Numeri in miglioramenti per Trevi Finanziaria che
prosegue con successo nel suo percorso di riorganizzazione
interna nel
segmento dell'Oil & Gas, senza tralasciare lo sviluppo tanto
che il
portafoglio ordini al 30 giugno ha superato quota 1 mld euro.
Nel
frattempo procedono secondo i piani i progetti per la messa in
sicurezza
della Diga di Mosul.
E' quanto spiegato a Mf-Dowjones da Stefano Trevisani, Ceo di
Trevi
Fin., interpellato a margine di una presentazione degli analisti
a piazza
Affari.
Il gruppo Trevi è leader a livello mondiale nell'ingegneria
del
sottosuolo ed è anche attivo nel settore delle perforazioni
(petrolio,
gas, acqua) sia come produzione di impianti che come servizi
prestati e
nella realizzazione di parcheggi sotterranei automatizzati.
D: Avete chiuso il semestre con numeri in netto miglioramento.
Il
risultato, ha evidenziato una perdita netta in contrazione.
Quali sono i
driver?
R: I numeri rappresentano un po' il lavoro fatto in questo
periodo. Dopo
un anno difficile avevamo degli obiettivi che erano quelli di
tornare a
esprimere una marginalita' in linea con il passato e lavorare
molto sulla
parte finanziaria, quindi sul miglioramento dei nostri indici
finanziari.
Questo sono i due obiettivi principali che abbiamo raggiunto
nella
semestrale con un grande lavoro di tutto il gruppo dietro.
Quello che c'è
da sottolineare è ancora una situazione legata a due mondi molto
diversi
uno dall'altro: l'Oil&Gas da una parte e il settore
Costruzioni
Internazionali dall'altra
D: Iniziate a vedere segni di miglioramento nel settore
Oil&Gas?
R: Quello che servirebbe oggi sarebbe un mercato piu' stabile e
sulla
stabilità poi si decidono gli investimenti. Abbiamo avuto un
miglioramento
rispetto al 2015 in termini di opportunità di lavoro nel settore
Oil&Gas e
questo senz'altro è un segnale positivo, però non è ancora una
situazione
stabile. Ci sono molto incertezze nel settore. Questo business
oggi conta
meno all'interno del gruppo. Prima eravamo circa 50-50 ora siamo
30-70.
Questo però sottolinea il fatto che diversificare su due
settore
importanti e' stata una buona scelta in passato
D: Avete avviato una profonda riorganizzazione. Come sta
andando?
R: Abbiamo fatto un grandissimo lavoro nel settore Oil&Gas
di
ristrutturazione. Abbiamo un fatturato che oggi è 40% più basso
rispetto a
quello dello scorso anno. Non migliorerà nel breve; dobbiamo
adattare la
struttura a questo livello di fatturati. Abbiamo fatto un grande
lavoro
cominciato già alla fine dello scorso anno i cui frutti si
vedranno
completamente in questi prossimi trimestri: ristrutturazione in
Italia e
all'estero, maggiore efficienza e anche una scelta di cambiare
un po' il
mix di prodotti. Questo e' quello che sta facendo oggi il
settore Oil&Gas.
Dall'altra parte abbiamo un segmento in forte espansione con
volumi e
margini in crescita e qui vuol dire di investire in mercati e
tecnologia,
ossia nell'attività classifica di un gruppo come Trevi
D: Sul fronte delle commesse su cosa state lavorando?
R: Abbiamo tantissime iniziative. Il backlog è buono. Nei sei
mesi ed è
cresciuto abbastanza rispetto allo scorso anno; è superiore al
mld. Le
commesse sono tantissime in tutte le parti del mondo
D: Vi siete aggiudicati la commessa per la manutenzione della
diga di
Mosul. Come sta andando?
R: Il progetto della diga di Mosul continua secondo i programmi.
C'è una
mobilitazione in corso di risorse. C'è una fase operativa che
inizierà gli
interventi a fine mese/primi ottobre in maniera graduale; poi ci
sarà un
pieno dispiegamento nel giro di 30-35 giorni a partire da
ottobre. Poi
avremo un anno di lavoro molto intenso. Siamo in linea con i
tempi che ci
siamo dati. La situazione è quella che è come si legge anche sui
giornali.
Diciamo che con c'è niente di nuovo rispetto alla situazione di
criticità
che quell'area vive. Per noi, comunque, vuol dire affidarsi
nelle mani di
chi è stato delegato a trattare la questione sicurezza, quindi
il nostro
esercito e la coalizione
D: Nel complesso, quindi, siete in linea con i vostri piani?
R: Si' siamo in linea. Gli investitori certamente hanno vissuto
un
periodo molto difficile. Ne siamo consapevoli. Ci teniamo a
ribadire che
noi operiamo nel medio/lungo termini in due settori che
consideriamo
strategici; uno è quello dell'energia - ci sarà sempre bisogno
di
attrezzature di perforazione - e l'altro è quello delle
costruzioni del
sottosuolo - non ci sono alternative se si vuole continuare a
sviluppare i
centri urbani. Su questo ci sentiamo di essere in sue settori
strategici.
Poi tempisitiche, mercati e cicli sono molto difficili e da
prevedere
fus
marco.fusi@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
September 09, 2016 11:48 ET (15:48 GMT)
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