Creval: possibile allargamento consorzio garanzia aumento (fonte)
14 Dicembre 2017 - 5:40PM
MF Dow Jones (Italiano)
Potrebbe irrobustirsi il consorzio di garanzia dell'aumento di
capitale da 700 milioni del Credito Valtellinese che oggi vede in
primissima linea Mediobanca, seguita da Citigroup.
E' quanto ha riferito una fonte a MF-Dowjones.
Sebbene una decisione in merito verrà presa eventualmente a
ridosso del lancio dell'operazione (previsto in primavera) non si
esclude che il consorzio possa allargarsi a un nuovo componente che
comunque avrà una posizione più defilata rispetto a Mediobanca e
probabilmente anche a City.
La banca lombarda ha stipulato, lo scorso 7 novembre, un
contratto di pre-underwriting con Piazzetta Cuccia che ricopre il
ruolo di Global coordinator e bookrunner. Poco dopo, il 29
novembre, si è aggiunta Citigroup global markets, in qualità di
Co-global coordinator e Joint bookrunner.
Non va dimenticato che nel 2014 l'aumento di capitale da 400
milioni del Creval, più contenuto rispetto a quello attuale, aveva
visto la garanzia di un nutrito pool di banche: Banca Imi, Credit
Suisse Securities e Mediobanca, in qualità di joint global
coordinator e joint bookrunner, da Barclays e Bnp Paribas, come
joint bookrunner, da Equita, Keefe, Bruyette & Wood - A Stifel
Company, nella veste di CoBookrunner e da Banca Akros e Intermonte,
nel ruolo di Co-lead manager.
Poco meno di un anno fa, poi, il Cda del Creval aveva
individuato oltre all'istituto guidato da Alberto Nagel, Equita Sim
come advisor finanziario per l'analisi e le valutazioni in
relazione a possibili opzioni strategiche per l'evoluzione del
gruppo.
Se qualche novità in merito al consorzio potrebbe giungere nelle
prossime settimane, la banca in questo momento appare serena perché
il piano industriale ha accolto il favore di gran parte degli
investitori in quanto percepito come semplice e credibile perché
conservativo. Nello specifico il business plan prevede di
raggiungere un Cet1 Fully Loaded superiore all'11% a fine 2018 e
pari all'11,6% a fine 2020. "Il piano metterà in campo un'attività
di de-risking che può essere considerata definitiva", aveva detto a
MF-Dowjones il d.g. del Creval Mauro Selvetti. "Questa attività si
accompagna con un'azione di efficientamento e di riduzione dei
costi che permetterà al gruppo di tornare a fare utili".
L'obiettivo, messo nero su bianco nel piano industriale, è
ottenere un Npe lordo al 9,6% nel 2020 che corrisponde al 4,2%
netto. Già al 2018 si punta a un Npe lordo del 10,6%. Al termine
dell'aumento di capitale la ex popolare potrebbe registrare un
azionariato molto diverso da quello attuale. Ad oggi, secondo le
ultime informazioni pubbliche disponibili, il retail pesa per circa
il 40% del capitale. E il primo socio della banca è diventato
l'imprenditore francese Denis Dumont che, attraverso la
lussemburghese Dgfd Sa, detiene il 5,12% del capitale.
Una decisione sull'eventuale allargamento del consorzio di
garanzia potrebbe forse arrivare in concomitanza con il roadshow
vero e proprio - previsto a febbraio - dal quale emergerà
l'effettivo interesse degli investitori istituzionali per
l'operazione con i relativi impegni a sottoscrivere. Ad oggi,
infatti, nessun impegno scritto sarebbe stato ancora raccolto (ad
eccezione di quello dichiarato dall'imprenditore francese Denis
Dumont a sottoscrivere l'operazione almeno per la quota di
competenza 5,12%) visto che lo scopo di questa prima parte del
roadshow è
raccontare quella che gi advisor chiamano "equity story", ossia
illustrare la società e il piano industriale 2018-2020 appena
varato.
cce
(END) Dow Jones Newswires
December 14, 2017 11:25 ET (16:25 GMT)
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