Confindustria: saggi chiedono passo indietro a Mattioli (Rep)
11 Marzo 2020 - 8:31AM
MF Dow Jones (Italiano)
"Mi devono buttare fuori dalla sfida. Poi dovranno spiegarne le
ragioni a tutti gli iscritti a Confindustria". Licia Mattioli,
scrive Repubblica, si sfogava così ieri sera con i suoi più stretti
collaboratori dopo aver incontrato i tre saggi (Andrea Bolla, Maria
Carmela Colaiacovo e Andrea Tomat) al termine della consultazione
della base degli industriali per la scelta del prossimo presidente
di Viale dell'Astronomia.
Mattioli, imprenditrice orafa piemontese, attuale
vicepresidente, è una dei due candidati rimasti in gara per
succedere a Vincenzo Boccia. L'altro è Carlo Bonomi, presidente di
Assolombarda (l'associazione territoriale di Milano, Monza, Brianza
e Lodi).
I saggi hanno chiesto alla Mattioli di fare un passo indietro
per lasciare campo libero a Bonomi che ha ottenuto un consenso
molto più
ampio. Dei 180 voti disponibili nel Consiglio generale circa 100
sarebbero per Bonomi e una settantina per Mattioli. Un divario
importante
ma non tale da escludere - statuto confindustriale alla mano -
il concorrente piazzatosi in seconda posizione. Domani, d'altra
parte, Bonomi e Mattioli avranno l'ultima occasione per strappare
voti all'avversario quando illustreranno i rispettivi programmi ai
membri del consiglio generale che il 26 marzo dovrà designare con
voto segreto il trentunesimo presidente della Confindustria. Sarà
poi l'assemblea generale di maggio a eleggerlo formalmente per il
prossimo quadriennio.
I tre saggi hanno giustificato la loro richiesta con motivazioni
formali, da una parte, e politiche, dall'altra. Dunque il consenso
espresso oralmente, negli incontri con i saggi, dalle strutture
territoriali e di categoria nei confronti di Mattioli non sarebbe
stato accompagnato da lettere formali. Mattioli chiederà ai suoi
sostenitori l'invio delle lettere alla commissione dei saggi.
Ma c'è anche un aspetto politico: secondo i saggi la
Confindustria dovrebbe evitare divisioni in una fase così grave per
l'intero Paese. Da loro è arrivato un appello (forse un po'
maldestro) all'unità dell'organizzazione a scapito però delle
regole democratiche interne. Per questo Mattioli non ha ceduto.
Bonomi sembra, dunque, a un passo dalla vittoria. Eppure le
perplessità di questa scelta si allargano, anche in settori finora
favorevoli al presidente di Assolombarda.
In molti pensano che, in una fase completamente diversa da
quella in cui è cominciata la corsa per la conquista del settimo
piano di Viale dell'Astronomia, servirebbe una figura diversa: più
carismatica, più forte sul piano politico, espressione più della
grande impresa globalizzata che della piccola, flessibile e
innovativa sì, ma poco capace di pesare e incidere nelle decisioni
politiche. Da qui le voci di una richiesta a Marco Tronchetti
Provera, ad di Pirelli, di
scendere in campo. Ipotesi smentita nettamente dal diretto
interessato ma che ancora in molti rilanciano.
vs
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March 11, 2020 03:16 ET (07:16 GMT)
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