Brent In Caduta

- Modificato il 16/3/2020 08:37
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
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E' poi un problema?























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121 di 336 - 23/3/2015 12:22
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Le quotazioni dei prodotti petroliferi sono in deciso ribasso, con il Brent che si è spinto sotto quota 55 dollari il barile, dopo che l'Arabia Saudita ha annunciato che valuterà tagli della produzione se altri Paesi non membri dell'Opec si muoveranno in questa direzione.

Anche il rafforzamento del dollaro pesa sui prezzi.

"Lo ripetiamo: è il mercato che decide i prezzi", ha affermato domenica scorsa il ministro del Petrolio saudita, Ali al-Naimi, confermando, per ora, gli attuali livelli di produzione.

Attorno alle 12,15 italiane, il futures sulle consegne di Brent si attesta a 54,77 dollari il barile (-0,55 dollari), dopo aver oscillato fra 54,12 e 55,29 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa perde 0,88 dollari, a 45,69 dollari il barile, dopo aver oscillato tra 45,33 e 46,44 dollari.
122 di 336 - 25/3/2015 12:26
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Il Brent tratta in moderato rialzo sulla scia di un miglioramento della fiducia delle imprese nelle due principali economie della zona euro, relegando in secondo piano i timori di eccesso di offerta petrolifera.

In Germania la fiducia delle imprese a marzo è salita per il quinto mese consecutivo, toccando i massimi da luglio 2014, come emerso dai dati Ifo.

La fiducia delle imprese ha segnato un rafforzamento anche in Francia raggiungendo i livelli più alti da quasi tre anni.

Intorno alle 12,10 il contratto sul Brent per consegna maggio avanza di 15 cent a 55,26 dollari a barile mentre la scadenza analoga del greggio Usa cede 29 cent a quota 47,22.

Secondo i dati Api pubblicati ieri, le scorte di greggio negli Usa nella settimana al 20 marzo sono salite di 4,8 milioni di barili, spingendo il totale delle riserve petrolifere statunitensi a nuovi massimi storici sopra i 450 milioni di barili. Gli investitori attendono adesso le statistiche odierne dell'Eia per vedere se i numeri Api saranno confermati.
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123 di 336 - 26/3/2015 09:16
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Balzo di oltre il 6% per i prezzi del greggio, sospinti dall'avvio di un'operazione militare dell'Arabia Saudita e dei suoi alleati in Yemen, che alimenta i timori di una riduzione dell'offerta, nonostante gli analisti vedano pochi rischi in questo senso.

D'altra parte, l'attacco aereo contro i ribelli Houthi, che hanno cacciato il presidente yemenita dalla capitale Sanaa, potrebbe rendere più insicuri il transito dei carichi petroliferi in Medio Oriente. Intorno alle 9, i futurea sul Brent guadagna circa 3 dollari a 59,47 dollari il barile e i derivati del greggio leggero Usa salgono di 2,91 dollari a quota 52,13 dollari il barile.
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124 di 336 - 27/3/2015 15:22
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
I prezzi del petrolio (analizzato tramite il future sul Crude Oil) stanno evidenziando un tentativo di consolidamento, ma non ancora di solida inversione al rialzo di medio periodo. Il forte ipervenduto ha permesso la costruzione di leggere divergenze rialziste, e su scala settimanale per la prima volta da settembre 2014 l’Rsi si è portato oltre quota 30. Parallelamente, prende sempre più valenza il livello di supporto collocato in area 44-45 dollari. Nuovo short al cedimento di tale soglia, con potenzialità verso il livello psicologico 40 dollari, i minimi del 2009. In chiave rialzista, un segnale finalmente incoraggiante giungerebbe invece oltre 55 dollari. Con possibilità di test verso 58-58,5 dollari.

(MILANO FINANZA)

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125 di 336 - 30/3/2015 11:59
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio in calo mentre l'Iran e le principali potenze mondiali stanno discutendo una possibile intesa sul programma nucleare di Teheran, che potrebbe mettere fine alle sanzioni.

Pesa anche il dollaro forte.

Le parti, che sono a Losanna in Svizzera, hanno tempo fino a domani per raggiungere un accordo.

Funzionari vicini ai colloqui hanno detto che sono stati fatti dei progressi e molti investitori ritengono che si stia preparando un accordo. Intorno alle 11,30 italiane il contratto Brent per consegna maggio cede 38 cent a 56,04 dollari; la scadenza analoga sul greggio Usa arretra di 70 cent a 48,17.
126 di 336 - 01/4/2015 12:57
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Le quotazioni del greggio sono tendenzialmente deboli sulle attese di un accordo dell'ultimo minuto sul programma nucleare dell'Iran, che aumenterebbe i flussi di petrolio iraniano sui mercati mondiali.

I colloqui tra Teheran e sei potenze mondiali per risolvere la disputa sul programma nucleare del paese proseguono oltre la scadenza fissata per ieri. (news) Una fonte della delegazione tedesca ha detto che ancora non c'è un accordo ma un'intesa è possibile se c'è buona volontà da parte di tutti.

Intorno alle 12,35 il contratto sul Brent per consegna maggio si è riportato sopra la parità (+8 cent a 55,19 dollari) dopo essere scivolato fino a 54,70, mentre la scadenza analoga del greggio Usa perde 30 centesimi a quota 47,30.
127 di 336 - 09/4/2015 12:15
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
I futures sul greggio a Londra rimbalzano di oltre il 2% dopo il tonfo di ieri anche se gli analisti ripetono che il sentiment generale è ribassista.

Ieri il record segnato dalle scorte di greggio negli Usa e l'aumento della produzione in Arabia Saudita avevano portato i prezzi a un calo del 6%. I trader dicono ora che i futures sono in ipervenduto ed è comprensibile che ci sia un po' di recupero e un riequilibrio delle posizioni.

"Il Brent è finito nella parte bassa del range tra 55 e 60 dollari ieri e di conseguenza ha virato in positivo", spiega Carsten Fritsch, analista di Commerzbank.

Alle 12,05 il futures Brent guadagna il 2,66% a 57,03 dollari al barile, mentre il derivato Usa sale del 2,50% a 51,68 dollari.
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128 di 336 - 13/4/2015 13:10
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Il greggio conferma l'intonazione positiva con cui ha chiuso la scorsa settimana, con il Brent non lontano dai 59 dollari a barile in un mercato volatile in cui gli operatori scommettono su un rialzo dei prezzi sulla scia del rallentamento dell'attività di perforazione negli Usa.

Intorno alle 12,10 il contratto sul Brent per consegna maggio sale di 80 cent a 58,67 dollari, dopo un massimo sopra quota 59 a 59,54. La scadenza analoga sul greggio Usa guadagna 77 cent a 52,41, dopo essere salito fino a 53,10.

"Il dato sugli impianti di perforazione Usa ha di nuovo portato l'attenzione sull'imminente riduzione della produzione. Il mercato sta scegliendo di non focalizzarsi sull'abbondanza dell'offerta che abbiamo al momento", commenta Ole Hansen, strategist di Saxo Bank.
129 di 336 - 13/4/2015 13:39
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Dopo i dati poco rassicuranti sulla produzione nel mese di marzo,che ha segnato un nuovo rialzo raggiungendo i 10,3 milioni di barili al giorno, contro i 9,64 milioni di febbraio, segnando il livello piu' alto negli ultimi 12 anni; il ministro del petrolio saudita ha tranquillizzato i mercati affermando un possibile taglio nella produzione nel mese di aprile. Questa dichiarazione ha del rassicurante per il settore, che ha visto le quotazioni del petrolio dimezzarsi da fine giugno 2014, e congiuntamente a una possibile attivita' di consolidamento nel settore avviata dall' acquisizione di British Gas da Royal Dutch Shell potrebbe scaturire un effetto domino che potrebbe coinvolgere un po' tutto il settore. Fra le altre ricordiamo la notizia commentata la scorsa settimana circa la dismissione del 11,6% di Repsol da parte di Caixabank e la gia' nota volonta' di cedere la quota del 43% di Eni in Saipem. Riteniamo le quotazioni attuali del Brent e Wti, ritornati sui livelli di inizio anno, un buon punto di ingresso per auspicare una ripresa del settore. Molti operatori, Eni uno fra i tanti, confidano in una ripresa dei prezzi e su di essi hanno stilato i recenti piani industriali.

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130 di 336 - 14/4/2015 12:11
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Le quotazioni dei prodotti petroliferi sono in rialzo, sostenuti dalle attese che la produzione Usa di shale gas abbia registrato la prima flessione mensile da oltre quattro anni e dalle tensioni in Yemen.

Ieri l'Eia ha affermato che la produzione di shale a maggio dovrebbe essere scesa di 45.000 barili al giorno, a 4,98 milioni di barili al giorno. Il boom dello shale gas è stato alla base del tracollo dei prezzi del greggio.

Gli scontri armati in Siria, Iraq e Yemen contribuiscono a sostenere gli acquisti. Per quanto sia un produttore di dimensioni contenute, lo Yemen rappresenta una pedina fondamentale per la stabilità dell'area e la guerra civile in corso coinvolge direttamente l'Arabia Saudita.

Volgendo lo sguardo all'Asia, la Cina a marzo ha esportato 750.000 tonnellate di greggio, massimo dal 2006: si tratta di un segnale che Pechino sta esaurendo la capacità di stoccaggio.

Attorno alle 11,45 italiane, il futures sulle consegne di Brent si attesta a 58,14 dollari il barile (+0,21 dollari), dopo aver oscillato fra 57,76 e 58,61 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa guadagna 0,38 dollari, a 52,29 dollari il barile, dopo aver oscillato tra 51,83 e 52,67 dollari.
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131 di 336 - Modificato il 15/4/2015 11:52
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Il futures Brent è risalito sopra quota 59 dollari al barile a causa delle tensioni in Medio Oriente e ai segnali di un calo della produzione negli Usa, anche se un report dell'agenzia internazionale dell'energia (Iea) indica che l'offerta impiegherà più tempo del previsto a contrarsi.

La produzione di greggio nel Nord Dakota a febbraio è scesa di 15 mila barili al giorno rispetto a gennaio, anche se il numero dei pozzi produttivi ha segnato un massimo storico.

Nello Yemen intanto proseguono gli attacchi aerei contro i ribelli Houthi da parte delle forze saudite.

Alle 11,45 il futures Brent sale dell'1,23% a 59,15 dollari al barile. Il derivato Usa guadagna l'1,22% a 53,92 dollari.
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132 di 336 - 17/4/2015 11:55
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Il greggio scivola sotto quota 64 dollari al barile sulla prospettiva di un incremento delle scorte questa settimana da parte dei membri Opec che ha bilanciato i segnali di un rallentamento della produzione negli Stati Uniti e le tensioni nel Medioriente.

Il greggio è sempre intorno ai massimi del 2015 raggiunti ieri con un rally del 16% ad aprile, sostenuto dal conflitto nello Yemen e dalla prospettiva che i prezzi più bassi stanno iniziando a incrinare la produzione dello shale oil Usa.

Il Brent scadenza giugno cede 75 centesimi a 63,23 dollari al barile dopo il massimo del 2015 ieri a 64,95 dollari. Il greggio Usa scadenza maggio perde 82 centesimi a 55,89 dollari al barile.
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133 di 336 - 17/4/2015 15:49
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Il petrolio tipologia Brent (oggi invariato a 63,80 dollari/barile) si avvia a chiudere la miglior settimana degli ultimi cinque anni con un progresso complessivo superiore al 10%. Si tratta della seconda settimana consecutiva in rialzo.

Dai minimi dell'anno a 45 usd il rimbalzo supera il 40%.

Da inizio anno il progresso è del 10%, dopo il crollo del -48% patito l'anno scorso.

A imprimere la svolta al trend sono due fattori: uno legato alle tensioni geopolitiche in Yemen che coinvolge direttamente l'Arabia Saudita, primo produttore mondiale. Secondo, la crescita inferiore alle attese delle scorte settimanali di petrolio USA che segnala una progressiva riduzione della produzione domestica in seguito alla chiusura di molti impianti di estrazione.

Graficamente, la recente reazione può essere ancora letta come una fase di riequilibrio degli eccessi ribassisti visti a cavallo tra il 2014 e il 2015.

Il Brent ha oscillato per oltre tre anni nell'ampia banda 128/120 - 97/89 usd.

Il cedimento dell'importante area di sostegno ha fornito un potente segnale negativo che ha riportato il Brent sulla trendline rialzista di lungo periodo in corso dal 1999, in area 50 usd, un livello che ha fermato egregiamente il crollo dell'ultimo semestre.

Al rialzo, area 63 usd era il primo importante scoglio la cui violazione completerebbe un modello di bottom in grado di proiettare un target in area 80 usd, dove peraltro passa il 50% di ritracciamento del crollo precedente.

Al rialzo, il primo ostacolo intermedio è in area 72 usd, dove passa il 38% di ritracciamento e la media mobile a 200gg.

Al ribasso sostegni intermedi in area 60 usd, poi in area 52 usd.

(WEBSIM)

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134 di 336 - 20/4/2015 13:10
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Il greggio Brent annulla i rialzi della mattinata sotto i 64 dollari al barile dopo che il ministro del petrolio dell'Arabia Saudita, Ali al-Naimi, ha dichiarato che la produzione di petrolio nel più grande paese esportatore al mondo resterà nel mese di aprile ai livelli record di circa 10 milioni di barili al giorno.

"Ho detto molte volte che saremo sempre lieti di fornire ai nostri clienti ciò che vogliono. Ora vogliono 10 milioni (di barili al giorno)", ha detto a Reuters il ministro saudita a Seul, dove si è recato per partecipare a una riunione del board del gruppo petrolifero statale Saudi Aramco.
Nelle scorse settimane Naimi aveva indicato una produzione di greggio in Arabia Saudita di 10,3 milioni di barili al giorno per il mese di marzo, battendo il precedente record di 10,2 milioni, in quella che viene vista come una mossa difensiva in termini di quote di mercato nei confronti della concorrenza non OPEC, compresi gli Stati Uniti.

E proprio in Usa i dati sulle trivellazioni hanno indicato per la scorsa settimana il diciannovesimo calo settimanale ai minimi dal 2010, contribuendo alla risalita delle quotazioni dai minimi sei anni raggiunti a maggio. Dall'inizio di aprile, i prezzi del petrolio sono cresciuti di circa il 17% sostenuti dalle indiscrezioni di un calo della produzione Usa, ma secondo Morgan Stanley i livelli di produzione di petrolio saudita potrebbero essere più influenti rispetto all'evoluzione dell'attività negli Stati Uniti.

Alle 12,45 italiane, il Brent con scadenza giugno è attorno alla parità a 63,46 dollari al barile dopo il massimo intraday di 64,34 dollari.

Il greggio Usa scadenza maggio è in rialzo di 19 centesimi a 55,93 dollari al barile sotto i massimi intraday di 56,65 dollari.
135 di 336 - 21/4/2015 12:43
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
La guerra civile in Yemen, e il timore che possa destabilizzare tutto il Medio Oriente, mantiene il futures Brent sul greggio intorno ai 63 dollari, non lontano dai massimi del 2015.

Proprio per effetto del conflitto in Yemen il greggio è rimbalzato nell'ultimo mese del 15%. Il paese, infatti, è in una posizione molto importante per il commercio internazionale di greggio essendo vicino ai punti di accesso del Mar Rosso, del Canale di Suez e del golfo del Medio Oriente.

"Le questioni geopolitiche stanno sostenendo il greggio in questo momento", spiega Tamas Varga, analista di Pvm Oil Associates.

Alle 12,25 italiane il futures Brent a Londra cede lo 0,65% a 63,04 dollari al barile.Il derivato Usa perde lo 0,41% a 56,15 dollari.
136 di 336 - 22/4/2015 12:15
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotazioni in calo per il petrolio, con i derivati sul Brent sotto i 62 dollari al barile dopo i dati sulle scorte Api che hanno mostrato un accumulo più pronunciato del previsto delle riserve di greggio Usa. Intorno alle 12 italiane il contratto sul Brent per consegna giugno tratta in calo di 35 cent a 61,73 dollari. La scadenza analoga sul greggio Usa arretra di 38 cent a quota 56,23.

Le statistiche Api pubblicate ieri hanno mostrato un incremento di 5,5 milioni di barili delle scorte di greggio Usa, ben sopra i 2,9 milioni attesi dagli analisti secondo un sondaggio Reuters.

Oggi alle 16,30 italiane sono in agenda i dati dell'Eia.
137 di 336 - 27/4/2015 11:35
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio, Brent tiene intorno a 65 dlr su scontri Yemen

Le quotazioni del greggio sono poco mosse, intorno a quota 65 dollari al barile, sostenute dai segnali che la produzione negli Stati Uniti potrebbe calare e sugli scontri nello Yemen, che potrebbero creare problemi all'offerta dal Medio Oriente.

Il numero di trivellazioni per la ricerca di greggio negli Usa è sceso per 20 settimane consecutive ai minimi dal 2010, secondo i dati di Baker Hughes, alimentando aspettative di un calo della produzione. Attorno alle 11,25, il futures sul Brent cala di 35 centesimi a 64,93 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa perde 19 cent a 56,96 dollari.
138 di 336 - 30/4/2015 13:30
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio Usa ai massimi cinque mesi su indebolimento dollaro

Le quotazioni del greggio Usa hanno toccato i massimi degli ultimi cinque mesi sulla scia della discesa del dollaro ai minimi da febbraio e degli ultimi segnali di un riequilibrio graduale del mercato petrolifero interno americano.

Il dollaro è ai minimi da due mesi rispetto ad un paniere di valute dopo il rally dell'euro e dello yen, con un movimento che rende il petrolio più conveniente per i detentori di altre valute.

"Lunedì l'indice del dollaro ha rotto la media mobile a 60 giorni per la prima volta da luglio ed ora è solamente l'1,1% sopra i livelli di rottura al ribasso della media mobile a 120 giorni", spiega Bjarne Schieldrop, capo analista sulle commodity a SEB.

Il greggio Usa è sostenuto anche dai dati di ieri sul primo calo di scorte in quasi un anno e mezzo presso il terminale di Cushing in Oklahoma.

I livelli delle scorte di greggio Usa hanno mostrato una crescita costante da diversi mesi ma hanno cominciato a stabilizzarsi nelle ultime settimane dopo che la produzione interna ha rallentato mentre la domanda di prodotti raffinati ha raggiunto il picco contribuendo ad equilibrare il mercato.

Intorno alle 13,00 il greggio Usa WTI tratta a 59,12 dollari al barile in rialzo di 55 centesimi dopo avere raggiunto i 59,40 dollari, massimo dal 12 dicembre.

Il contratto sul Brent guadagna 29 centesimi a 66,13 dollari.

Secondo un sondaggio Reuters condotto su 32 analisti le quotazioni medie del Brent nel 2015 saranno intorno ai 60 dollari al barile, in rialzo di 80 centesimi rispetto alle proiezioni del sondaggio del mese scorso.
139 di 336 - 06/5/2015 12:19
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Le quotazioni dei prodotti petroliferi sono in netto rialzo, sui massimi dell'anno, spinte dal calo delle riserve Usa e dai conflitti armati in Medio Oriente.

American Petroleum Institution (Api) ha annunciato chele scorte di Washington sono diminuite per la prima volta quest'anno. Oggi toccherà all'Energy Information Administration pubblicare i dati ufficiali sulle riserve.

Non accenna a placarsi la guerra civile nello Yemen, che coinvolge direttamente l'Arabia Saudita.

In Libia le proteste hanno bloccato i flussi di greggio verso il porto orientale di Zueitina.

Una spinta ai prezzi arriva anche dalla debolezza del dollaro.

In vista del vertice conclusivo del prossimo 30 giugno con i paesi occidentali, la guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha detto che Teheran non siederà al tavolo per parlare di nucleare se minacciata da forze militari.

Attorno alle 12,10, il futures sulle consegne di Brent a giugno si attesta a 69,04 dollari il barile (+1,52 dollari), dopo aver oscillato fra 67,66 e 69,14 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa guadagna 1,54 dollari, a 61,94 dollari il barile, dopo aver oscillato tra 60,62 e 62,05 dollari.
140 di 336 - 08/5/2015 12:45
GIOLA N° messaggi: 30045 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio, Brent in lieve calo nonostante balzo importazioni Cina

Le quotazioni del greggio Brent sono in lieve calo, risentendo delle preoccupazioni per l'eccesso di produzione a livello globale, che mettono in secondo piano i dati che mostrano forti importazioni di greggio da parte della Cina.

Secondo gli analisti il prezzo del Brent è bloccato sotto quota 70 dollari al barile e a questi livelli potrebbe già essere sopravvalutato.

"Il piccolo calo nella produzione Usa di certo non giustifica un balzo del 30-40% dei prezzi" da gennaio, spiega Hans van Cleef, economista specializzato nell'energia presso ABN AMRO. "Il mercato del greggio è ancora molto legato all'entità della produzione e, alla fine, c'è un eccesso".

I prezzi nella prima parte della giornata si erano stabilizzati, aiutati dai buoni dati macro asiatici, e avevano ricevuto una spinta dalla vittoria dei conservatori nelle elezioni britanniche. Ma gli analisti ritengono che gli indicatori tecnici restino deboli.

Attorno alle 12,20 il futures sulle consegne di Brent a giugno cede 8 centesimi a 56,46 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa avanza di 14 cent a 59,08 dollari.
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