I grandi azionisti di Mps si preparano al rinnovo del cda della banca senese che sarà deliberato dall'assemblea del prossimo 20 aprile. Oltre al Tesoro, che in forza del suo 64% esprimerà la maggioranza del nuovo board, entro la scadenza di domenica 26 marzo dovrebbero muoversi anche le fondazioni. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, gli enti che nell'autunno scorso hanno investito nell'aumento di capitale da 2,5 miliardi starebbero completando il lavoro sulle candidature.

In regia ci sarebbero gli enti toscani, cioè CrFirenze, Mps e Lucca e Pistoia e Pescia, appoggiati dalle grandi cugine del Nord, cioè Cariplo, Compagnia San Paolo, Crt e CariCuneo. Complessivamente questa compagine ha investito circa 100 milioni nella ricapitalizzazione e oggi detiene una quota vicina al 3%. L'obiettivo delle fondazioni è quello di presidiare la nuova governance e di sostenere la banca durante il delicato processo di privatizzazione che ripartirà nei prossimi mesi. La presentazione di una lista di minoranza richiederà comunque la stipula di un accordo di consultazione simile a quello che Cariplo, Compagnia e gli altri enti hanno promosso sia nel 2019 che lo scorso anno per il rinnovo del vertice di Intesa Sanpaolo.

Le fondazioni comunque potrebbero non essere gli unici soci privati a presentare delle candidature. Nei prossimi giorni dovrebbe infatti uscire allo scoperto anche Assogestioni che, nel board attualmente in scadenza, avevano espresso Marco Giorgino, Alessandra Barzaghi e Paola De Martini. Lo statuto di Mps assegna le tre poltrone riservate alle minoranze con il metodo dei quozienti. Questo meccanismo, rimasto ormai in poche società quotate, consente un maggiore pluralismo in termini di rappresentanza e non penalizza le liste che hanno ottenuto poche preferenze. Anche con Assogestioni in campo quindi fondazioni e casse avrebbero buone chance di ottenere almeno un posto in cda.

Gli occhi del mercato saranno concentrati soprattutto sulle scelte del Tesoro. Come riportato da MF-Milano Finanza gran parte dei 12 consiglieri -scelti sotto il governo Conte I, con al Mef il direttore generale Alessandro Rivera- verranno sostituiti. L'attuale amministratore delegato Luigi Lovaglio potrebbe però restare al suo posto. E, pare, anche l'attuale consigliere Nicola Maione, che la Lega vorrebbe schierare per la presidenza al posto dell'uscente Patrizia Grieco. Ma nella Lega c'è chi spinge invece per una figura femminile, per confermare una donna al vertice dopo Stefania Bariatti e appunto Grieco. I nomi che circolano sono quelli della professoressa di diritto amministrativo Barbara Lilla Boschetti, oggi nel board di Ferrovie Nord Milano (Fnm), o dell'avvocato Marta Asquasciati, oggi nel consiglio di amministrazione di Iren, entrambe considerate vicine al partito di Matteo Salvini.

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2309:03 mar 2023

 

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