Acri: resta il tetto ai mandati (MF)
30 Settembre 2022 - 08:44AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'allungamento del numero di mandati per i presidenti delle
fondazioni di origine bancaria non è sul tavolo. Malgrado le
pressioni all'interno della categoria, ieri il presidente dell'Acri
Francesco Profumo ha escluso una riscrittura del protocollo del
2015 per dare continuità alla governance di alcuni dei principali
enti.
"Con la nuova situazione politica non so dire come procederà il
confronto con il Tesoro, ma nella discussione che abbiamo fatto sia
col ministero sia a livello politico non è stato preso in
considerazione l'allungamento del mandato dei presidenti", ha
spiegato Profumo all'agenzia MF-Dow Jones, parlando a margine
dell'evento Italian Tech Week in corso a Torino.
Il protocollo, scrive MF, pone limiti stringenti al numero di
mandati per favorire il ricambio e ostacolare scivolose forme di
autoreferenzialità. L'articolo 7 prevede che "le cariche negli
organi statutari, compreso il presidente, non possono essere
ricoperte per più di due mandati consecutivi, indipendentemente
dall'organo". Molti degli attuali vertici non sono insomma
rinnovabili. Una novità rispetto al passato, se si pensa che la
militanza al vertice di alcuni presidenti aveva abbondantemente
superato gli otto anni. Se quest'anno sono arrivati a scadenza
Gilberto Muraro (Cariparo) e Antonello Cabras (Banco di Sardegna);
l'anno prossimo toccherà a Giovanni Fosti (Cariplo), Giovanni
Quaglia (Crt) e Luigi Salvadori (Carifirenze), mentre nel 2024 sarà
la volta dello stesso Profumo (Compagnia di San Paolo) e di
Alessandro Mazzucco (Cariverona). Figure che, oltre a coordinare
l'attività erogativa e la gestione del patrimonio, rappresentano
l'anello di congiunzione tra gli enti, le istituzioni e i
territori.
La loro sostituzione non sarà insomma un'impresa banale. Per
questo nei mesi scorsi si è iniziato a ragionare su un intervento
correttivo sul Protocollo che allungasse il numero massimo dei
mandati. Il dibattito all'interno dell'Acri è stato intenso. Se
diversi presidenti hanno fatto chiare aperture al progetto di
riforma, altri lo hanno accolto con forte perplessità.
Se ieri Profumo ha sgombrato il campo dall'ipotesi di riforma,
occorre ricordare che oggi un intervento sarebbe forse fuori dal
tempo massimo. Nel corso dell'autunno partiranno infatti gli iter
per il rinnovo del vertice di Cariplo e Crt. Per l'ente milanese di
via Manin, secondo socio di Intesa Sanpaolo al 4,99%, i candidati
favoriti sarebbero l'attuale presidente di Banco Bpm Massimo Tononi
e il numero uno di Cassa Depositi e Prestiti Giovanni Gorno
Tempini. Più complessa la situazione per la Crt. Se tecnicamente
Quaglia potrebbe correre per un altro mandato, i vertici della
fondazione torinese (che custodisce l'1,65% di Unicredit) sembrano
orientati su una scelta di discontinuità che potrebbe cadere sulla
manager Maria Leddi o sull'ex numero uno Fabrizio Palenzona.
red
fine
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3008:28 set 2022
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September 30, 2022 02:29 ET (06:29 GMT)
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