Pnrr: può prolungare i finanziamenti oltre il 2026 (MF)
19 Ottobre 2023 - 8:37AM
MF Dow Jones (Italiano)
ROMA (MF-NW)--Il Pnrr può vivere anche dopo il 2026. Di sicuro
potranno farlo i finanziamenti legati al piano. La suggestione
arriva dalla Spagna e così sembrano suggerire i titoli della stampa
iberica dando conto dell'intesa sulla proposta revisione presentata
dal governo guidato da Pedro Sanchez. Come scrive El Pais, gli
spagnoli potranno usare le imprese pubbliche per spendere le
risorse in arrivo dall'Unione europea oltre la scadenza del
2026.
Il meccanismo, secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza,
si basa su alcune possibilità concesse della struttura stessa degli
strumenti finanziari della Recovery and Resilience Facility. In
ogni caso le regole del dispositivo per la ripresa e la resilienza
restano uguali per tutti gli Stati membri e il 2026 resta la data
ultima sia per raggiungere gli obiettivi e le condizioni dei piani
nazionali di tutti gli Stati membri sia per ricevere i pagamenti.
Esistono tuttavia alcune scappatoie per estendere il sostegno del
Recovery negli anni successivi. Ad esempio, studiando schemi di
attuazione che coinvolgano investimenti privati o le società a
partecipazione pubblica (come avvenuto da noi per Rfi, Enel, Terna
e Snam) cui dare in gestione le risorse entro agosto 2026. Tali
schemi devono comunque rispondere ad alcune condizioni, in
particolare sulle capacità di attuazione e sulle tempistiche. Il
nodo della capacità di spesa dei 191,5 miliardi di euro ottenuti
dall'Italia nell'ambito del Next Generation Eu è stato al centro
della richiesta di correttivi e della rimodulazione del piano ora
all'esame di Bruxelles. Per rispettare i tempi il ministro degli
Affari europei, Raffaele Fitto, spinge per un monitoraggio
rafforzato e sulla cosiddetta clausola di responsabilità, ossia
sullo spostamento della spesa in capo ai comuni per i progetti che
non taglieranno il traguardo del 2026.
La piena attuazione del Piano è uno dei fattori cruciali per la
crescita. Secondo due scenari elaborati da Ey per il 2023 e 2024,
che prendono in considerazione un uso parziale delle risorse, nel
caso si riesca a spendere il 90% di quanto previsto il pil
registrerebbe una crescita dello 0,6% quest'anno e dello 0,8% il
prossimo. Un quadro leggermente diverso si avrebbe con una
percentuale di spesa al 70%. Nel 2024 la crescita sarebbe comunque
dello 0,8%, ma a fine dicembre si fermerebbe ad appena lo 0,3%.
Intanto ieri la Cabina di regia sul Piano ha fatto il punto
sulle riforme e gli investimenti che coinvolgono il ministero
dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. «Abbiamo fatto una
verifica panoramica completa sulle misure della quarta rata per le
quali il Mase ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati e in
prospettiva sulla quinta rata, per la quale sono già stati
conseguiti milestone e target principali», ha spiegato il ministro
Gilberto Pichetto Fratin. Sulla revisione del piano, che vede il
Mase coinvolto in quattro delle sei proposte previste e
investimenti sulle reti elettriche e gas, si è deciso di aggiornare
le programmazioni regionali con tutti gli interventi che sono stati
realizzati per velocizzare la fase di autorizzazione.
red
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