(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 08 gen - Scendono i prezzi del petrolio dopo che l'Arabia Saudita ha annunciato un calo del costo al barile, riaccendendo le preoccupazioni sulla domanda e i dissensi interni all'Opec. I contratti marzo di greggio Brent per il Mare del Nord segnano un calo del 2,57% a 76,18 dollari al barile, mentre il suo equivalente statunitense, il Wti, con consegna a febbraio, perde il 2,61% a 71,2 dollari al barile. I prezzi dei due benchmark globali sono scesi dopo che l'Arabia Saudita, domenica, ha tagliato il prezzo di febbraio del suo greggio di punta Arab Light per i clienti asiatici, portandolo al livello più basso degli ultimi 27 mesi. La compagnia Saudi Aramco ha ridotto il prezzo ufficiale di vendita di due dollari al barile rispetto a gennaio, portandolo a 1,50 dollari al barile rispetto alle quotazioni di Oman/Dubai. Questa notizia si aggiunge alla confusione all'interno dell'Opec, che sta lottando per affermare la propria unità dopo l'annuncio dell'uscita dell'Angola a dicembre e le tensioni che hanno caratterizzato l'ultima riunione dei Paesi membri e dei loro alleati. Nel tentativo di rilanciare i prezzi, appesantiti dai timori sulla vitalità della domanda globale, l'Opec e i suoi alleati nell'accordo Opec+ hanno attuato questo mese nuovi tagli alla produzione di 900.000 barili al giorno, che dureranno almeno fino a marzo. A questi si aggiungono i tagli precedentemente annunciati, per un totale di quasi 5 milioni di barili al giorno. Il pesante calo dei prezzi del greggio influisce sui titoli oil europei: sul Ftse Mib in rosso Saipem (-2,8%), Eni (-2,68%) e Tenaris (-0,68%). A Londra Shell perde l'1,59%.

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(RADIOCOR) 08-01-24 14:24:28 (0454)ENE 5 NNNN

 

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January 08, 2024 08:24 ET (13:24 GMT)

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