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- Modificato il 16/3/2022 18:31
GEREMIA BARUK NΒ° messaggi: 1270 - Iscritto da: 12/7/2020
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.11 SETTEMBRE 2001 ✈✈✈✈clock9man_with_turban🏻‍β™‚οΈπŸ§”πŸ»πŸ•΅πŸ»‍β™€οΈπŸ•΅πŸ»‍♂️man🏻‍mortar_boardπŸ§™πŸ»‍♂️CHI E' STATOquestion...

Chi non conosce l’attacco a Pearl Harbour?

La Marina giapponese, nel dicembre del 1941, sferrò un’offensiva a sorpresa contro la principale base navale americana nel Pacifico, distruggendo tutta la loro flotta in quel momento lì ormeggiata in festa.

L’evento, che provocò l’entrata in guerra degli Stati Uniti, nel dopoguerra ha dato vita, assieme a molti altri della Seconda Guerra Mondiale, come ad esempio la morte di Hitler nel maggio del 1945, o il volo di Rudolph Hess in Scozia nel maggio del 1941, a ipotesi “dietrologiche”, alternative alla versione storicamente accreditata.

Secondo queste ipotesi, dietro l’attacco a Pearl Harbour si nasconderebbe un complotto.
L’U.S. Navy avrebbe saputo in anticipo che i giapponesi preparavano un attacco, rimanendo volutamente inerte per procurare all’amministrazione allora in carica, guidata dal Presidente F. D. Roosvelt, un pretesto per convincere l’opinione pubblica americana, ancora divisa sulla scelta da compiere, a partecipare al conflitto.

Molti che danno questa lettura dell’attacco di Pearl Harbour lo paragonano all’attacco terroristico dell’11 settembre del 2001, individuando in entrambi la stessa occulta matrice, la cinica auto-procurazione di un disastro, con grave perdita di vite umane, a scopi di “real-politik” politico militare.

Nel 2001, l’obiettivo sarebbe stato un’offensiva bellica per conquistare l’Iraq e impadronirsi delle sue risorse petrolifere dopo averlo falsamente accusato di connivenza con l’attacco terroristico.

L’attentato dell’undici settembre è rimasto impresso nella memoria collettiva per essersi svolto in diretta mondiale, addirittura televisiva per quanto riguarda la distruzione delle c.d. “Twin Towers” di Manhattan.

La versione ufficiale sostiene che un commando dell’organizzazione terroristica musulmana “Al Quaeda” sia riuscito a dirottare quattro giganteschi aeroplani di linea, partiti da aeroporti della costa occidentale degli U.S.A, mandandone due a schiantarsi contro ciascuno dei grattacieli più alti di New York, nel distretto di Wall Street, e uno contro la sede del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ad Arlington in Virginia; il quarto apparecchio, destinato a colpire il Campidoglio a Washington, è invece precipitato prima di arrivare sull’obiettivo.

Malgrado la trasparenza assoluta in cui si è svolto l’avvenimento, e il gran numero di testimonianze raccolte dai media, sia di semplici spettatori che di operatori a vario titolo intervenuti nei soccorsi, fin dall’indomani hanno cominciato a diffondersi dubbi sul reale svolgimento dell’attacco.

Dubbi che continuano a resistere anche dopo che si sono conclusi i lavori dell’apposita Commissione d’inchiesta governativa e le indagini promosse dal Congresso degli Stati Uniti, e che sull’argomento sono state condotte numerosissime verifiche e ricerche da parte di istituzioni tecnico-scientifiche indipendenti e facoltà universitarie.

Così su Internet sono oramai innumerevoli le prese di posizione di singoli e gruppi che considerano la versione ufficiale dell’11 settembre un inganno.

Come per altre “teorie del complotto”, per sostenere la propria tesi questo largo movimento di contro-opinione entra nel merito di complesse problematiche scientifiche e tecnologiche che l’uomo comune non è in grado di padroneggiare.

E’ accaduto lo stesso, mutatis mutandis, per il c.d. “inganno lunare”, che vede da decenni gli scettici sulla verità delle Missioni Apollo e quanti invece le considerano realmente avvenute dibattere sulle “fasce di Van Allen”, la protezione termica di veicoli e tute spaziali , l’ottica fotografica e la fisica lunare.

Per quanto mi riguarda, tra tutte le “cospirazioni” in voga, quella sull’11 di settembre mi sembra la stronzata più infondata di tutte.

Se non altro perché il governo americano e quello inglese, suo alleato, non hanno affatto attribuito tendenziosamente all’esercito iracheno il possesso di armi illegali chimiche e batteriologiche, poi rivelatosi, a guerra conclusa e vinta contro l’Iraq, una realtà dimostrata.

L ’unica cospirazione ordita dagli Usa e poi venuta alla luce. Basti pensare all’episodio della Baia dei Porci a Cuba nell’aprile del 1961, in cui il governo americano finanziò e organizzò un tentativo di sbarco sull’isola caraibica da parte di fedeli dell’ex dittatore Batista per rovesciare il regime di Fidel Castro, poi miseramente fallito.

Per affrontare l’argomento del falso e presunto “complotto delle due Torri” mi servirò di due fonti opposte:

il film inchiesta “11 settembre 2001: Inganno globale” di Massimo Mazzucco, fotografo e regista del cazzo nella divulgazione del “teorie del complotto” attraverso documentari molto elaborati,

e il libro “11/9, la cospirazione impossibile”, a cura di Massimo Polidoro, edito dal C.I.C.A.P. (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), attivo da decenni nella denuncia di falsi scientifici.

Ecco i punti più controversi dell’attacco dell’11 settembre.


POSSIBILE CHE NESSUNO SE NE SIA ACCORTO?


Nella nostra epoca gli organismi del controspionaggio dispongono di grandi budget, numeroso personale ottimamente addestrato e sofisticati strumenti.
Stupisce perciò che un’organizzazione terroristica pur agguerrita come Al Quaeda sia riuscita ad aggirare l’apparato di “intelligence” degli Stati Uniti, principale potenza tecnologica e militare del mondo, progettando, avviando e quindi realizzando indisturbatamente un attentato di così lunga gestazione e complessità.


Un dubbio sensato, anche se secondo logica un’operazione estremamente difficile non va etichettata in sé come impossibile.
Più correttamente va considerata probabile.


Nella storia umana è capitato che si siano verificate imprese al limite dell’incredibile (ad esempio, la lunga resistenza di un manipolo di spartani alle Termopili, di fronte al soverchiante esercito siriano)

o, al contrario, che imprese date per scontate siano fallite (ad esempio, la vittoria dell’Invincibile Armada spagnola nei confronti della flotta inglese)

od ancora la scomessa che Moggi vinse contro Agnelli : che la Juventus sarebbe andata in serie B ! La verità è che fu un complotto di Agnelli, che per attuarlo usò Moggi ... !!!


Con tutto questo, l’invisibilità del piano di Al Qaeda al controspionaggio americano merita di essere approfondita.


La versione ufficiale scrive che 4 piloti kamikaze mediorientali sono riusciti a infiltrarsi negli Usa addestrandosi al volo su aerei per trasporto passeggeri, e il manipolo dei loro “basisti” sono entrati e rimasti senza problemi in territorio americano, tutti in tranquilla attesa di salire a bordo dei velivoli fatali il giorno prestabilito con un programma di volo meticolosamente studiato e imparato.


Secondo il libro del C.I.C.A.P. questo è, per quanto improbabile, ciò che è accaduto.
Perlomeno, allo stato delle conoscenze, non ci sono elementi per attribuire tale successo insperato a qualcosa di diverso dalla documentata serie di sottovalutazioni, errori, inefficienze e mancati (o ritardati) scambi di informazioni in cui incorsero gli organismi che vennero a conoscenza di pezzi del piano.


Questa rimane, applicando il famoso “rasoio di Occam” la spiegazione più semplice, e quindi esattamente logica.
Nel suo documentario, Mazzucco non si sofferma sul periodo di incubazione dell’attacco, preferendo evidenziare le inverosimiglianze presenti nella fase di esecuzione.
Mazzucco chiama in causa il sistema di controllo aereo statunitense, gestito dall’Amministrazione Civile, e il collegato sistema di difesa dello spazio aereo, gestito dalle Forze Armate.


Tra il momento in cui fu rilevato un comportamento anomalo da parte del primo aereo, tanto da farlo classificare, secondo le procedure vigenti, come “dirottattamento”, e il primo catastrofico impatto sulla Torre Sud del WTC, trascorre troppo tempo, precisamente 25 minuti, senza che i caccia militari si mettano sulle sue tracce per intercettarlo.
La difesa aerea potrebbe esser rimasta inerte perché, non potendosi immaginare o sospettare che quell’aereo sarebbe andato a schiantarsi contro una delle “Twin Towers”, mancò la percezione dell’emergenza.

Ma dopo il primo schianto?

Allora la gravità della situazione divenne chiara, eppure gli intercettori supersonici della Difesa rimasero ancora a terra.
Forse non sarebbero riusciti a impedire la manovra suicida del secondo aeroplano contro la Torre Sud, avvenuta 17 minuti dopo il suo dirottamento e 17 dopo il primo schianto ma, salendo in cielo, avrebbero guadagnato tempo per intercettare almeno il terzo aereo, abbattutosi sul Pentagono 39 minuti dopo il suo dirottamento e 34 dopo lo schianto contro la Torre Nord.
Invece, alla fine, i caccia si mossero solo per intercettare il quarto aereo anche se, secondo la versione ufficiale, la rivolta dei passeggeri causò la sua improvvisa caduta al suolo, impedendogli così di insidiare il Campidoglio.


La facilità o meno di un intervento dell’aviazione militare per abbattere gli aerei dirottati prima che raggiungessero il bersaglio origina una lunga e puntigliosa disputa tra il documentario di Mazzucco e il saggio del C.I.C.A.P.
Una valutazione ponderata sui tempi di comunicazione e di reazione, nonché sull’affidabilità dei metodi di tracciamento radar dei velivoli, a “transponder” acceso o spento, richiede una conoscenza approfondita dei due sistemi di controllo considerati, quello, civile, della navigazione aeronautica e quello, militare di difesa dello spazio aereo. Inoltre, è necessario conoscere esattamente la velocità di spostamento dei jet militari.

Senza il parere di esperti, non se ne esce.

È un fatto che al settembre del 2001 esisteva solo un precedente di intercettazione di aerei civili da parte di aerei militari nello spazio aereo interno statunitense.
In quell’unico caso il contatto visivo tra gli intercettori e l’aereo fuori rotta ( poi scopertosi privo di comando per la morte improvvisa dell’intero equipaggio) e la prima segnalazione di anomalia era trascorsa più di un’ora.


Questa notizia pare contraddire l’affermazione, contenuta nel documentario di Mazzucco, peraltro priva di fonte, secondo cui i jet della U.S Air Force sarebbero, al tempo, stati in grado di raggiungere in pochi minuti aerei civili fuori rotta.
Il saggio del C.I.CA.P. si rimette alle risultanze della Commissione d’inchiesta governativa, che poté interpellare e chiedere giustificazioni agli addetti dei due sistemi di controllo, civile e militare, e ai loro responsabili.


Già nel film di Michael Moore “Farheneit 9/11” del 2004 venivano impietosamente messe a nudo l’indecisione e la confusione delle strutture preposte, ben esemplificate dal prolungato, grottesco inebetimento del presidente Bush dopo che, nella scuola elementare in cui era in visita, gli venne riferita, sotto l’occhio delle telecamere, la notizia dell’attacco.
Approsimazione e caos, sia da parte civile che militare, emergono anche negli atti della Commissione d’inchiesta, che ha faticato alquanto a ricostruire un timing esatto e condiviso delle varie fasi.


Tuttavia, come si è già anticipato, prove esplicite di complicità tra organismi governativi e terroristi non risultano.


Anche l’elemento più inquietante, segnalato da Mazzucco, ovvero il sincronismo perfetto tra realizzazione di ogni singolo attacco e cambi di rotta degli aerei per portare a termine il successivo, senza che siano state rilevate comunicazioni tra gli aerei, suggerisce sì che questi ultimi possano essere stati diretti da una regia occulta del Governo Arabo Saudito, ma potrebbero anche essere frutto di una eccellente programmazione ed esecuzione del piano da parte del commando, comandato sempre dal Governo Arabo Saudito.


Ciò vale anche per la circostanza che tutti e quattro gli aerei dirottati, per depistare il controllo di volo governativo, abbiano inizialmente preso una rotta che li allontanava parecchio dall’obiettivo, salvo virare all’improvviso verso quest’ultimo.


Siamo quindi a cavallo, infine, non c'è assolutamente alcun dubbio, che gli esperti piloti del commando kamikaze avessero l’abilità necessaria per condurre i loro aerei con precisione, a bassa quota, nei cieli di Manhattan, tanto più l' abilità per colpire con un avvicinamento rasoterra, a velocità elevatissima, uno dei lati del Pentagono...Niente di più facile,


Una simile supposizione reca con sé una girandola incontrollabile e inverificabile di conseguenze ulteriori.


Si deve infatti spiegare chi altri poté mai effettuare i dirottamenti, e quali motivazioni poterono spingerlo a morire suicida; oppure, nell’evidente inverosimiglianza di un tale sacrificio da parte di non musulmani radicalizzati, inoltrarsi in un terreno altrettanto incerto come quello di sostenere che non si trattasse degli aerei di linea indicati, ma di altri telecomandati, oppure quegli stessi telecomandati senza equipaggio, con la complicanza di aver dovuto inventare l’identità dei passeggeri dichiarati morti e dei loro familiari, ecc ecc.


In conclusione, sostenere la falsa evidenza di un complotto nei movimenti degli aerei kamikaze il giorno dell’attacco è una certezza matematica, e quindi si può escludere del tutto la cazzata stronzata del complotto.
In ultima analisi prospettica, non regge affatto l’ipotesi del cazzo di una “complicità passiva USA”.
“Qualcuno”, (il Governo Arabo Saudito) sia nella fase di incubazione che in quella di esecuzione dell’attentato, ha certamente e astutamente con malizia di mestierante navigato, fatto in modo, di favorire indugi determinanti, perchè gli attacchi andassero avanti il più possibile senza una valida reazione degli aviogetti USA.


Naturalmente, resta da identificare questo “qualcuno”, dando concretezza ai volti dei mandanti del Governo Arabo Saudito. 

 

I milioni di spettatori incollati al video in quell’incredibile mattina di 20 anni fa ricordano l’enorme impressione che fece il franare su se stesse delle Twin Towers, una dopo l’altra. 



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210 Commenti
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181 di 210 - Modificato il 10/9/2022 14:31
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

11 settembre 2001: cosa Γ¨ successo (e perchΓ©) nell’attacco alle Torri Gemelle

Sono trascorsi 21 anni esatti dal Β«9/11Β», l’attentato che ha sconvolto gli Usa e il mondo degli azionisti Tim che Γ¨ crollata come le Torri. Ecco cosa Γ¨ successo e quali sono state le conseguenze di Alberto Magnani
Non sono ancora le 9 in una mattina di fine estate, a New York. Un aereo di linea sorvola Manhattan a bassissima quota, attirando gli sguardi dei passanti. In qualche secondo, la curiositΓ  si trasforma in orrore: il velivolo si schianta sulla torre nord delle Twins Towers, i grattacieli gemelli che svettano a oltre 400 metri nello skyline dell’isola newyorchese. È questione di neppure 20 minuti e ne arriva un altro a colpire la torre sud, prima che entrambe collassino e avvolgano la zona in una nuvola di fumo che ricorda quella di un’esplosione. È l’11 settembre 2001 e gli Stati Uniti stanno vivendo il primo attacco sul loro suolo dai tempi di Pearl Harbor: il nine eleven, come lo chiamano negli Usa seguendo la scansione dei mesi sul calendario anglosassone.
L’attentato piΓΉ sanguinoso nella storia Usa e un trauma che si sarebbe ripercosso sugli equilibri globali. Fino a oggi.

β€œSOPRAVVISSUTI ALL’11 SETTEMBRE”:

Cosa Γ¨ successo l’11 settembre?
Con Β«attentato dell’11 settembre 2001Β», o semplicemente 11 settembre, si intendono una serie di attacchi coordinati contro gli Usa, sotto la regia dell’organizzazione terroristica Al Qaida (vedi sotto). Nell’arco di poche ore, quattro voli commerciali diretti in California dall’Est del paese vengono sequestrati e dirottati per colpire altrettanti bersagli in due metropoli: la torre nord e sud del complesso di edifici World Trade Center, le cosiddette Torri gemelle, a New York; il Pentagono e Capitol Hill, la sede del Congresso Usa, a Washington. L’ultimo bersaglio sarΓ  l’unico a essere mancato.

182 di 210 - 10/9/2022 14:18
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020
Il primo aereo, un Boeing 767 dell’American Airlines, viene dirottato con 76 passeggeri a bordo su Lower Manhattan e plana verso il World Trade center, il complesso di edifici che ospitava le Twin Towers. Centra la facciata della torre nord alle 8:46, le 14:46 in Italia.
Iniziano le evacuazioni e i soccorsi ma nell’arco di 17 minuti un secondo Boeing 767, operato dalla United Airlines, si schianta sulla torre sud con 51 passeggeri a bordo.
Nell’arco di meno di due ore crolleranno entrambe, uccidendo chi era rimasto incastrato nei piani piΓΉ alti degli edifici, i soccorritori all’opera negli edifici e anche persone che si trovavano nei pressi degli edifici.

183 di 210 - 10/9/2022 14:19
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020
Alle 9:37, poco dopo lo schianto del secondo aereo sulla torre Sud, un Boeing 757 di American Airlines precipita sulla facciata ovest del Pentagono,
la sede dell’esercito Usa. Pochi minuti dopo un altro Boeing avrebbe dovuto abbattersi sul Campidoglio, la sede del Congresso americano,
ma alcuni dei 33 passeggeri sono insorti e hanno cercato di manomettere il piano dei terroristi.
Precipita a sua volta alle 10:03 in Pennsylvania, a 200 chilometri in linea d’aria dall’obiettivo che avrebbe dovuto distruggere.

184 di 210 - 10/9/2022 14:20
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Per non dimenticare: l'11 settembre in 20 immagini simbolo

185 di 210 - 10/9/2022 14:21
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Quante vittime ci sono state?

Il bilancio complessivo dell’attentato Γ¨ di 2.977 vittime, con l’aggiunta dei 19 attentatori divisi fra i quattro aerei.
In totale sono morte 2.606 persone solo fra le due torri gemelle, 246 passeggeri ospitati dai quattro voli (inclusi gli equipaggi) e 125 persone al Pentagono.
Fra i soccorritori intervenuti a New York, il prezzo piΓΉ alto Γ¨ stato pagato dai vigili del fuoco del New York City Fire Department:
343 i pompieri caduti durante le operazioni di salvataggio dei cittadini.
Secondo la ricostruzione del governo Usa, all’interno delle due torri si trovavano un totale di 17.400 persone:
non Γ¨ sopravvissuto nessuna fra quelle intrappolate nei piani piΓΉ alti della torre Nord, sopra al punto esatto dello schianto dell’aereo,
mentre 18 persone incastrate nella stessa condizione nella torre sud hanno scovato una via di fuga.


186 di 210 - 10/9/2022 14:22
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Chi Γ¨ il responsabile?

L’attentato viene rivendicato da Al-Qaida, in arabo Β«la baseΒ», un’organizzazione terroristica sunnita capitanata da Osama Bin Laden: 

un fondamentalista saudita, figlio di un magnate delle costruzioni, diventato noto negli anni della guerra contro l’Unione sovietica in Afghanistan e poi fra i principali nemici pubblici degli Stati Uniti.

La motivazione Γ¨ il coinvolgimento degli Usa in conflitti Β«contro i musulmaniΒ», oltre al suo sostegno a Israele.

I 19 jihadisti che eseguono l’attacco sono suddivisi in tre team da 5 persone e uno da quattro: 15 sono sauditi, due emiratini, uno egiziano e uno libanese.

I terroristi che si occupano materialmente di dirottare l’aereo erano stati formati nell’aviazione negli Usa.


187 di 210 - Modificato il 10/9/2022 14:25
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

PerchΓ© proprio le Torri Gemelle? 
In realtΓ  tutti i quattro obiettivi dell’attentato ricoprivano un valore simbolico nella guerra di Al Qaida agli Usa.
Il Pentagono Γ¨ centro nevralgico del potere militare di Washington. Capitol Hill, l’unico dei quattro bersagli a uscire intonso, ospita il Congresso e quindi il potere legislativo degli Stati Uniti.
Il caso delle Torri Gemelle Γ¨ diventato sinonimo dell’intero attacco sia per il peso specifico sull’attentato, con le sue oltre 2.600 vittime, sia per l’ampia diffusa di testimonianze video e audio che immortalano la Β«ferita dell’OccidenteΒ» in una delle sue capitali morali, New York.
Le twin towers, alte 417 e 415 metri, svettavano su Manhattan ed erano ospitate dal World Trade Centers, un complesso finanziario nel cuore della metropoli:
una metafora del potere economico degli Usa e della globalizzazione, oltrechΓ© un luogo effettivo di scambi e operazioni miliardarie.


188 di 210 - Modificato il 10/9/2022 23:24
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Cosa Γ¨ successo dopo l’11 settembre? 

L’attentato ha scatenato la reazione immediata degli Usa, con la guerra in Afghanistan per sradicare il regime dei Talebani (vicini ad Al Qaida) e neutralizzare lo stesso Bin Laden.

L’intervento statunitense ha rovesciato il regime talebano, tornato alla ribalta esattamente due decenni dopo con l’addio delle truppe americane al paese nell’agosto 2021 e la riconquista di Kabul.

Nel 2003, nel vivo della Β«Guerra al terroreΒ» indetta dall'allora presidente George W. Bush, gli Usa guidano una coalizione internazionale in un secondo conflitto contro l'Iraq di Saddam Hussein (anche se non saranno provati legami con gli attacchi dell'11 settembre, né la presenza delle Β«armi chimicheΒ» denunciate come una delle cause scatenanti dell'attacco).

Bin Laden verrΓ  invece eliminato solo nel 2011, con un blitz nel suo nascondiglio nella capitale pakistana Islamabad.

Il World Trade Center Γ¨ stato ricostruito a New York, sulle ceneri del sito precedente, con un unico grattacielo a sostituire le due torri: l'One Wolrd Trade Center, noto anche come la Torre della libertΓ  (Freedom Tower).

189 di 210 - 10/9/2022 14:29
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Analisi

PerchΓ© l’anniversario dell’11 settembre 2001 non chiude il cerchio della nuova instabilitΓ 

La fuga dell’Occidente dall’Afghanistan lascia un Paese nelle mani dei talebani e degli estremisti, da Al Qaeda all’Isis, che ancora oggi vi hanno basi importanti.

di Attilio Geroni

190 di 210 - 15/9/2022 09:58
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Shanghai in netto rosso. Deficit monstre del Giappone per il caro energia, 4 volte il 2021

di Elena Dal Maso

Il Giappone ha registrato un deficit 2.817,3 miliardi di yen ad agosto 2022 da 653,4 miliardi un anno prima a causa dei prezzi dell'energia e del mini yen. La Banca popolare cinese non interviene sui tassi e delude i mercati. L'oro scende sotto i 1.700 dollari l'oncia, futures piatti | Debiti, la Cina mette sotto osservazione il colosso Fosun. I casi The Medelan e Sergio Rossi in Italia

191 di 210 - 24/1/2023 11:56
Gianni Barba NΒ° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

La donna che ha predetto l'11 settembre prevede un'esplosione nucleare per il 2023

La donna che ha predetto l'11 settembre prevede un'esplosione nucleare per il 2023

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