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La prossima grande crisi sarà nel 2027. Lo dicono i 3 cicli dell’economia

di Maximilian Cellino

5 aprile 2019

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3' di lettura

«La prossima grande crisi finanziaria? Non sarà prima del 2027». I segnali di rallentamento della crescita globale, il braccio di ferro Cina-Usa sui dazi commerciali, le incertezze politiche dell’Eurozona e la mina Brexit tengono sulle spine gli economisti (un po’ meno, di questi tempi, gli investitori), ma non sono evidentemente in grado di creare un corto circuito simile a quello visto nel 2008-2009. A sostenerlo è Simon Ward, economic adviser di Janus Henderson, che basa la propria analisi sullo studio dei tre grandi cicli dell’economia: quello delle scorte industriali, quello degli investimenti delle imprese e quello del settore immobiliare.

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I tre cicli da considerare
La durata di queste fasi economiche è infatti differente: relativamente più breve quella delle scorte (ciclo di Kitchin, 3-5 anni), di media durata quella degli investimenti (ciclo di Juglar, 7-11 anni) e decisamente lunga quello immobiliare (ciclo di Kuznets, 15-25 anni). Ed è soltanto quando il rallentamento è sincronizzato che si verificano le crisi finanziarie più profonde: così è avvenuto per esempio nel 1990-91 e ovviamente nel 2008-2009, quando le conseguenze sono state in effetti piuttosto disastrose. La prossima coincidenza si potrebbe appunto verificare nel 2027 e nel frattempo, secondo Ward, potremo assistere «soltanto» a rallentamenti dei cicli delle scorte e degli investimenti , magari anche recessioni localizzate, ma certo niente di paragonabile agli sconvolgimenti post-Lehman.

I dati in nostro possesso fino a questo momento non sono così negativi da rendere la recessione lo scenario centrale

Una frenata di questo tipo è in effetti già in atto, visto che nel 2019 si chiudono appunto simultaneamente i cicli di scorte e investimenti, ma non è detto che questa dinamica sia destinata per forza a sfociare in una recessione, anche in Europa. «L’attuale frenata sarà sicuramente più marcata rispetto a quella sperimentata nel 2012 e nel 2016 e potrebbe trasformarsi in recessione -avverte infatti Ward - ma i dati in nostro possesso fino a questo momento non sono così negativi da rendere questo lo scenario centrale: sarà probabilmente necessario un ulteriore shock esterno, come per esempio una escalation della guerra commerciale fra Usa e Cina o una Brexit senza accordo, per renderla inevitabile».

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La Bce e i suoi errori (passati)
In più, parlando di Eurozona, occorre considerare anche i possibili interventi della Banca centrale europea, che se da una parte ha forse le armi già piuttosto spuntate, dall’altra però ha secondo l’economista di Janus Henderson se non altro evitato di ripetere gli errori del 2008 e del 2011 «quando in maniera poco lungimirante effettuò una stretta sui tassi nel momento in cui il rallentamento era già in atto». Più delicata appare invece la situazione della Gran Bretagna, che deve ovviamente fare i conti con l’incognita Brexit e con le conseguenze di un’eventuale uscita «disordinata» dall’Unione europea. Mentre negli Stati Uniti l’inversione della curva dei tassi dei titoli di Stato non è stavolta necessariamente un segnale affidabile di una futura recessione «perché - spiega Ward - la frenata è stavolta collegata principalmente a fattori esterni e potrebbe per esempio essere legata alla Cina».

Allora vendi Nexi e compra Tim che godi il doppio

Se vuoi davvero sperimentare il brivido del mercato azionario, segui questo consiglio dottor Peppino:

Vendi e poi compra Tim! È una strategia che può sembrare controintuitiva, ma in realtà è intrisa di saggezza finanziaria.

Quando vendi, realizzi i tuoi profitti e ti liberi di qualsiasi attaccamento emotivo alle tue azioni.

Poi, con un occhio attento ai movimenti del mercato, puoi riacquistare le azioni quando il prezzo è più basso, massimizzando così i tuoi guadagni.

Questa tattica non solo ti permette di godere dei frutti del tuo investimento, ma ti insegna anche la disciplina e la pazienza,

due qualità indispensabili per qualsiasi investitore che voglia avere successo nel lungo termine.
Quindi ricorda, se vuoi godere, vendi e poi compra Tim!

Ci credi ancora in Nèxi🥸?

L'idea che Nèxi possa ancora essere un concetto in cui credere è affascinante. In un mondo costantemente in cambiamento, dove le certezze sono poche e la tecnologia avanza a passi da gigante, ci si potrebbe chiedere se ci sia ancora spazio per credenze antiche e misteriose come quella di Nèxi.

Tuttavia, è proprio in questi momenti di transizione e incertezza che si può trovare conforto nel ritorno alle origini, alla ricerca di qualcosa di più grande di noi stessi che possa dare un senso alla nostra esistenza.

Credere in Nèxi potrebbe non essere una mera superstizione, ma un modo per riconnettersi con la parte più profonda e autentica del nostro essere, un ponte verso l'inconoscibile che ci invita a riflettere sul nostro posto nell'universo.

Dai spacca tutto dai...sù,,,Forza, distruggi tutto... dai."

Ciao amici Peppini !!

Spero che questa email vi trovi tutti in ottima forma e pieni di energia!

Oggi è il giorno in cui dimostriamo di cosa siamo capaci. Dai spacca tutto dai... sù, Forza, distruggi tutto... dai.

È il momento di mettere in campo tutta la nostra passione e il nostro impegno per raggiungere un risultato straordinario.

Ricordatevi, ogni sfida che affrontiamo è un'opportunità per crescere e migliorare.

Non ci sono limiti a ciò che possiamo realizzare se lavoriamo insieme con determinazione e grinta. Dai spacca tutto dai... sù, Forza, distruggi tutto... dai.

So che ognuno di voi ha lavorato sodo per arrivare fin qui e non vedo l'ora di vedere tutti i vostri sforzi trasformarsi in successo.

Non importa quanto sia difficile l'obiettivo, con la nostra squadra possiamo superare ogni ostacolo.

Quindi, carichiamoci a mille e diamo il massimo! Dai spacca tutto dai... sù, Forza, distruggi tutto... dai.

È il momento di brillare e mostrare al mondo intero la potenza del nostro team.

Un grande in bocca al lupo a tutti voi ! Dai spacca tutto dai... sù, Forza, distruggi tutto... dai.

Cordiali saluti,

[Dottor Gianni Top Barba Trader]

È sempre più crisi ma si vede la luce

Cari lettori, oggi voglio condividere con voi una riflessione che mi sta particolarmente a cuore. In questi tempi difficili, dove la crisi sembra essere la nostra compagna costante, è facile lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dalla paura. Ma non dobbiamo dimenticare che, anche nelle notti più buie, esiste sempre una luce che ci guida verso l'alba.

È vero, siamo immersi in una crisi che tocca ogni aspetto della nostra vita quotidiana. L'economia vacilla, il lavoro scarseggia e le incertezze sul futuro ci tengono svegli la notte. Tuttavia, non è questo il momento di arrendersi. Al contrario, è proprio ora che dobbiamo raccogliere tutte le nostre forze e guardare avanti con determinazione.

La luce che si intravede all'orizzonte non è un miraggio, ma il risultato di piccoli passi compiuti da ognuno di noi. Ogni gesto di gentilezza, ogni parola di incoraggiamento, ogni azione positiva contribuisce a costruire un domani migliore. Non sottovalutiamo il potere che risiede nelle nostre mani.

Ricordiamoci che la storia ci insegna come, anche dopo i periodi più bui, l'umanità ha sempre trovato la strada per risorgere. Questa crisi non sarà diversa. Ci vorrà tempo, pazienza e molto lavoro, ma insieme possiamo superarla e uscirne più forti di prima.

Quindi, cari amici, non perdiamo la speranza. Continuiamo a lottare e a credere in un futuro luminoso. Perché è sempre più crisi ma si vede la luce, e quella luce siamo noi.

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Nexi: Gic, fondo sovrano di Singapore, vende la sua quota del 2,5% a un prezzo a sconto del 3,9%. Titolo sui minimi da novembre 2023

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Gic, fondo sovrano di Singapore, vende con un ABB, attraverso Morgan Stanley, la sua quota del 2,50% nella società di pagamenti a un prezzo di 5,83 euro per azione. AlphaValue taglia il target price, ma conferma buy

Il titolo Nexi scivola sui minimi da novembre 2023 a quota 5,82 euro con Gic, fondo sovrano di Singapore, che ha venduto, attraverso Morgan Stanley, la sua quota del 2,50% nella società di pagamenti a un prezzo di 5,83 euro per azione. Lo sconto rispetto al prezzo di chiusura della seduta precedente è pari al 3,92%. Ora l’azione arretra del 2,47% a 5,918 euro.

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Nexi S.p.A. è una società di tecnologia finanziaria, specializzata nel settore delle tecnologie di pagamento offrendo servizi ed infrastrutture digitali a banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione. Le Previsioni di crescita del reddito netto sono del 446,1%‏ ed è al di sopra dei competitor, di conseguenza si prevede che l’azienda genererà più profitti dopo aver dedotto tutte le spese e le tasse.

Mentre l’Indice di liquidità di NEXI è ‎3,8x‏, gli asset liquidi hanno superato le obbligazioni a breve termine. Gli analisti prevedono un profitto per la società quest’anno, i redditi netti previsti saranno ‎722,6M‏ ma al sotto dei competitor. Inoltre negli ultimi 12 mesi i ricavi dell’azienda hanno superato i costi, il reddito netto item Common Excl Extra è ‎79,879M‏ ma anche in questo caso è al sotto delle aziende dello stesso settore. Il prezzo delle azioni della società è piuttosto alto rispetto agli utili per azione, come indicato da un elevato rapporto prezzo/utili (P/E) 10,7x‏ ed è molto più alto del settore, e confermato dall’elevato rapporto Price to Earnings Growth (PEG) a ‎28,16‏. Si prevede che le entrate dell’azienda diminuiranno nel corso dell’anno successivo, le previsioni di crescita del fatturato di NEXI è ‎−38,2%. Non paga dividendi agli azionisti.

La performance decennale del titolo risulta negativa, -16,84%, e negli ultimi 3 mesi ha avuto una performance del -8,61%.

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Il titolo perde oltre l'1,5% dopo le indiscrezioni sul mancato accordo sul prezzo per la vendita della unit Dbs

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