Banche: Moody's, qualità asset italiane migliora ma resta debole
16 Luglio 2019 - 3:50PM
MF Dow Jones (Italiano)
Grazie a nuove cartolarizzazioni e ulteriori cessioni di
Npl, il tasso medio di prestiti problematici in pancia alle
banche
italiane dovrebbe ridursi entro fine 2019 al di sotto dell'8%,
livello più
che dimezzato rispetto al picco del 17% registrato nel 2015.
E' quanto ha spiegato Moody's in una ricerca pubblicata
oggi.
La riduzione degli stock deteriorati e il conseguente
miglioramento
della qualità degli asset, osserva la casa di rating americana,
è stato
facilitato sia dalle cessioni di crediti deteriorati effettuata
negli
ultimi due anni dalle cinque principali banche del Paese -
Intesa
Sanpaolo, Unicredit, Ubi B., Banco Bpm e B.Mps - sia dal
contestuale
aumento degli accantonamenti a bilancio per coprire le perdite
registrate
sul fronte crediti, fattore quest'ultimo che ha determinato una
riduzione
della forchetta tra valore di libro e di mercato degli Npl.
Nonostante i progressi ottenuti, dice Moody's, a fine 2018 per
le banche
italiane il livello degli Npl sul totale dei crediti lordi si
attestava
comunque al 9,3%, vale a dire al triplo del 3,2% rappresentato
dalla media
Ue.
Tra lo scorso anno e il 2019, la Bce ha definito alcune linee
guida a
cui devono attenersi tutti gli istituti vigilati con un livello
elevato di
Npl, chiedendo maggiori accantonamenti per far fronte a vecchie
e nuove
sofferenze. Su questo fronte, Moody's ritiene che l'approccio
più rigoroso
del supervisore costringerà pertanto le banche italiane a
ridurre
ulteriormente lo stock di crediti problematici nei prossimi
anni.
ofb
(END) Dow Jones Newswires
July 16, 2019 09:35 ET (13:35 GMT)
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