fondata nel 1958 e leader internazionale nel settore degli arredi per la ristorazione, è specializzata nella produzione e commercializzazione di vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie e hotel. Fra i principali clienti annovera Nestlè, Häagen-Dazs, Puro gusto, Venchi, Eataly, campus Apple e i parchi Walt Disney. Con oltre 20 brevetti legati alle tecnologie della conservazione e della “catena del freddo”, Clabo offre una gamma-prodotti di oltre 1.100 modelli caratterizzati da ricercatezza nel design e tecnologia, declinabili in più versioni grazie alle numerose combinazioni fra allestimenti, accessori e colori. La società, che opera sul mercato con i brand Orion, FB e Artic, realizza oltre il 60% del fatturato all’estero in circa 95 paesi ed è presente in USA, Cina e Brasile. Clabo ha una precisa strategia di crescita basata su tre pilastri: l’apertura di nuovi stabilimenti produttivi in Asia e Sud America, l’espansione delle filiali commerciali esistenti e l’apertura di nuove nel Sud Est asiatico, nella penisola arabica e nei principali mercati europei.


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70 di 231 - Modificato il 31/3/2017 14:13
sauzer N° messaggi: 360 - Iscritto da: 05/11/2015
Grazie Giola, per il contributo, sempre impeccabile!!! Speriamo voli a 3 euro entro luglio 2018!Tu come la vedi? Ultimamente si sta muovendo molto!
71 di 231 - 31/3/2017 19:31
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Clabo è Pmi innovativa. Agli azionisti 0,035 euro di dividendo

Clabo ha chiuso il 2016 con 37,3 milioni di euro di valore della produzione; di questi il 54% è stato realizzato all’estero. Grazie all’apporto della nuova società cinese, seppur limitato al solo mese di marzo, Clabo ha registrato un incremento del 20% della raccolta ordini - 12,7 milioni di euro contro i 10,6 dello stesso periodo dell’esercizio precedente - I migliori tassi di crescita si registrano in alcuni tra i principali mercati europei, in medio Oriente ed in Asia. Anche il mercato domestico ha registrato un buon avanzamento degli ordinativi.

La società ha registrato un ebitda di 4,1 milioni e un utile netto di 0,7 milioni. Il CdA proporrà così un dividendo di 0,035 euro per azione, con data stacco 12 luglio. Clabo, che ha chiuso il 2016 con un indebitamento finanziario netto di 16,8 milioni, ha ottenuto, con il supporto IR top, divisione Compliance, in data odierna anche la qualifica di "Pmi innovativa" a riconoscimento della forte propensione all’innovazione tecnologica che caratterizza i prodotti Clabo e l’evoluzione del business.

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72 di 231 - 01/4/2017 15:52
sauzer75 N° messaggi: 136 - Iscritto da: 24/1/2014
Pierluigi Bocchini, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, ha così dichiarato:
“Il 2016 è stato un anno di crescita e di importanti investimenti per il nostro Gruppo. Abbiamo
consolidato la nostra presenza internazionale portando la quota di export prossima al 54% delle
vendite complessive. I buoni risultati di vendita nel resto del mondo ci hanno consentito di
accrescere le vendite nette complessivamente di oltre il 3%, nonostante il perdurare della
debolezza del mercato domestico. Sul fronte degli investimenti, abbiamo iniziato, come previsto dal
piano presentato agli investitori, con l’implementazione del nuovo ERP, SAP, che consentirà uno
sviluppo internazionale più rapido grazie alla possibilità di supportare le società controllate estere in
modo efficiente e controllato. Nei primi mesi del 2017, inoltre, siamo riusciti ad acquisire il
COMUNICATO STAMPA
_______________
principale operatore nel nostro business nel mercato cinese ed asiatico, Easy Best. Questa
importante acquisizione ci permette di accrescere enormemente la nostra quota di mercato in Asia,
che rappresenta il primo mercato al mondo per tassi di crescita. Gli investimenti in nuovi prodotti,
in comunicazione e marketing, nel nuovo sistema informativo e nei conseguenti processi di
riorganizzazione interna, hanno pesato sulla redditività, che già dall’anno in corso tornerà a livelli di
marginalità più elevati e in linea con quelli degli anni passati. Nonostante l’entità degli investimenti
effettuati, l’attenta gestione del circolante ci ha consentito di diminuire la nostra posizione
finanziaria netta di circa un milione. Stiamo dando piena attuazione al piano industriale comunicato
in sede di IPO e riteniamo che a breve anche l’andamento del titolo recupererà su livelli di
quotazione consoni al reale valore del Gruppo”.
73 di 231 - 01/4/2017 16:09
sauzer75 N° messaggi: 136 - Iscritto da: 24/1/2014
Evoluzione prevedibile della gestione
Il Gruppo è attualmente impegnato nell’integrazione del ramo di azienda di Easy Best recentemente
acquisito e dal quale si attende risultati molto positivi in termini di aumento delle vendite e
miglioramento dei margini di prodotto. Inoltre, grazie alla maggior conoscenza del mercato cinese di
fornitura, sono attesi miglioramenti significativi anche nel costo delle materie prime impiegate anche
nelle attività italiane.
Peraltro grazie all’apporto della nuova società cinese, seppur limitato al solo mese di marzo, Clabo ha
registrato un incremento del 20% della raccolta ordini pari a Euro 12,7 milioni rispetto allo stesso
periodo dell’esercizio precedente (Euro 10,6 milioni). A parità di perimetro, la raccolta ordini è pari a
Euro 12,2 milioni con una crescita del 15,2%. I migliori tassi di crescita si registrano in alcuni tra i
principali mercati europei, in medio Oriente ed in Asia. Anche il mercato domestico ha registrato un buon
avanzamento degli ordinativi
Prosegue nel contempo l’attività di R&D con lo sviluppo di nuovi modelli particolarmente innovativi
grazie all’applicazione della domotica e al design che consente di avere una superficie vetrata molto
ampia e unica nel settore. In particolare, durante l’ultima edizione del SIGEP sono stati lanciati due
nuovi modelli: il MiniJobs, naturale integrazione alla gamma già esistente di Jobs, e la nuova gamma di
espositori verticali canalizzabili BLUE, entrambi caratterizzati da un elevato design e efficienza
energetica.
74 di 231 - 04/4/2017 18:10
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Clabo Group, i numeri del 2016. Dividendo 2017 di 0,035 euro

Clabo Group, società quotata all’AIM Italia, ha chiuso il 2016 con ricavi per 37,33 milioni di euro, in aumento del 7% rispetto ai 34,91 milioni (dato proforma) ottenuti nell’esercizio precedente.

La società ha terminato il periodo in esame con un utile netto 720mila euro, in calo rispetto ai 2,85 milioni (sempre dato proforma) contabilizzati nel 2015. A fine 2016 l’indebitamento netto era sceso a 16,8 milioni di euro, dai 17,79 milioni di inizio anno.

Il management di Clabo Group ha proposto la distribuzione del dividendo 2017, relativo all'esercizio 2016, per un ammontare di 0,035 euro per azione; la cedola sarà staccata il 10 luglio e messa in pagamento il 12 luglio.
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75 di 231 - 06/4/2017 15:03
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Clabo, a maggio aggiornamento del piano industriale

Clabo è ormai un'azienda certificata innovativa e il rialzo da inizio anno è intorno al 90 per cento. Di recente la società ha rafforzato la presenza sul mercato asiatico con l'acquisizione da 3,2 milioni di Easy Best, parte cash e parte azioni.

Pierluigi Bocchini, presidente della società, durante l’AIM Investor Day, organizzato da IR Top con il supporto di Borsa Italiana, ha spiegato come il "passo" asiatico" rappresenti un importante atout per la società italiana.

L'aggregato 2016 proforma (Clabo ed Easy Best) indicherebbe 42,6 milioni di ricavi, 4,7 di ebitda e un debt/ebitda di 3,6 volte. L'obiettivo è quindi ora quello di rafforzare la presenza in Asia (che Pwc individua come i mercati a maggiore crescita), ma puntare a fare la stessa cosa nel continente sudamericano.

Ma Clabo nel frattempo continua a investire in innovazione e in efficienza energetica. Entro maggio, poi, la società presenterà l'aggiornamento del nuovo piano industriale, visto che il precedente non includeva l'operazione di M&A.

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76 di 231 - 07/4/2017 10:03
sauzer N° messaggi: 360 - Iscritto da: 05/11/2015
Attendiamo a Maggio per le liete novelle! Intanto adesso e' sospeso per eccesso di rialzo, bene bene benissimo!
77 di 231 - 18/4/2017 16:48
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #75 - 06/Apr/2017 13:03Clabo, a maggio aggiornamento del piano industriale

Clabo è ormai un'azienda certificata innovativa e il rialzo da inizio anno è intorno al 90 per cento. Di recente la società ha rafforzato la presenza sul mercato asiatico con l'acquisizione da 3,2 milioni di Easy Best, parte cash e parte azioni.

Pierluigi Bocchini, presidente della società, durante l’AIM Investor Day, organizzato da IR Top con il supporto di Borsa Italiana, ha spiegato come il "passo" asiatico" rappresenti un importante atout per la società italiana.

L'aggregato 2016 proforma (Clabo ed Easy Best) indicherebbe 42,6 milioni di ricavi, 4,7 di ebitda e un debt/ebitda di 3,6 volte. L'obiettivo è quindi ora quello di rafforzare la presenza in Asia (che Pwc individua come i mercati a maggiore crescita), ma puntare a fare la stessa cosa nel continente sudamericano.

Ma Clabo nel frattempo continua a investire in innovazione e in efficienza energetica. Entro maggio, poi, la società presenterà l'aggiornamento del nuovo piano industriale, visto che il precedente non includeva l'operazione di M&A.

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Nuova nomina Cfo e Ir Manager per Clabo

Paolo Bracceschi, consigliere di amministrazione di Clabo, ricoprirà ad interim il ruolo di Chief Financial Officer e IR Manager. Francesco Merone, attuale Cfo e Ir della società, specializzata nella produzione e commercializzazione di vetrine espositive professionali per gelateria, pasticceria, si è infatti dimesso per motivazioni ed esigenze personali e cesserà dalla carica a partire dal prossimo 30 aprile.

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78 di 231 - Modificato il 29/4/2017 13:58
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #66 - 13/Mar/2017 15:14
Clabo scalda il business con il freddo che piace in Cina

di Laura Magna ♦ «Arriviamo buoni ultimi a Pechino e dintorni», spiga l’ad di Clabo, Pierluigi Bocchini, «per rispondere alla domanda della classe media». Con prodotti personalizzati e a elevato contenuto di tecnologia.

Frigoriferi per il gelato artigianale italiano, che piace sempre più anche alla Cina. Ed è proprio a partire dalla Cina, nell’era dello spauracchio di un hard landing dell’economia, che Clabo scrive l’incipit della sua storia futura. “Andiamo in Cina adesso perché è il momento giusto.

Ovvero il momento in cui c’è un mercato di sbocco per prodotti di qualità e una classe media abbastanza ricca ed evoluta per poterli accogliere”, spiega a industriaitaliana.it Pierluigi Bocchini, l’amministratore delegato dell’azienda anconetana.

La classe media cinese ha iniziato ad apprezzare gli abiti di Valentino e il buon cibo italiano, stimolando la domanda anche della tecnologia che vi sta attorno. E in questo filone si inserisce a buon diritto Clabo, nata nel 2001 come eredità industriale della Orion, unita nel 2002 al gruppo Artic di Montellabate e, nel dicembre 2004, al marchio FB.

“Produciamo banchi per l’esposizione di gelati e pasticceria artigianali, 1.100 modelli declinabili in più versioni. Si tratta di strutture ad alto contenuto di tecnologia perché necessitano di un forte controllo della temperatura interna”, spiega Bocchini.

”Tutto è realizzato a Jesi, dove abbiamo il quartier generale, ma nel corso del 2016 avvieremo, entro l’estate, una seconda unità produttiva a Shanghai e abbiamo invece già un piccolo stabilimento di assemblaggio nel nord della California al servizio del mercato americano e canadese, oltre a una filiale a San Paolo del Brasile”.

La piccola azienda marchigiana serve già 90 Paesi consumatori delle dolcezze artigianali italiane nel mondo: tutta l’Europa, Usa e Canada, Messico, Sud America e i mercati asiatici che sono i più promettenti. L’estero vale il 60% dei ricavi complessivi.”Nel 2015 i ricavi hanno superato i 34 milioni e abbiamo rivisto al rialzo, a 37,5 milioni, quelli del 2016. La crescita è distribuita, ma ci sono mercati crescono di più: direi, oltre all’Oriente, Germania e Regno Unito”, continua il manager.

Futuro a mandorla

“In molti ci rimproveravano di non andare in Cina quando esplodeva, ma quella esplosione era legata allo sviluppo del manifatturiero per export nell’industria di base e largo consumo. Oggi, invece, c’è una classe media importante, il 20-25% della popolazione, e il consumo di cibo occidentale si sta diffondendo.

Per noi adesso è un mercato importante, non lo era quando un cinese viveva con 120 dollari al mese. Oggi lo stipendio medio è sopra i 500 dollari e una larga fetta della popolazione guarda a Ovest e a uno stile di vita e consumi luxury: prima nessuno avrebbe pensato di comprare una pizza, la pasta, il gelato così come una borsa di Chanel”, aggiunge Bocchini.

A qualcuno piace freddo

Il prodotto core di Clabo, che conta per il 40% del giro d’affari dell’azienda, è legato al mondo del gelato artigianale, la cui filiera è tipicamente italiana. “Man mano che la cultura del gelato italiano si sta diffondendo nei Paesi in via di sviluppo, stanno nascendo anche produttori locali di macchine per la conservazione, ciò non toglie che il business sia italiano e l’italianità costituisca un vantaggio competitivo anche per le attrezzature”, continua l’executive.

«Il gelato italiano è un prodotto diverso dall’ice americano o dal gelato sciolto perché viene prodotto nel punto vendita e perché le caratteristiche organolettiche fanno sì che lo producessi in un luogo lontano perderebbe gran parte delle sue qualità.

Un altro vantaggio competitivo che offriamo è che realizziamo prodotti di design: il banco esposizione è l’arredo principale della pasticceria. L’elemento design è importante perché l’acquisto del banco ha le stesse motivazioni all’acquisto che ha il mobile domestico. Ultimo, ma non ultimo il contenuto tecnologico”. La temperatura deve essere mantenuta costante a 14 gradi sotto lo zero per il gelato e per la pasticceria a +4 gradi ma con umidità controllata.

”L’impianto di raffreddamento è molto sofisticato, i vetri sono molto particolari: se ho un ambiente interno a -14 gradi e fuori ce ne sono 30, il vetro deve coibentare e mantenere la sua trasparenza, evitando l’appannamento procurato dalla differenza di temperatura. Non posso mettere un filo elettrico che è esteticamente ingombrante. Usiamo una tecnologia dentro al vetro che lo scalda senza farsi vedere”.

Tutto a casa

La ricerca viene svolta tutta a Jesi con un investimento minimo di un milione di euro all’anno, tipicamente dal 3 al 5% dei ricavi. La concorrenza è praticamente inesistente, almeno in Europa e almeno nel prodotto core, gli altri costruttori emergenti, in Turchia e Cina, si affacciano sul mercato ma non hanno le capacità di personalizzazione e innovazione delle italiane.

”Le caratteristiche dei banchi variano in base alla latitudine: una caratteristica importante è l’ergonomia, l’altezza media cinese è più bassa e a quella dobbiamo adattare i prodotti realizzati per il mercato occidentale. Poi ci sono le abitudini di consumo: la Cina prende quelle europee sul gelato e quelle Usa sulla pasticceria”.

La pasticceria europea ha momenti di consumo limitati nel corso della settimana, con picchi nel week end e tempi morti negli altri giorni e necessita dunque di banchi che abbiano «nel corso della settimana una superficie espositiva minore, simili a banconi di gioielleria, con la parte vetrata del banco più bassa, senza ripiani, con flussi di ventilazione delicati perché panna e crema sono molto presenti. Negli Usa e in Cina, invece, il modello è mass market, con pasticceria per lo più secca o confezionata ed esposta in grande quantità: quindi volumi più ampi, tutti refrigerati, dove non è tanto importante il controllo dell’umidità, quanto invece la possibilità di tenerli accesi per non rovinare la pasticceria per lunghi periodi di tempo.

Design e volumetria sono diversi», conclude il manager. Italianità, design e personalizzazione sono vantaggi competitivi indiscutibili che hanno consentito a Clabo di passare con nonchalance dal laboratorio del gelato mononegozio ai McCaffè. O alle esigenze di nomi come Nestlè, Häagen-Dazs, Puro Gusto, Venchi, Eataly, campus Apple e parchi Walt Disney.

organigramma-clabo.jpg

http://www.industriaitaliana.it



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79 di 231 - 03/5/2017 15:15
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Clabo, Assemblea approva il bilancio e un dividendo di 0,035 euro

L'Assemblea di Clabo ha approvato il bilancio 2016 e deliberato un dividendo di 0,035 euro per azione, con data stacco il 10 luglio. La società marchigiana ha chiuso il 2016 con 37,3 milioni di euro di valore della produzione (di cui il 54% realizzato all’estero) un ebitda di 4,1 milioni e un utile netto di 0,7 milioni. L'Assemblea ha anche rinnovato il CdA eleggendo come consiglieri Pierluigi Bocchini (presidente e ad), Alessandro Bocchini, Paolo Bracceschi, Stefano Marasca e Mario Elio Ravallese. Per dichiarazione degli stessi neo-nominati Amministratori, nessuno di loro detiene partecipazioni azionarie della società al momento della nomina.

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80 di 231 - 10/5/2017 11:04
mylordo N° messaggi: 94 - Iscritto da: 23/11/2015
Notizie su questo titolo che sta facendo scintille?fireworkssparklerfireworks
231 Commenti
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