Rodolfo De Benedetti non vuole parlare di Silvio Berlusconi o del Lodo Mondadori. "La disputa fra il presidente del Consiglio e La Repubblica deve restare fra di loro" afferma il numero uno del gruppo Cir, in un'intervista con il Financial Times. Cio' nonostante, in merito alle parole del premier che aveva invitato gli imprenditori a non chiedere spazi pubblicitari sul quotidiano del Gruppo l'Espresso, De Benedetti afferma che questo e' "qualcosa che un primo ministro non dovrebbe fare. E' una questione di concorrenza. E' un problema di democrazia".

Rodolfo De Benedetti vuole invece parlare del gruppo Cir. Con la ristrutturazione che e' stata operata, sono cinque ora i business su cui si muove - media, componenti per auto, energia, sanita' e servizi finanziari - rispetto alla dozzina che aveva in passato. E' stata rivoluzionata la struttura della proprieta' aziendale. Collaborare con il padre, Carlo De Benedetti, "e' stato inizialmente difficile per lui e difficile per me. Abbiamo avuto disaccordi su come fare determinate cose, qualche volta sulle persone, ma non abbiamo mai veramente affrontato un vero disaccordo sulla direzione che il gruppo dovesse seguire".

Oggi, prosegue il Ft, Rodolfo De Benedetti coniuga le funzioni di proprietario e di imprenditore. Come proprietario deve individuare "una strategia chiara, le persone giuste e una performance che sia giusta per ciascuna delle aziende in portafoglio". Bisogna mantenere un approccio simile a quello del private equity, spiega il manager, ma la vera differenza si trova nel "capitale permanente": Cir investe nel periodo molto lungo. Ad esempio, la recente recessione ha posto il dubbio se mantenere o meno alcune attivita', e "non credo che il management da solo sia in grado di prendere queste decisioni. Sono nominati per un certo periodo di tempo, e queste sono decisioni che hanno un impatto su una vita intera" spiega De Benedetti.

Come imprenditore, De Benedetti ha avuto un grande impatto. Ha deciso di guardare a settori in cui grandi cambiamenti stavano arrivando, come la sanita' o l'energia. Il suo grande successo e' proprio in quest'ultimo settore, con il lancio di Sorgenia. Oggi la crisi ha congelato le possibili acquisizioni, per garantire fondi adeguati alle attivita' del gruppo. "Quella di non spalmare eccessivamente le risorse su piu' fronti e' stata una nostra preoccupazione particolare in questi ultimi anni" spiega Rodolfo De Benedetti. red/ren

 
 
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