Unicredit (UCG)

- Modificato il 06/8/2017 09:59
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
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UNICREDIT CON GRAFICO AFTER HOURS

 





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261 di 537 - 24/10/2023 12:46
MULTYNYCK N° messaggi: 5681 - Iscritto da: 10/10/2021
Unicredit tratta con Nexi un accordo sui pagamenti. Previsti forti investimenti comuni. Ecco cosa potrebbe prevedere l’intesa
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Unicredit tratta con Nexi un accordo sui pagamenti. Previsti forti investimenti comuni. Ecco cosa potrebbe prevedere l’intesa

di Luca Gualtieri

La banca di piazza Gae Aulenti e il gruppo milanese di monetica sono al lavoro su un accordo che dovrebbe prevedere forti investimenti comuni, pur senza esternalizzare le attività dell’istituto. Intanto si muovono anche i piccoli istituti di credito

262 di 537 - 24/10/2023 15:53
24ANDRE N° messaggi: 2932 - Iscritto da: 25/11/2010
Si prende per il culo bangbang
263 di 537 - 25/10/2023 11:53
sandocan1 N° messaggi: 5868 - Iscritto da: 19/11/2016
Come mai sto schifo?
264 di 537 - 25/10/2023 15:03
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Orcel: «UniCredit, 10 miliardi di capitale in eccesso per remunerare i soci» (Il Sole24Ore)
265 di 537 - 25/10/2023 19:31
sandocan1 N° messaggi: 5868 - Iscritto da: 19/11/2016
Che si sbrighi a darceli allora….
266 di 537 - 25/10/2023 20:36
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Intesa Sanpaolo non pagherà la tassa sugli extraprofitti. La banca accantona a riserva 2,1 miliardi e approva il piano per il sociale

Mossa analoga da parte di Unicredit che ha messo a riserva 1,1 miliardi. Nel frattempo Ca’ de Sass approva il programma di contrasto delle disuguaglianze e a favore dell'inclusione finanziaria educativa e sociale. Interventi per 1,5 miliardi tra il 2023 e il 2027
267 di 537 - 27/10/2023 10:45
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Perché Unicredit fa marameo alla tassa sugli extraprofitti

Ecco come Unicredit non verserà la tassa sugli extraprofitti. Il commento di Giuseppe Liturri.

Oggi Unicredit è stata la prima banca a sollevare ufficialmente il velo sul mistero della tassa sugli extraprofitti.

LE PAROLE DI ORCEL SULLA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI
Il Ceo Andrea Orcel – dopo aver comunicato i risultati del terzo trimestre superiori alle attese degli analisti, che portano l’utile dei primi 9 mesi a 6,7 miliardi (+68% rispetto allo stesso periodo del 2022) – ha aperto e chiuso il capitolo dichiarando che “la legge dà «due opzioni: la prima è di pagare la tassa, l’altra è di rafforzare le riserve. Noi abbiamo scelto la seconda perché, oltre a essere una soluzione ragionevole, è coerente con quello che la banca ha sempre fatto, ovvero rafforzare le riserve pur a fronte di una distribuzione generosa di capitale agli azionisti”.

IL RUOLO DELLA BCE
Abbiamo così le prime prove concrete di quanto abbiamo sostenuto sin dal primo momento a proposito degli effetti dei rialzi dei tassi sui bilanci delle banche. E cioè che tali aumenti hanno generato una ingente massa di utili, prevalentemente derivanti dall’abbondanza di liquidità fornita dalla Bce che ha consentito alle banche di ignorare le richieste di tassi più alti da parte dei depositanti. In ossequio alla legge del mercato, quando una merce è abbondante il prezzo non può salire e le banche hanno approfittato in modo legittimo. Cosa avrebbero dovuto fare? Fare harakiri e telefonare a casa dei clienti per annunciare il regalo dell’aumento dei tassi? Le condizioni di mercato non lo richiedevano e non l’hanno fatto. Mentre hanno potuto rapidamente aumentare i tassi attivi.

I numeri record di Unicredit sono soltanto un esempio fra tanti.

COSA HA FATTO UNICREDIT
Orcel ci offre anche la conferma che solo un amministratore fuori di senno potrebbe decidere di versare la tassa sugli extraprofitti, anziché accantonare quell’importo a riserva, come ha puntualmente fatto Unicredit. “Soluzione ragionevole” l’ha definita Orcel. E, come avevamo previsto, gli utili sono talmente copiosi che nemmeno il dover accantonare una quota a riserva (pari a 2,5 volte l’imposta teoricamente dovuta) ha costretto Unicredit a ridimensionare la distribuzione di dividendi (che raggiungeranno l’invidiabile livello di 6,5 miliardi).

Sfuma così per le casse statali un ingente incasso e – con irridente scelta lessicale – abbiamo appreso che “Unicredit ha scelto di contribuire con 1,1 miliardi all’imposta straordinaria sulle banche del 2024 destinando la cifra alle riserve proprie non distribuibili”.

È la prima volta che si “contribuisce” versando una tassa… nelle proprie tasche.

IL MONDO AL CONTRARIO?
Siamo ben oltre il “mondo al contrario”. Grazie ad una legge dello Stato, un contribuente può sventolare sotto il naso del Tesoro qualche centinaio di milioni di tasse e poi legittimamente non versarle destinandole a riserva. Cosa che comunque sarebbe avvenuta, visto che i dividendi fluiranno ugualmente abbondanti.

È sempre scomodo per un governo imporre una tassa. Ma decidere di imporla e poi di fatto ritirarla è qualcosa di più di un atto di masochismo.
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268 di 537 - 28/10/2023 18:38
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Unicredit, dolce risveglio: migliore notizia non si poteva ricevere

Ottime notizie in casa Unicredit e a darle è stato l’amministratore delegato del gruppo, Orcel. Le sue parole hanno attirato l’attenzione degli azionisti.

Era il 1998 quando fu fondato questo gruppo bancario di livello internazionale e oggigiorno riesce ancora a mantenere un fatturato molto alto, che al 2022 si attestava intorno ai 20 miliardi di euro. L’utile dello scorso anno si aggirava intorno ai 5 miliardi, ma quest’anno qualcosa sembra esser cambiato in meglio per Unicredit.

A parlare della situazione finanziaria del gruppo è stato direttamente l’amministratore delegato Orcel, il quale è stato raggiunto da parte di un giornalista de Il Sole 24 Ore per un’intervista. Le sue parole non potevano che essere delle migliori, specie per gli azionisti, visto l’andamento economico positivo che sta avendo il gruppo. Fondamentalmente, L’ad ha fatto virare il titolo del marchio a rialzo e ha voluto parlare dei buyback e dei dividendo.

Solo nel terzo trimestre, i profitti di Unicredit hanno toccato i 2,32 miliardi di euro, mentre sui nove mesi è stato di 6,7 miliardi. Agli azionisti, ora, andranno almeno 6,5 miliardi, è stata alzata la guidance, mentre in merito alla tassa sugli extraprofitti vi saranno 1,1 miliardi a riserva. Intanto è partita la caccia ai nuovi alleati, mentre il titolo è abbastanza volatile, dato che ha aperto bene, per poi perdere fino al 3%, al fine di tornare a correre poi.

Il capitale in eccesso

Di fronte al giornalista Luca Davi, inviato per Il Sole 24 Ore, il CEO di Unicredit Andrea Orcel ha dichiarato che dopo due anni passati dal varo del piano industriale, il gruppo si trova con ben 10 miliardi di euro di eccesso di capitale. In effetti, rispetto agli obiettivi prefissatisi la situazione è andata meglio di quanto si pensasse.

A partire dal 2024, alcuni di questi fondi verranno restituiti gradualmente agli azionisti, finanche tramite buyback del tutto straordinari. La strada intrapresa sembra essere la migliore, fino ad ora, e secondo Orcel bisognerà proseguire su tale falsa riga: “la renumerazione degli azionisti è inclusa nel progetto, anche se lo scenario rimane incerto”.

Dopodiché, ha proseguito sull’obiettivo identificato per gli anni a venire: “la macchina deve esser resa più efficiente, magari proseguendo con lo snellimento di determinati processi”. In questo modo Unicredit può farsi trovare pronta nel momento in cui i tassi d’interesse inizieranno a scendere. Intanto, comunque, si attende un buyback straordinario nel 2024, il quale al momento sembra essere l’opzione più adatta alla situazione, “ma se ci sono opzioni migliori di M&A verranno valutate”, ha concluso Orcel
269 di 537 - 30/10/2023 18:39
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Unicredit, al via la prima tranche del buyback da 2,5 miliardi
La banca dà inizio agli acquisti che dovrebbero concludersi entro marzo 2024. Le operazioni riguarderanno in totale circa il 9% del capitale sociale
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270 di 537 - Modificato il 31/10/2023 07:23
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Azioni UniCredit in forte crescita da inizio anno - upside del 50% secondo gli analisti

Con una mossa strategica (e il supporto del governo), Unicredit non pagherà la tassa sugli extraprofitti. Ecco fin dove può arrivare il titolo in Borsa secondo gli analisti.

Gli ultimi risultati trimestrali di UniCredit hanno sorpreso positivamente gli analisti, con un utile di 2,3 miliardi di euro, superiore alle stime di 1,9 miliardi. Questo segna l’undicesimo trimestre consecutivo di crescita per la banca, che ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile totale di 6,7 miliardi, in crescita del 67,7% rispetto all’anno precedente.

Unicredit è anche la prima banca a annunciare di non pagare la tassa sugli extraprofitti, ma di destinare l’importo di 1,1 miliardi di euro a riserva patrimoniale, in linea con il decreto del governo approvato recentemente. Questa scelta è stata spiegata dall’ad Andrea Orcel come una decisione razionale, coerente con la strategia di distribuire utili generosi ma anche di rafforzare il patrimonio della banca.

Gli analisti hanno risposto positivamente a questi risultati e alla mossa strategica della banca, con Barclays che valuta UniCredit come outperform con un target price di 32,70 euro dopo la presentazione dei dati trimestrali.

È evidente che UniCredit si trova in una posizione finanziaria solida e in crescita, dimostrando una gestione efficace e una strategia di bilancio prudente. Le scelte di destinare fondi a riserva patrimoniale anziché pagare la tassa sugli extraprofitti indicano una gestione oculata delle risorse, che ha contribuito al successo dell’istituto bancario. Con una prospettiva di crescita del 50%, UniCredit sembra essere un’opzione interessante per gli investitori che cercano opportunità nel settore bancario.

Prima di vedere la nuova strategia con un Turbo Unlimited Certificates di BNP Paribas, analizziamo i livelli di supporto e resistenza secondo l’analisi tecnica.

Analisi tecnica UniCredit: strategie operative
Il tentativo di UniCredit di superare la resistenza a 23,20-23,30 euro non ha avuto successo. Al momento, le aspettative di un’ulteriore crescita verso i target indicati dagli analisti a 32,70 euro sono temporaneamente rimandate. Possiamo però individuare obiettivi grafici intermedi a 24,20 e 27 euro.

Il titolo ha già registrato un guadagno del 75% dall’inizio dell’anno, ma potrebbe essere necessario consolidare questi risultati prima di riprendere l’andamento positivo. Solo in caso di discesa sotto l’area di 22 euro, seguita dalla violazione di 21,40 euro, potrebbe scattare un primo campanello d’allarme, portando i prezzi a sprofondare verso almeno 20,50 euro.p.php?pid=chartscreenshot&u=I%2FWGzx3ozO
MODERATO regis18 (Utente disabilitato) N° messaggi: 2251 - Iscritto da: 21/2/2015
272 di 537 - 02/11/2023 10:50
sandocan1 N° messaggi: 5868 - Iscritto da: 19/11/2016
Come mai fa il cagatone col mib a manetta?
273 di 537 - 02/11/2023 10:55
MULTYNYCK N° messaggi: 5681 - Iscritto da: 10/10/2021

Orcel è partito per le Canarie...Vende per comprarsi la Gran Canariasunglasses

274 di 537 - 02/11/2023 10:56
MULTYNYCK N° messaggi: 5681 - Iscritto da: 10/10/2021

Quotando: sandocan1 - Post #263 - 25/Ott/2023 09:53Come mai sto schifo?

"Leggi la risposta sottostantepoint_down"

275 di 537 - 02/11/2023 12:11
sandocan1 N° messaggi: 5868 - Iscritto da: 19/11/2016
Non mi capacito
276 di 537 - 02/11/2023 12:51
MULTYNYCK N° messaggi: 5681 - Iscritto da: 10/10/2021

è capace di rimbalzareheavy_check_mark

277 di 537 - 02/11/2023 16:36
sandocan1 N° messaggi: 5868 - Iscritto da: 19/11/2016
Non mi capacito
MODERATO Giovanni Stekko (Utente disabilitato) N° messaggi: 2527 - Iscritto da: 26/2/2020
279 di 537 - 02/11/2023 16:44
sandocan1 N° messaggi: 5868 - Iscritto da: 19/11/2016
Lo credo anche io….
280 di 537 - 03/11/2023 15:39
FrancoPompino N° messaggi: 686 - Iscritto da: 28/9/2023
Unicredit prima manda gli utili a riserva (per non pagare tasse) e poi compra 2,5 miliardi di azioni proprie.


Voglio darvi due notizie con il minimo di commento, lasciando al lettore trarre le conclusioni.

La prima notizia è di qualche giorno fa, e la prendiamo per estratto da Il Giornale: per non pagare le imposte previste sugli extra utili Unicredit ha deciso di destinare a riserva l’imposta dovuta come extra utili, pari a 1,1 miliardi di euro. Il quotidiano affermava :

"Unicredit è la prima banca a dichiarare che non pagherà la tassa sugli extraprofitti, bensì, come previsto dal decreto del governo approvato definitivamente dal Parlamento il 5 ottobre scorso, destinerà a riserva patrimoniale l’ammontare dell’imposta, calcolata pari a 1,1 miliardi. A dirlo è stato lo stesso Ceo del gruppo, Andrea Orcel, ieri in occasione della diffusione della trimestrale, che si è rivelata migliore delle previsioni."

Quindi, piuttosto che pagare le imposte, Unicredit decide di non distribuire 1,1 miliairdi di utili e di mandarli a riserve per rafforzare la capitalizzazione bancaria. Bene, bravi.

Cinque giorni dopo viene pubblicata la seguente notizia da parte di Reuters:

"Lunedì UniCredit ha dato il via a un nuovo buyback di azioni fino a 2,5 miliardi di euro (2,6 miliardi di dollari) e ha dichiarato di aver assunto Goldman Sachs per effettuare gli acquisti sul mercato."

I riacquisti, che aumentano i rendimenti per azione degli azionisti in quanto le azioni acquistate vengono cancellate, sono un elemento chiave della spinta dell’amministratore delegato Andrea Orcel a far salire il prezzo delle azioni di UniCredit.

L’acquisto di azioni proprie è un’operazione temporanea che può portare solo a due conclusioni:

la vendita sul mercato delle azioni a un valore superiore, giustificandosi quindi come un’azione speculativa sulle proprie azioni;

l’annullamento delle azioni, con cancellazione relativa di una fetta di capitale, trasformando quindi l’acquisto in una pura distribuzione di utili aumentando la quota di partecipazione di ogni azionista.

Quindi prima Unicredit si rafforza mandando a patrimonio le imposte sugli extra utili che avrebbe dovuto pagare allo stato, quindi , comprando azioni proprie, ponendo la base per il loro annullamento e quindi per ridurre il capitale, per un valore anche maggiore dell’incremento di capitale stesso.

Riprendendo Pirandello: “Così è, se vi pare”
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