Edizione: frena sugli immobili, torna l'ipotesi della spartizione (Sole)
20 Settembre 2022 - 10:00AM
MF Dow Jones (Italiano)
La famiglia Benetton frena sulla vendita del patrimonio
immobiliare e riapre il dossier della "ripartizione" del ricco
pacchetto di immobili tra i rami della dinastia. Tutto questo
mentre c'è attesa per il via libera di Bankitalia e Banca di Spagna
al lancio dell'Opa di Edizione e Blackstone su Atlantia.
Immobili per 1,4 miliardi Nelle ultime settimane, secondo quanto
ricostruito dal Sole 24 ore, Edizione -la holding della famiglia-
sarebbe al lavoro sulla scissione di Edizione Property.
Quest'ultima, a cui fa capo il patrimonio immobiliare, controllata
al 100% da Edizione, nel corso dell'estate aveva esplorato la
strada della vendita in blocco dei cespiti. Non si trattava di una
vera e propria gara, ma di una attività di raccolta di offerte
gestita da Citi come advisor del venditore. Un processo che aveva
raccolto interesse nel mondo degli investitori.
Due, in particolare, le proposte arrivate sul tavolo della
famiglia: il colosso americano Hines, Apollo Global Management -
che in Italia ha investito 842 milioni di euro per acquistare il
maxi-pacchetto immobiliare messo in vendita da Enpam (di cui ha
rivenduto subito un terzo, pari a 11 asset, alla Coima di Manfredi
Catella) - e Coima. Hines e Apollo hanno messo sul piatto 1,4
miliardi, Coima invece avrebbe proposto una fusione con Edizione
Property. Tuttavia, nel pieno dell'estate Edizione avrebbe
informato gli investitori che l'operazione era ufficialmente in
stand by.
Alla base della decisione di frenare sulla vendita e sulle
ricche offerte pervenute sul tavolo, ci sarebbe la volontà di
valutare in modo più concreto la possibilità di dividere il ricco
patrimonio immobiliare "in casa", andando così a distribuire una
parte dei cespiti ai quattro rami della famiglia, quelli di
Giuliana, Carlo, Gilberto e Luciano. Sarebbe maturato infatti un
consenso diffuso tra i rappresentanti dei quattro rami famigliari
di Ponzano Veneto di distribuire a ciascuno dei quattro blocchi un
equivalente controvalore di cespiti immobiliari.
Il portafoglio di pregio contiene asset iconici, restano invece
fuori i negozi della società Benetton group. Secondo le stime rese
note dalla stessa società il patrimonio immobiliare copre 233mila
metri quadri lordi, ha fruttato nel 2020 ricavi per 39 milioni,
conta immobili sparsi in 13 Paesi e ha un valore superiore a due
miliardi (compresi i negozi). Fanno parte di questo pacchetto,
immobili di prestigio tra cui spiccano gioielli come il Fondaco dei
Tedeschi a Venezia e l'immobile di Place de l'Opéra a Parigi. Nella
lista individuata dalle offerte ci sarebbero, invece, tra gli altri
l'imponente riqualificazione di piazza Augusto Imperatore a Roma,
con l'arrivo dell'hotel di lusso Bulgari, ma anche l'edificio tra
la stessa piazza e via del Corso che dovrebbe ospitare uffici e
spazi retail, a Milano corso di Porta Vittoria 16 e largo Toscanini
1, a Firenze il palazzo della Borsa delle merci, a Venezia anche
l'isolato del Ridotto dove la società possiede spazi retail e
l'hotel Monaco e Grand Canal. E ancora a Parigi Champs-Elysees 66.
I numerosi punti vendita di Benetton Group sparsi nel mondo
rimarrebbero fuori dal progetto. Alcune stime parlano di un valore
dell'insieme dei punti vendita di Benetton Group intorno al 50/60%
del totale del portafoglio immobiliare iscritto a bilancio.
La famiglia, dunque, torna a essere destinataria
dell'assegnazione di alcuni selezionati immobili che, stando alla
valutazione presentata dagli investitori negli scorsi mesi, valgono
almeno 1,4 miliardi di euro. Un ricco pacchetto che sarà diviso tra
nuclei "effettivi" della dinastia che nel frattempo si sono
moltiplicati. Il ramo di Giuliana si è diviso in quattro
sottogruppi, per esempio, con Evoluzione che si è scissa in 4
newco, una per ognuna dei suoi quattro figli, Daniela (1969), Carlo
(1971), Franca (1968) e Paola (1958). Con il risultato, dunque, che
le società azioniste di Edizione sono passate da quattro a
sette.
L'Opa su Atlantia Sullo sfondo, c'è attesa per il via libera
all'offerta pubblica di acquisto da quasi 13 miliardi che porterà
il gruppo Atlantia fuori dal listino. L'operazione è in attesa
dell'ok della Banca di Spagna e Bankitalia dato che nel perimetro
di Atlantia è presente da un lato Telepass, società di pagamento e
l'ok di Bankitalia è dunque imprescindibile, dall'altra la
principale partecipata della società dei Benetton, la spagnola
Abertis, da qui la necessità del nulla osta spagnolo. Inizialmente
il nulla osta era atteso per fine agosto, un termine poi rinviato
alla fine di settembre. In virtù di ciò, l'attesa è che l'Opa possa
scattare a stretto giro, al più tardi a inizio ottobre.
Sarebbe in dirittura d'arrivo il via libera di Bankitalia. A
quel punto, una volta ultimato il processo autorizzativo si
procederà al delisting. A tirare le fila dell'offerta sarà il
veicolo Schema Alfa che ha messo sul piatto 23 euro a titolo, ai
quali va sommato il dividendo di 0,74 euro già previsto e messo in
pagamento, per una valutazione complessiva dell'asset di circa 19
miliardi.
red
fine
MF-DJ NEWS
2009:44 set 2022
(END) Dow Jones Newswires
September 20, 2022 03:45 ET (07:45 GMT)
Copyright (c) 2022 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024