Mediaset

- Modificato il 31/8/2012 11:56
petrsalvatore N° messaggi: 916 - Iscritto da: 03/4/2006

Mediaset è la capogruppo del principale Gruppo televisivo privato italiano.

Principali azionisti sono Silvio Berlusconi (35.56%) e Capital Reserch and Managment Company (7.56%). Il flottante è del 54.18%, le altre sono azioni proprie.

Tra gli analisti abbiamo contato 17 comprare o accumulare, 9 mantenere e 6 ridurre o vendere.

L'azione è in fase laterale dal giugno 2001.

Ha un p/e di 16.8 e ha distribuito lo yield è del 5%.

Capitalizza 10461 milioni di euro.

Il consiglio rimane MANTENERE. Ieri quotava 8.856 euro.





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6561 di 8135 - 18/12/2017 15:27
micio79 N° messaggi: 3925 - Iscritto da: 05/10/2014
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64e0f
6562 di 8135 - 18/12/2017 16:55
eliconia N° messaggi: 4074 - Iscritto da: 18/1/2013
Ma che cazzo vendono sti caimani
6563 di 8135 - 21/12/2017 15:18
6oliver N° messaggi: 1209 - Iscritto da: 08/4/2017
Ocio che parte
6564 di 8135 - 25/12/2017 12:26
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Contenuti Mediaset a Tim. La posta si alza a 460 milioni

di Antonella Olivieri

L’udienza al Tribunale di Milano, per la lite Mediaset-Vivendi, è stata rinviata dal giudice Vincenzo Perozziello al 27 febbraio. Come previsto, dato che erano le parti a volerlo per avere più tempo e cercare di chiudere la mediazione in corso. Se per fine febbraio non sarà stato raggiunto un accordo extra-giudiziale inizierà il dibattimento nel merito che, nello specifico, riguarda il contratto firmato l’8 aprile del 2016 che prevedeva il passaggio di Mediaset Premium sotto le insegne francesi e uno scambio azionario tra i due gruppi, con l’assunzione reciproca di una partecipazione del 3,5%. Contratto che a fine luglio dell’anno scorso Vivendi non ha più voluto onorare. Il “pretesto tecnico” del rinvio è stata però l’istanza di riunificazione presentata da Fininvest delle due diverse cause promosse da Mediaset e dalla holding azionista nei confronti di Vivendi, istanza che verrà appunto discussa nell’udienza fissata il 27 febbraio, salvo che si raggiunga prima un accordo.

Mediaset, la prima a muoversi, aveva chiesto «l’esecuzione coattiva» del contratto su Premium e il risarcimento dei danni subiti «pari a 50 milioni per ogni mese di ritardo nell'adempimento» a partire dal 25 luglio 2016, con un danno complessivo comunque «non inferiore a un miliardo e mezzo di euro». Fininvest, a sua volta, ha chiesto «il risarcimento dei gravi danni» che «ammontano a una cifra non inferiore a 570 milioni di euro, correlati fra l'altro alla diminuzione di valore delle azioni Mediaset in conseguenza dell'accaduto, al mancato apprezzamento delle stesse ove si fosse dato corso all'esecuzione del contratto, nonchè all'evidentissimo danno di immagine». Successivamente, nel giugno 2017, è stata presentata un’ulteriore rivendicazione da parte del gruppo di Cologno Monzese nei confronti di Vivendi. In questo caso i legali hanno chiesto al Tribunale di «ordinare a Vivendi la dismissione della partecipazione in Mediaset (superiore al 10%) da effettuarsi secondo modalità e tempi non elusivi della pronuncia e tali da non alterare il corso di Borsa del titolo, fissando la somma di denaro dovuta dalla stessa Vivendi per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione della condanna».

Anche se i tempi sono ormai maturi per trovare un accordo - e il fatto che Vivendi non si sia presentata, neanche per interposta persona, all’assemblea Mediaset che venerdì ha blindato il consiglio, depone a favore - non è questione così semplice quando si devono definire i dettagli. Il tavolo passa dal contratto per l’acquisto dei contenuti che Telecom - “controllata di fatto” da Vivendi, secondo la Consob - sta cercando di preparare in modo condiviso, per essere pronto alla firma subito dopo l’eventuale pace tra la media company che fapo a Vincent Bolloré e il gruppo televisivo controllato dalla famiglia Berlusconi.

A quanto risulta, l’importo d’acquisto dei contenuti Mediaset da parte di Tim è lievitato a 460 milioni (senza il calcio, che è a parte), includendo anche un diritto di “first look” su contenuti non opzionati in prima battuta. Importo che sarebbe da spalmare su sei anni di durata. Qui però ci sarebbe già una prima questione da risolvere, perchè l’acquirente sarebbe Tim che poi girerebbe i contenuti alla joint venture con Vivendi (partner al 40%), che però, per cercare di superare le forche caudine dei rapporti con parti corrrelate di maggior rilevanza e la relativa contestazione del collegio sindacale, ha dimezzato formalmente l’impegno a tre anni. Dopodichè, altro nodo riguarda l’ingresso, con il 20%, di Mediaset nella joint venture con Tim e Vivendi, voluto dai francesi per rivestire l’accordo “riparatorio” dell’aurea di un’alleanza industriale, ma corredato di una cautelativa way-out a favore di Mediaset.

L’ostacolo, in un terreno minato da un intrinseco conflitto d’interessi (come hanno sottolineato i due consiglieri di minoranza, Lucia Calvosa e Francesca Cornelli, nella dissenting opinion finita gli atti di Tim), potrebbe rivelarsi la reazione di Sky, verso la quale Tim ha avviato una causa, pur non avendo rispettato i minimi garantiti del contratto quinquennale firmato nel 2015, causa che non sta andando nella direzione auspicata dalla compagnia telefonica. L’emittente guidata da Andrea Zappia non ha ricevuto alcuna offerta formale e da un paio di settimane non risulta avere avuto altri contatti con il gruppo di tlc, ma, secondo le voci, Telecom starebbe considerando anche la possbilità di mettere sul piatto una cifra dell’ordine di 300 milioni per l’acquisto di altri contenuti e chiuderla lì. Poi toccherebbe a Telecom far tornare i conti.

66g5p
http://www.ilsole24ore.com
6565 di 8135 - 04/1/2018 09:25
ENZOMASSIMI N° messaggi: 774 - Iscritto da: 28/2/2012
Segnalo Titolo Biancamano molto manipolato Oggi pronto ad esplodere ha rotto una resistenza ed è pronto a fare i massimi di sempre
6566 di 8135 - 05/1/2018 09:15
ENZOMASSIMI N° messaggi: 774 - Iscritto da: 28/2/2012
Astaldi, nuovo contratto EUR73,0 milioni per ospedale Monopoli-Fasano .....titolo che vola
6567 di 8135 - 12/1/2018 07:36
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
Quotando: rampani - Post #6555 - 24/Nov/2017 07:10Vendele a 3,17...

spT7r792


ahahah dovele scendele...
6568 di 8135 - 22/1/2018 11:46
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Goldman mette le ali a Mediaset

Gli analisti stimano un ebit di 263 milioni nel 2020 grazie alla politica di risparmi. Si valutano le potenzialità dell'accordo con Telecom e Vivendi. Buona la raccolta pubblicitaria di dicembre. Sale anche gennaio

di Andrea Montanari

Inizio di settimana brillante per Mediaset . Le azioni del network televisivo risultano tra le migliori del listino principale. A mettere le ali al gruppo di Cologno Monzese è un report di Goldman Sachs che ha promosso il titolo da neutral a buy, inserendolo tra l'altro nella propria Conviction List con un target price rialzato da 3,75 a 4,5 euro.

Per gli analisti, come riferito dall'agenzia stampa MF-Dow Jones, quella del Biscione "è la storia più interessante e sottovalutata" tra i broadcaster europei. Il focus principale dei broker è stato sui margini attesi per il piano al 2020. "Stimiamo un ebit a 263 milioni per il 2020, che include i pieni benefici dei risparmi sui costi e metà della crescita dei ricavi indicata dalla società, in quanto ci aspettiamo che il mercato pubblicitario italiano resti debole, anche pur se i recenti trend di quota pubblicitaria sono stati incoraggianti", sostengono gli analisti di Goldman Sachs, per i quali c'è un "rinnovato focus sulla redditività" e "un outlook competitivo in miglioramento". Sull'andamento del titolo Mediaset , inoltre, secondo gli analisti possono impattare "il potenziale accordo sui contenuti con Telecom Italia", che vale fino a 0,3 euro per azione, "e un eventuale accordo con Vivendi ". Goldman non vede rischi legati alle elezioni.

Ma è possibile che sull'andamento positivo di borsa del titolo del Biscione influiscano anche le stime per la raccolta pubblicitaria di fine anno. Dopo una chiusura a -1,5% del periodo gennaio-novembre (raccolta a 1,928 miliardi), secondo indiscrezioni raccolte da milanofinanza.it, pare che a dicembre gli investimenti in spot sui canali Mediaset siano cresciuti in maniera sensibile, "high single digit", dice una fonte di mercato. L'ipotesi più accreditata è che l'upside nel singolo ultimo mese del 2017 sia stato nell'intorno del 4-5%, un bel balzo rispetto ai mesi precedenti. E dalle prime indicazioni che arrivano dai centri media anche il 2018 pare sia iniziato bene: gennaio, mese tipicamente poco indicativo, ha mostrato un andamento positivo.

Sul futuro di Mediaset restano comunque due incognite che ruotano entrambe sul ruolo di Vivendi , azionista al 28,8% e socio di riferimento di Telecom (23,9%). Lo stop al primo progetto di joint venture tra Tim Vision e Canal+ (la pay tv controllata dal gruppo francese) e il suo ripensamento stanno infatti rallentando i tempi di una possibile definizione con la tv guidata da Pier Silvio Berlusconi per l'acquisto di diritti tv (calcio, serie tv e cinema) per un ammontare stimato dagli analisti di 460 milioni. In questo senso, proprio oggi e domani i vertici dell'incumbent telefonico sono a Parigi per fare il punto della situazione con Vincent Bolloré e Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi .

Contestestualmente, la società d'Oltralpe ha chiesto il rinvio al prossimo 4 luglio dell'udienza che era in calendario per il 27 febbraio di fronte a Tar. Ricorso presentato in merito alla decisione di Agcom, che impone a Vivendi di ridurre la propria quota in Mediaset dal 28,85al 10%. Il Biscione, dopo che la controparte non ha dato seguito all'accordo vincolante per l'acquisto della pay tv Premium, ha fatto causa ai francesi arrivando a chiedere fino a 3 miliardi di risarcimento danni. Ovviamente la cifra è talmente alta che Bolloré sta cercando da tempo di mediare con i Berlusconi per arrivare a una transazione. Ma finora nulla è stato fatto in questo senso e una vera e propria offerta da parte dei francesi non è mai arrivata sul tavolo dei vertici del network di Cologno Monzese, anche se i legali di parte da mesi stanno cercando di mettere a punto un documento d'intesa.

Ovviamente sia gli analisti sia gli esperti del settore sostengono che l'unica soluzione possibile sia il matrimonio tra Vivendi e Mediaset anche per fa fronte alle sfide che arrivano da Oltreoceano: non solo lo spauracchio dell'OTT Netflix (oltre alla Apple Tv, ad Amazon e Google-Youtube o Facebook ), ma anche il nascente polo crossmediale Disney-21st Century Fox che si completerà nel corso del 2018 e che avrà un impatto diretto sulle strategie di Sky Plc, il primo operatore televisivo a pagamento in Europa. E quindi, a cascata, anche su Sky Italia.

6eoi0
https://www.milanofinanza.it
6569 di 8135 - 25/1/2018 17:04
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Morgan Stanley, ecco le possibili prede in Italia della nuova stagione di M&A

Secondo Morgan Stanley ci sono le condizioni macro e micro economiche affinché l'attività di M&A abbia un nuovo impulso. In Italia nel mirino potrebbero finire Saipem, Banco Bpm, Mps e Mediaset

di Roberta Castellarin

L'opa di Richemont da 2,7 miliardi su Ynap ha riaperto la stagione dell'M&A a Piazza Affari. Ma presto potrebbero seguire nuovi deal sia in Italia sia in Europa. Secondo Morgan Stanley ci sono le condizioni macro e micro economiche affinché l'attività di M&A abbia un nuovo impulso. Crescita economica e tassi ancora contenuti, associati a una liquidità elevata nelle casse di molte big company, creano le condizioni per nuove ipo in arrivo nei prossimi 12 mesi negli Usa e in Europa. In Italia nel mirino potrebbero finire Saipem (tratta a 4,14 ossia un +0,58%), Banco Bpm (tratta a 3,07 con un +1,65%), Mps (scambiata a 3,93, ossia un +0,87%) e Mediaset (passa di mano a 3,25 euro in contrazione dello 0,37%).

Secondo Morgan Stanley, infatti, il rallentamento dell'attività di M&A che si è registrato negli Stati Uniti nel 2017 e il numero delle operazioni contate in Europa, al di sotto della media storica, stonano in un contesto positivo dal punto di vista sia macro economico sia degli utili delle imprese. E proprio la riforma fiscale americana potrebbe dare una scossa alla situazione.

Gli esperti di Morgan Stanley infatti sottolineano che "Dal punto di vista macro la crescita economica si è rafforzata, i mercati azionari sono stati forti e i rendimenti dei bond a lungo termine restano bassi, tutte condizioni che dovrebbero essere da impulso per l'M&A. Dall'altro lato i conti delle aziende hanno molta cassa, quindi non avrebbero problema a finanziare le operazioni". Cosa ha fatto sì che, invece, nell'ultimo trimestre del 2017 l'attività di M&A sia scesa negli Usa, con solo un 2,5% delle società oggetto di opa, contro un 5,2% del 2016 e una media storica del 3%? Secondo gli analisti di Morgan Stanley le valutazioni elevate legate all'incertezza su cosa avrebbe comportato la riforma fiscale sono state le ragioni del rallentamento. Ma ora, a riforma approvata, la situazione potrebbe cambiare.

Per questa ragione Morgan Stanley ha aggiornato la lista delle potenzali prede tra le big company quotate negli Stati Uniti e in Europa. Il modello quantitativo usato dall'investment bank individua le società che hanno una buona probabilità di essere oggetto di acquisto nei prossimi 12 mesi in base ai fondamentali dell'azione, al settore e al Paese in cui opera.

Negli Stati Uniti ci sono nomi quali Domino's pizza, Mattel Urban Outfitters tra i consumi discrezionali e Transocean, Weatherford nell'energia. Numerosi anche i nomi del settore farmaceutico, come Allergan, Boston scientific, Alexio Pharmaceutical, Iqvia holding e Waters.

Tra le società europee, dove la lista riguarda le società con una capitalizzazione superiore ai 4 miliardi di dollari, in Gran Bretagna ci sono Centrica, United utilities group e Severn tra le utilities, Pearson, Just eat e Merlin entertainment tra i titoli legati al consumo, mentre tra i finanziari c'è Metro bank. Casino in Francia, Subsea 7 in Norvegia e Acciona, Gestam Automocion e Acerinox in Spagna .

Ma la più ricca di opportunità tra le borse europee sembra Piazza Affari con quattro nomi tra le potenziali prede: Banco Bpm , Mps , Mediaset e Saipem .

https://www.milanofinanza.it


6fyl2
6570 di 8135 - 31/1/2018 09:50
tommy05 N° messaggi: 1695 - Iscritto da: 17/8/2009
le aspetto a 3,19 poi dopo il 5 febbraio si vedrà
6571 di 8135 - Modificato il 31/1/2018 20:20
zibo57 N° messaggi: 4666 - Iscritto da: 24/3/2007

Mediaset, de Puyfontaine: "positivo su possibile accordo contenzioso Premium" 31-01-2018 19:30 TELEBORSA

https://it.reuters.com/article/foreignNews/idITL8N...

6572 di 8135 - 01/2/2018 09:09
tommy05 N° messaggi: 1695 - Iscritto da: 17/8/2009
potrebbe essere l'inizio di una svolta nuova
6573 di 8135 - 01/2/2018 18:04
tommy05 N° messaggi: 1695 - Iscritto da: 17/8/2009
andrà ancora più bassa ormai è un gioco che si ripete
6574 di 8135 - 02/2/2018 11:52
tommy05 N° messaggi: 1695 - Iscritto da: 17/8/2009
visto come è scesa e non si ferma
6575 di 8135 - 04/2/2018 08:03
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Mediaset, dai Mondiali in Russia attesi ricavi per 115 milioni

Mediaset ha messo sul piatto 78 milioni per aggiudicarsi, in esclusiva, i diritti dei Mondiali 2018 che si disputeranno in Russia da metà giugno a metà luglio e punta ad incassare almeno 115 milioni dalla raccolta pubblicitaria.

Lo riporta il quotidiano finanziario MF, secondo cui l’obiettivo del numero uno del Biscione, Pier Silvio Berluscon,i e dell’amministratore delegato di Publitalia, Stefano Sala, è arrivare a un target di raccolta complessivo fino a un massimo di 115 milioni, il 47% in più di quanto investito per la più importante manifestazione calcistica e sportivo al mondo che sarà trasmessa in chiaro e sul web.

Secondo MF l’obiettivo è da considerarsi ambizioso, visto che mancherà la nazionale italiana, ovvero il fattore di maggior richiamo per l’evento internazionale. Non per nulla – sottolinea il quotidiano – nei mesi scorsi, era stato il presidente di Utenti Pubblicitari Associati (Upa), Lorenzo Sassoli de Bianchi, a sostenere che l’assenza degli Azzurri avrà un impatto negativo stimato in 100 milioni (approdo in finale compreso) di investimenti in advertising sulla spesa complessiva delle aziende in comunicazione e pubblicità.

Ma nonostante l’assenza dell’Italia, Mediaset conta di fare il pieno di ascolti e di advertising contando sul fatto che da metà giugno i palinsesti delle tv generaliste sono già in modalità estiva e quindi meno aggressivi e magari aggiungendo, oltre alla proposta televisiva, quella radiofonica. Va però detto che le condizioni generali del mercato in Italia non sono al momento le migliori: a fine novembre gli investimenti totali in pubblicità ammontavano (fonte Nielsen) a 5,63 miliardi, -2.6% rispetto al periodo gennaio-novembre 2016.

Il mezzo televisivo, che continua comunque a rappresentare il 60% dell’intera spesa, ha lasciato sul terreno nello stesso periodo il 2,2%. Mediaset, dal canto suo, secondo le stime di mercato, a fine novembre aveva raccolto 1,93 miliardi (-1,5%). Mentre nel mese di dicembre la crescita dovrebbe essere stata del 3-5%.

Ma il vero tema ancora tutto da capire è l’inizio del 2018, visto che il 4 marzo ci sono le elezioni politiche che storicamente hanno un impatto negativo sulla raccolta pubblicitaria: le imprese attendono l’esito delle consultazioni prima di definire i propri budget. Così almeno per il primo quadrimestre di quest’anno la spesa in advertising potrebbe rallentare, salvo poi riprendere eventualmente proprio con l’inizio dei Mondiali.

Anche se al momento non ci sono proiezioni definitive e stime precise sul buon esito dell’evento, che tipicamente comunque chiama a raccolta un rilevante bacino di telespettatori.

6j1kj
http://www.calcioefinanza.it/
6576 di 8135 - 05/2/2018 09:03
peppedj N° messaggi: 16163 - Iscritto da: 27/9/2007
Xche scende
6577 di 8135 - 05/2/2018 09:17
tommy05 N° messaggi: 1695 - Iscritto da: 17/8/2009
la storia si ripete SPERIAMO Scende e poi come nel passato risalita????
6578 di 8135 - 05/2/2018 12:53
peppedj N° messaggi: 16163 - Iscritto da: 27/9/2007
Speriamo bene dai
6579 di 8135 - Modificato il 05/2/2018 12:59
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
MELLUSS...

6580 di 8135 - 05/2/2018 12:58
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
NON KOMPLALEEEE...





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